castrato
agg. e s. m. [part. pass. di castrare]. – 1. agg. Privato degli organi della riproduzione: un gatto c.; galline c.; Gridava il vecchio, che parea c. (Berni). 2. s. m. Maschio della pecora castrato, [...] spec. quando è macellato: coscio di c., cotolette di c.; o la carne stessa: stufatino di castrato. 3. s. m. Cantante evirato. ...
Leggi Tutto
sanato2
sanato2 s. m. [dal lat. mediev. sanatus «castrato»; cfr. sanare, nel sign. 4], region. – Vitello o agnello castrato, spec. quando è macellato; in Piemonte indica in genere la carne di vitello: [...] cotolette, spezzatino di sanato ...
Leggi Tutto
castrone
castróne s. m. [der. di castrare, formato sull’analogia di caprone, montone]. – 1. a. Agnello castrato. b. non com. Puledro castrato. 2. fig., volg. Uomo balordo, stolido o di crassa ignoranza. [...] ◆ Dim. castroncèllo; pegg. castronàccio, l’uno e l’altro solo nel sign. fig ...
Leggi Tutto
cappone1
cappóne1 s. m. [lat. *cappo -ōnis per il class. capo -ōnis]. – 1. Galletto castrato in età giovane perché ingrassi meglio e più presto: ha sproni sviluppati, cresta e bargigli ridotti, piumaggio [...] simile a quello del gallo, ma non il suo canto né gli istinti battaglieri. Locuzioni: fare i c., castrare i galletti; fig., fare venire la pelle di c., far rabbrividire per paura, orrore e sim. (v. accapponare1, n. 2). 2. Nome di varie specie di ...
Leggi Tutto
minugio
minùgio s. m. (o minùgia f.) [lat. minūtia «parte minuta»; v. minuzia] (pl. le minùgia, anche le minùgie o minuge, raro i minugi). – 1. Budello; per lo più al plur., l’intestino, le interiora: [...] le gambe pendevan le minugia (Dante). La parola è oggi in uso solo per indicare le budella di animali ovini (agnello, castrato, ecc.), con cui si fanno le corde di alcuni strumenti musicali (violino, ecc.): corde di minugia, raram. le minugia; l’aedo ...
Leggi Tutto
magrone
magróne s. m. [accr. di magro]. – 1. Giovane suino, per lo più castrato, destinato all’ingrassamento. 2. piem. Pezzo magro di carne. 3. Nella tecnica delle costruzioni, massetto in calcestruzzo [...] magro, di notevole spessore ...
Leggi Tutto
bue
s. m. [lat. bōs bŏvis: v. bove] (pl. buòi). – 1. a. Lo stesso che bove, il maschio castrato dei bovini domestici: carne di b.; b. macellato di fresco; lavorare come un b., lavorare sodo, senza riposo. [...] b. Modi prov. e fig.: mettere il carro innanzi ai buoi, fare prima quel che va fatto dopo (v. carro); chiudere la stalla quando sono scappati i buoi, portare un rimedio quando non giova più; prov., moglie ...
Leggi Tutto
maiale
s. m. [lat. maialis, forse perché si sacrificava alla dea Maia, madre di Hermes (Mercurio)]. – 1. a. (f. -a) Mammifero domestico della famiglia suidi, detto comunem. anche porco (e, con intenzioni [...] setole più o meno abbondanti, che ricopre il pannicolo adiposo sviluppatissimo. Nell’uso corrente la parola indica soprattutto il maschio castrato che si fa ingrassare per poi ammazzarlo e utilizzarne variamente le carni: m. di o da grasso, che è in ...
Leggi Tutto
verro1
vèrro1 (ant. vèrre) s. m. [lat. vĕrres]. – Il maschio della specie suina adibito alla riproduzione, cioè il maiale maschio non castrato. ...
Leggi Tutto
In musica, cantante evirato in grado di raggiungere notevole estensione e virtuosismo sensazionale. I c. furono numerosi in età barocca, dapprima nella musica sacra (visto il divieto per le donne di esibirsi in chiesa) e poi anche sulle scene...
Cantante castrato (Arpino 1714 - Roma 1761). Studiò con D. Gizzi, donde il soprannome. Sopranista, esordì a Roma (1730) nell'Artaserse di L. Vinci. Si presentò poi, ovunque acclamato, in Italia e Oltralpe, specialmente in Inghilterra dove lo...