maxicausa
(maxi-causa), s. f. Causa giudiziaria intentata da molte persone, o al fine di ottenere cospicui risarcimenti economici. ◆ I risultati di bilancio chiudono insomma nel modo migliore un trimestre [...] in cantiere una drastica decentralizzazione delle attività. (Sole 24 Ore, 19 aprile 2000, p. 30, Finanza & Mercati) • La maxi-causa è partita per conto di sette dipendenti ma potrebbe allargarsi agli altri 500 neri che lavorano per la società di ...
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efficiente
efficiènte (meno corretto efficènte) agg. [dal lat. efficiens -entis, part. pres. di efficĕre «portare a compimento», comp. di ex- e facĕre «fare»]. – 1. Che produce un effetto: causa e., [...] ); de la vera amistade è cagione efficiente la vertude (Dante); per il complemento di causa e. in grammatica, v. causa. 2. Che risponde bene ai fini a cui dovrebbe servire: un motore e.; esercito poco e.; sono armi efficientissime. Riferito ...
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forza
fòrza s. f. [lat. tardo fŏrtia, der. di fortis «forte1»]. – 1. In generale, la qualità o la condizione d’esser forte, e insieme anche la causa che dà la possibilità d’esser forte. Con riferimento [...] rettilineo uniforme di un corpo non soggetto a forze esterne). Nella meccanica newtoniana, il concetto di forza si precisa come causa capace di modificare lo stato di quiete o di moto di un corpo rispetto allo spazio assoluto (solidale con le stelle ...
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causale
cauṡale agg. e s. f. [dal lat. tardo causalis]. – 1. agg. a. Di causa, che è causa di qualcosa: rapporto c.; principio c.; collegamento c.; nesso c.; atto causale. b. In grammatica, proposizioni [...] comm., negozî c., i negozî nei quali (a differenza dei negozî astratti) è evidente la causa e quindi il titolo giustificativo degli effetti prodotti. 2. s. f. Causa determinante, movente (di un delitto, di un reato); motivo (di un pagamento, di un ...
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morire
v. intr. [lat. *mŏrīre per il lat. class. mŏri] (pres. muòio, muòri, muòre, moriamo, morite, muòiono [pop. mòio, mòri, mòre ..., mòiono; ant. o dial. mòro ..., mòrono]; cong. pres. muòia ..., [...] voglio sapere di che morte devo m., che cosa mi aspetta, che cosa è stato deciso nei miei riguardi, e sim.). Indicando insieme la causa e lo scopo della morte: m. sul campo di battaglia; m. lottando per un nobile ideale; m. per la patria; Chi per la ...
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occasionale
occaṡionale agg. [der. di occasione]. – 1. Che offre occasione, motivo, talora anche pretesto, a qualche cosa; in partic., causa o., fatto che produce un evento, un fenomeno, non direttamente, [...] o. della prima guerra mondiale; il licenziamento dei due operai è stato solo la causa o. dello sciopero. In filosofia, causa o., l’elemento concomitante e favorevole, ma non sufficiente per sé solo, al verificarsi di un dato effetto. 2. Che dipende ...
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ragione
ragióne s. f. [lat. ratio -onis (der. di ratus, part. pass. di reri «fissare, stabilire»), col sign. originario di «conto, conteggio»]. – 1. a. La facoltà di pensare, mettendo in rapporto i concetti [...] a. Il fondamento oggettivo e intelligibile di qualche cosa, ciò per cui una cosa è o per cui una cosa si fa; e quindi causa, motivo legittimo, che spiega o giustifica un fatto: avevo le mie buone r. per agire così; se ti è antipatico, non è una buona ...
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perdere
pèrdere v. tr. [lat. perdĕre, comp. di per-1, indicante deviazione, e dare «dare»] (pass. rem. pèrsi o perdètti [meno com. perdéi], perdésti, pèrse o perdètte [meno com. perdé], perdémmo, perdéste, [...] comando, il regno, la corona, il trono. e. Non avere più la presenza, la compagnia, e sim., di una persona, in seguito a cause varie: p. un amico, perché è morto, o si è allontanato, o anche perché è cessata l’amicizia; in partic., con riferimento a ...
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rimessione
rimessióne s. f. [der. di rimettere; cfr. remissione]. – 1. Nel linguaggio giur., il fatto e l’atto di rimettere, cioè di deferire o di trasmettere, ad altri una causa. In partic.: a. In diritto [...] dei termini ed è di conseguenza ricollocata nella posizione iniziale. c. In diritto processuale civile, r. della causa o delle parti in causa, l’atto con cui il giudice istruttore investe il giudice o il collegio giudicante competente della decisione ...
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effetto
effètto s. m. [dal lat. effectus -us, der. di efficĕre «compiere», comp. di ex- e facĕre «fare»; nel sign. 4, è un calco del fr. effets, e sono dovuti a influenza francese anche altri usi di [...] in partic., in fisica, fenomeno che si manifesta con caratteri ben determinati, e che è posto sempre in relazione con la causa che lo ha prodotto; è qualificato mediante un aggettivo (per es., e. barometrico), o un sostantivo (per es., e. corona), o ...
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Diritto
C. del negozio giuridico Intesa da alcuni in senso soggettivo come l’ultimo motivo determinante della volizione negoziale, viene rappresentata oggi dalla dottrina prevalente quale la ragione e la funzione economico-sociale del negozio,...
causa
Il concetto di causa (pertinente insieme all’ambito della scienza e a quello del pensare comune) ha significato correlativo a quello di effetto significando comunemente ciò da cui e per cui una cosa è. Il rapporto della c. all’effetto...