rabbattere
rabbàttere v. tr. [comp. di r- e abbattere]. – 1. non com. Socchiudere, accostare, detto dei battenti dell’uscio e della finestra: un usciaccio intarlato e sconnesso era rabbattuto, senza [...] chiave né catenaccio (Manzoni). 2. intr. pron., ant. Tornare a imbattersi (e talora anche col semplice sign. di imbattersi, con valore intensivo). ...
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tacchetto
tacchétto s. m. [dim. di tacco]. – 1. a. Tacco piccolo di superficie, oppure sottile, come quello delle scarpe da donna. b. Ciascuno dei cilindretti di cuoio o di gomma applicati alla suola [...] a forza fra due parti di una struttura o di un meccanismo per mantenerli fermi a distanza voluta. d. Nella tecnica mineraria, catenaccio che sporge verso l’interno dei pozzi e che serve a far arrestare le gabbie all’esatto livello dei binarî su cui ...
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chiavistello
chiavistèllo s. m. [lat. *claustellum, dim. di claustrum «serratura», incrociato con clavis «chiave»]. – 1. Sbarra di ferro che scorre entro gli anelli o le asole di una piastra fissata [...] a uno dei battenti di un uscio o di una finestra per tenerlo chiuso (è in genere sinon. di catenaccio, chiavaccio): levare, mettere il ch.; si rinserrarono con tanto di chiavistello (Giusti); troviamo la porta chiusa con il ch. incastrato e suoniamo ...
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ruggine
rùggine s. f. [lat. aerūgo -gĭnis, propriam. «verderame», der. di aes aeris «rame»]. – 1. a. Sostanza incoerente di colore bruno rossastro che si forma sulle superfici di oggetti e materiali [...] di ferro esposti all’aria umida o a contatto con l’acqua, corrodendoli: un vecchio catenaccio, o un paletto, un chiodo, coperto di r.; un’ancora antica corrosa dalla ruggine. La ruggine, sotto l’aspetto chimico, è costituita da ossidi idrati e ...
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chiudere
chiùdere v. tr. [lat. clūdĕre, per il class. claudĕre, tratto dai composti includĕre, ecc.] (pass. rem. chiusi, chiudésti, ecc.; part. pass. chiuso). – Verbo di significato generico, che è ben [...] porta in faccia a qualcuno, fig., trattarlo sgarbatamente, rifiutargli una concessione o un favore; ch. a chiave, a lucchetto, col catenaccio, a doppia mandata; rifl., la porta si chiude da sé. Riferito all’imposta, all’infisso o ad altro oggetto che ...
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porta1
pòrta1 s. f. [lat. pŏrta, affine a pŏrtus -us «porto3»] (pl. -e; pop. ant. le pòrti). – 1. a. Vano aperto in un muro o altra struttura per crearvi un passaggio costituito da un elemento orizzontale [...] alla vigilia di Natale, viene nuovamente murata); portafinestra (v. la voce); aprire, chiudere la p.; chiudere la p. a chiave, col catenaccio. b. Con senso più ristretto, il solo vano: entrare, uscire per la p.; allargare una p.; aprire una nuova p ...
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catorcio
catòrcio (nel senso fig. anche scatòrcio) s. m. [forse dal gr. tardo κατόχιον «sbarra», der. di κατέχω «trattenere»]. – 1. tosc. Chiavistello, paletto: mettere il c.; chiudere col catorcio. [...] 2. fig. Oggetto di nessun valore, meccanismo vecchio e mal ridotto (cfr. catenaccio), detto spec. di veicoli: bicicletta che è un vero c.; ho sudato per mettere in moto quel c.; anche, persona di salute cagionevole. ◆ Dim. catorcétto, catorcino. ...
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mettere
méttere v. tr. [lat. mĭttĕre «mandare», nel lat. tardo «mettere»] (pass. rem. miṡi, mettésti, ecc. [pop. tosc. méssi, mésse, méssero]; part. pass. mésso). – Verbo di sign. ampio e generico, dai [...] : m. fuori le piante; m. fuori il naso (da una porta, da una finestra): stava tappato in casa, con tanto di catenaccio, e non metteva fuori nemmeno il naso (Verga); cavare, estrarre: metti fuori le mani dalle tasche; m. fuori i soldi, sborsarli ...
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uscio
ùscio s. m. [lat. ōstium «porta, entrata», lat. tardo ūstium, affine a os oris «bocca, apertura»]. – 1. Sinon. di porta (apertura e serramento), usato ormai quasi esclusivam. in Toscana, dove indica [...] la malevolenza, soprattutto dei Fiorentini e dei Livornesi, verso i Pisani. ◆ Dim. uscétto, uscino, usciòlo, uscettino, usciolétto, usciolino; pegg. usciàccio: un usciaccio intarlato e sconnesso, era rabbattuto, senza chiave né catenaccio (Manzoni). ...
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serratura
s. f. [der. di serrare]. – 1. a. Dispositivo che serve ad assicurare la chiusura di porte, sportelli, saracinesche e sim., in modo che essi possano essere aperti solo da chi è in possesso della [...] stesso entro apposite guide: la s. della porta, del baule; s. di sicurezza, a combinazione, elettrica; s. a lucchetto, a scrocco, a catenaccio; s. a molla; s. a due, a tre, a sei mandate; la piastra della s. (v. piastra1, n. 1 e); aprire, forzare ...
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CATENACCI, Catenaccio
Nicolò Mineo
Nacque quasi certamente ad Anagni verso la metà del sec. XIII.
Di un Catenaccio di Anagni dà notizia il Registrum vetus instrumentorum dell'Archivio comunale di Todi; un'origine "de Campania" attestano i...
Volgarizzatore (secc. 13º-14º) dei Dicta (o Disticha) Catonis, probabilmente da identificare con un Catenaccio Catenacci di Anagni, che fu podestà a Foligno (1310) e a Orvieto (1314).