vulcano
s. m. [dal lat. Vulcanus «Vulcano», nome del dio del fuoco e di un’isola del gruppo delle Lipari]. – 1. a. In geologia, profonda apertura naturale della crosta terrestre attraverso cui, in seguito [...] , più o meno profondi, fuoriescono alla superficie materiali fluidi o solidi a temperatura variamente alta (gas, lava, ceneri, lapilli); il nome viene normalmente attribuito al più o meno complesso e imponente edificio vulcanico che si forma attorno ...
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barranco
s. m. [dallo spagn. barranco] (pl. -chi). – Solco profondo con pareti a picco che incide i coni vulcanici aventi cratere a caldera; è dovuto a frane di ceneri o scorie, al dilavamento, alla [...] discesa di colate di fango, o all’azione combinata di questi fattori ...
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mega-gasdotto
s. m. Gasdotto costruito per il trasporto del gas da uno Stato all’altro, a distanza di migliaia di chilometri. ◆ Blue Stream, il mega-gasdotto sottomarino che attraversando il Mar Nero [...] scandalo di conflitto d’interessi esplode in Germania, per la prima volta nella storia della democrazia nata dalle ceneri del 1945. L’ex cancelliere socialdemocratico Gerhard Schroeder diventerà presidente del consiglio di sorveglianza di Gazprom, il ...
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domito
dòmito agg. [dal lat. domĭtus, part. pass. di domare «domare»], letter. – Domato (cfr. indomito): Eran calde le tue ceneri sante, Non d. nemico Della fortuna (Leopardi). ...
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cali
s. m. [dall’arabo qalī «potassa»; cfr. alcali]. – Erba annua della famiglia chenopodiacee (lat. scient. Salsola kali), detta anche comunem. erba cali, bacicci, riscolo, soda; ha foglie opposte, [...] carnose, terminate da una punta spinosa, e forma densi cespugli nei luoghi arenosi e presso i mari dell’emisfero boreale. In passato dalle sue ceneri si ricavava la soda. ...
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caligine
calìgine s. f. [dal lat. caligo -gĭnis]. – 1. a. Stato particolare dell’atmosfera la cui trasparenza è fortemente ridotta dalla presenza di finissimo pulviscolo (polvere desertica, ceneri vulcaniche, [...] ecc.), sospeso in quantità molto superiore alla normale. b. Per estens., nebbia, vapori dell’aria in genere: Il sole tardo ne l’invernale Ciel le c. scialbe vincea (Carducci). La parola è usata anche in ...
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montaceneri
montacéneri s. m. [comp. di montare e cenere]. – Nell’allestimento navale, tipo di elevatore destinato a trasportare verticalmente, dal fronte delle caldaie alla coperta – di dove poi sono [...] gettate in mare – le ceneri e le scorie lasciate sulle griglie e nei forni dal carbone combusto. ...
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fumare
v. intr. e tr. [lat. fūmare]. – 1. a. intr. (aus. avere) Emettere o produrre fumo: i camini fumano; le rovine fumavano ancora per l’incendio recente; legna che fuma al fuoco perché troppo fresca; [...] a volte all’imposta personale o focatico). ◆ Part. pres. fumante, anche come agg.: macerie fumanti; minestra calda fumante; ceneri fumanti; in araldica, attributo del fuoco, delle torce, dei vasi incendiarî, degli incensieri rappresentati con il fumo ...
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pioggia
piòggia s. f. [lat. pop. *plŏia (per il class. plŭvia), der. di plŏvĕre, forma tarda per il class. plŭĕre: v. piovere] (pl. -ge). – 1. a. In meteorologia, precipitazione atmosferica allo stato [...] , come, per es., quelle provenienti dalla zona di scoppio di una bomba atomica, accompagnata o no da precipitazione acquea; p. di ceneri e lapilli, emessi dal cratere di un vulcano; p. di zolfo (v. zolfo); una p. di sassi, di proiettili, di frecce ...
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fumo
(ant. e pop. fummo, ant. fume) s. m. [lat. fūmus]. – 1. a. Il complesso dei prodotti gassosi e solidi di una combustione, che in forma di colonna o di nube si alzano nell’aria, costituendo una dispersione [...] fase solida (responsabile del colore più o meno scuro del fumo) da particelle combustibili totalmente o parzialmente incombuste e da ceneri: il f. del carbone, della candela, della lampada a petrolio, della paglia bruciata, di un incendio; il f. dell ...
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Giurista e uomo politico (Bologna 1827 - ivi 1898); prof. di materie giuridiche all'univ. di Bologna (1853-1888), deputato radicale dal 1869 e senatore dal 1889. Tra le sue opere: Studi di diritto romano. Diritto delle obbligazioni (1856) e...
È il mercoledì dopo la domenica di quinquagesima, che nel rito romano fin dai tempi di S. Gregorio Magno (590-604) inizia il digiuno quaresimale e che perciò venne detto anche in capite ieiunii. Il nome fu preso dalla funzione dell'imposizione...