ammazzare
v. tr. [der. di mazza, propr. «colpire con una mazza»]. – 1. a. Uccidere con mezzi violenti: fu ammazzato dai rapinatori; ho ammazzato una lepre; quando ammazziamo il maiale?; va a morì ammazzato!, [...] , perché ieri l’avevan già finita e fino a sabato non ammazzano (Fucini). b. estens. Provocare la morte, essere in qualche modo causa di morte: ne ammazza più la gola che la spada; l’ha ammazzato il troppo bere. 2. Con sign. attenuati: a. Ridurre ...
Leggi Tutto
calore
calóre s. m. [lat. calor -ōris, der di calere «essere caldo»]. – 1. La sensazione determinata dalla vicinanza o dal contatto del corpo umano con un oggetto o con un ambiente caldi, cioè a temperatura [...] è la parte di energia che un corpo macroscopico, o più in generale un sistema termodinamico, cede o riceve a causa di una differenza di temperatura con altri corpi o sistemi tramite i processi di conduzione, convezione o irraggiamento; e quantità ...
Leggi Tutto
introitare
v. tr. [der. di introito] (io intròito, ecc.). – Propr., introdurre, ma usato soltanto con le due seguenti accezioni: 1. burocr. Incassare, riscuotere, soprattutto con riferimento a enti o [...] uffici pubblici: le somme introitate dall’erario, dalla segreteria comunale. 2. Nel linguaggio forense, i. una causa a sentenza (frase adoperata per lo più nella forma passiva), assumere, da parte del giudice, la causa per la decisione. ...
Leggi Tutto
rimettere
riméttere v. tr. [lat. remĭttĕre «rimandare», «rallentare, scemare», «concedere, perdonare», comp. di re- e mĭttĕre (v. mettere); quando ha valore iterativo, è comp. di ri- e mettere] (coniug. [...] giur. e amministr., demandare o trasmettere ad altro giudice, organo, ufficio o ente: r. una causa penale ad altro giudice per legittimo sospetto, r. una causa civile al giudice competente, dopo l’istruttoria (v. rimessione); r. un caso alla Corte ...
Leggi Tutto
stallo2
stallo2 s. m. [dall’ingl. stall, che ha la stessa origine germ. della voce prec.]. – 1. Nella fluidodinamica, la caduta di portanza (detta anche perdita di velocità o perdita di sostentazione) [...] (v. incidenza, n. 1 c) che corrisponde alla massima portanza, e oltre il quale la portanza decresce rapidamente, a causa soprattutto del distacco della corrente fluida dal dorso del profilo; in partic., in aerodinamica, l’espressione l’ala va in s ...
Leggi Tutto
causalita
cauṡalità s. f. [dal lat. tardo causalĭtas -atis, der. di causalis «causale»]. – Rapporto che lega la causa con l’effetto: principio (o legge) di c., principio filosofico secondo il quale nulla [...] determinata (conseguentemente dovrebbe essere possibile prevedere il ripetersi di un evento quando si conoscano le cause che lo hanno già prodotto una volta); in statistica, rapporto di c., il confronto tra la frequenza o intensità di un fenomeno ...
Leggi Tutto
causidico
cauṡìdico s. m. [dal lat. causidĭcus, comp. di causa «causa» e tema di dicĕre «dire»] (pl. -ci). – 1. Nell’antichità classica e nel medioevo, chi agiva in giudizio in rappresentanza della parte, [...] distinto dall’avvocato (al quale spettava di trattare il punto giuridico della questione). 2. iron. o scherz. Giureconsulto, avvocato di scarsa abilità e di poco valore ...
Leggi Tutto
evitamolette
evitamolétte s. m. [comp. di evitare e moletta], invar. – Nelle miniere, dispositivo di sicurezza avente lo scopo di evitare che le gabbie sollevate dalla bocca di un pozzo vadano a battere [...] contro le molette a causa del mancato arresto della macchina di estrazione (per guasto, disattenzione del macchinista o per altra causa). ...
Leggi Tutto
trattazione
trattazióne s. f. [dal lat. tractatio -onis, der. di tractare «trattare»]. – 1. Il fatto di trattare di un determinato argomento: t. della causa, discussione orale della causa giudiziaria [...] davanti al giudice istruttore, dopo lo scambio tra le parti di scritture preparatorie; discorso, scritto in cui un argomento è trattato: nell’ultimo suo volume, ha fatto un’ampia ed esauriente t. della ...
Leggi Tutto
sentenza
sentènza (ant. sentènzia) s. f. [dal lat. sententia, der. di sentire «ritenere, giudicare»]. – 1. Nel sign. originario (oggi letter. o ant.), parere, giudizio, opinione in merito a qualche cosa: [...] giudice, sulla premessa di alcuni fatti accertati e con riferimento alle norme applicabili ai fatti medesimi, conclude una causa civile, penale o amministrativa: la s. del pretore, del tribunale; pronunciare, leggere la s.; pubblicare, notificare la ...
Leggi Tutto
Diritto
C. del negozio giuridico Intesa da alcuni in senso soggettivo come l’ultimo motivo determinante della volizione negoziale, viene rappresentata oggi dalla dottrina prevalente quale la ragione e la funzione economico-sociale del negozio,...
causa
Il concetto di causa (pertinente insieme all’ambito della scienza e a quello del pensare comune) ha significato correlativo a quello di effetto significando comunemente ciò da cui e per cui una cosa è. Il rapporto della c. all’effetto...