soma2
sòma2 s. m. [dal gr. σῶμα «corpo»] (pl. -i). – In biologia, l’insieme delle cellule (dette cellule somatiche) che negli organismi pluricellulari sono destinate a formare i tessuti e gli organi [...] e quindi il corpo dell’organismo; il soma si distingue dal germe, le cui cellule (cellule germinali) sono destinate esclusivamente alla produzione degli elementi sessuali, cioè spermatozoi e uova. ...
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differenziamento
differenziaménto s. m. [der. di differenziare]. – L’atto, il fatto e il risultato del differenziare, o del differenziarsi: il progressivo d. di due caratteri simili, di due situazioni [...] singolo alunno (cfr. anche differenziale). In biologia, processo che ha inizio durante lo sviluppo embrionale e che determina la funzione e la struttura delle cellule nei diversi organi e tessuti di un organismo; tale processo si attua in quanto le ...
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nanomolecola
s. f. Particella microscopica, di grandezza infinitesimale. ◆ [tit.] Il viaggio della nanomolecola nel corpo a caccia di tumori / Straordinario esperimento sui topi: particelle minuscole [...] identificare quantità minime di Dna del nascituro presenti nel sangue della mamma. Nonostante i tentativi fatti finora, la cellule di origine fetale che si rintracciano nella circolazione della donna nei primi mesi di gravidanza sono talmente scarse ...
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tessuto
s. m. [part. pass. di tessere]. – 1. Manufatto costituito da un insieme di fili, ricavati da fibre tessili, intrecciati fra loro mediante l’opera di tessitura secondo un determinato ordine, e [...] di ogni tipo, oggetti da gettare dopo l’uso, articoli sportivi, cuoi artificiali, filtri. 2. a. In biologia, aggregato di cellule (e di sostanze da esse prodotte) che hanno forma, struttura e funzioni simili e, per lo più, origine embriologica comune ...
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parenchima
parènchima s. m. [dal gr. παρέγχυμα -ατος, der. di παρεγχέω «spandere»; il termine è stato coniato dal medico greco Erasistrato (sec. 3° a. C.) col sign. anatomico] (pl. -i). – 1. In anatomia, [...] legno delle piante, ecc.), delle caratteristiche morfologiche (per es., nelle foglie, il p. a palizzata caratterizzato da cellule allungate, ortogonali alla lamina fogliare e senza spazî intercellulari, e il p. spugnoso, così definito per gli ampî ...
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canestro
canèstro s. m. [lat. canistrum, dal gr. κάναστρον e κάνιστρον]. – 1. a. Recipiente rotondo fatto con l’intreccio di vimini o materiali simili, munito d’un manico arcuato che va da un lato all’altro, [...] struttura neurofibrillare che avvolge le grosse cellule nervose (dette cellule di Purkinje) nello strato medio del cervelletto; cellule del c., nello strato molecolare del cervelletto, le cellule le cui ramificazioni concorrono a formare tali ...
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epitelio
epitèlio s. m. [dal lat. scient. epithelium (comp. di epi- e del gr. ϑηλή «capezzolo»), usato in origine per indicare la pelle che copre il capezzolo e poi con sign. più esteso]. – Tessuto che [...] anche della presenza sulla loro superficie libera di cuticole o ciglia (e. ciliato, ecc.); e. ghiandolari, che presentano particolari cellule dotate della funzione di secrezione; e. sensoriali, che rivestono le superfici di organi di senso specifico. ...
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farmaco selettivo
loc. s.le m. Farmaco studiato per individuare e colpire un obiettivo specifico. ◆ Se conosciamo abbastanza bene queste mutazioni genetiche perché non ci sono ancora farmaci selettivi [...] neoplastiche senza danneggiare quelle sane. (Mattino, 25 settembre 2004, p. 12, Cronache) • «Sappiamo che la cellula tumorale è una cellula che per diversi motivi sbaglia a codificare i messaggi che arrivano dall’esterno e passano attraverso la ...
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libro s. m. [dal lat. liber -bri, che indicava originariamente la parte interna della corteccia che in certe piante assume aspetto di lamina e che, disseccata, era usata in età antichissima come materia [...] rami e nelle radici delle piante vascolari; è caratterizzato dalla presenza di elementi conduttori vivi (cellule e tubi cribrosi) insieme con cellule parenchimatiche e meccaniche (fibre). Viene definito l. primario quello prodotto dall’attività di ...
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cancro2 s. m. [dal lat. cancer -cri (v. la voce prec.), che ebbe anche questo sign., come il gr. καρκίνος]. – 1. Tumore maligno; in partic., nel linguaggio medico, il tumore maligno che prende origine [...] (batterî, funghi), ma talvolta anche dal freddo. I cancri intesi come tumori maligni, che presentano cioè i requisiti delle cellule atipiche, prendono il nome di rogna o tubercolosi. 3. fig. Vizio morale, oppure tormento, idea fissa, ossessiva: il c ...
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Staminali, cellule
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Generalità, funzioni, definizione e proprietà
Le c. s. sono cellule altamente immature, capaci di autorinnovarsi e differenziarsi dando origine a uno o più tipi di cellule strutturalmente e funzionalmente mature. È necessario...
STAMINALI, CELLULE.
Maurilio Sampaolesi
– Cellule staminali embrionali e adulte. Riprogrammazione cellulare e generazione di staminali pluripotenti. Plasticità e rigenerazione. La lotta tra il nucleo e il citoplasma. Medicina rigenerativa....