vèrtice s. m. [dal lat. vertex -tĭcis, der. di vertĕre «volgere»]. – 1. a. Il punto più alto: il v. di una montagna, di un picco roccioso (ma più com. cima, vetta); Qual masso che dal vertice Di lunga [...] sfera celeste verso cui sono dirette le direzioni medie delle velocità peculiari delle stelle che costituiscono la corrente stellare. c. In antropometria, lo stesso che vertex (v.). d. In ottica, per un diottro e relativamente a un punto oggetto ...
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còllo2 s. m. [da collo «parte del corpo», per metonimia; propr. «ciò che si porta sul collo»]. – Qualunque oggetto grosso (involto, balla, cesta, cassa, mobile) che si trasporti: trenta c. di mercanzia; [...] c. raccomandato; caricare una nave sotto collo, caricarla a colletta; nei trasporti marittimi, c. pesante, o ingombrante, quello che per il peso superiore a un determinato limite, commisurato a normali difficoltà di maneggio e di stivaggio, impone l ...
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spòrt s. m. [dall’ingl. sport 〈spòot〉, forma aferetica dell’ant. disport, prestito dal fr. ant. desport (cfr. diporto)]. – Attività intesa a sviluppare le capacità fisiche e insieme psichiche, favorendo [...] , per divertimento, senza quindi il carattere di necessità, di obbligo, che è proprio di ogni attività lavorativa; da qui, in senso fig lo s., ecc. Medicina dello s., settore della medicina che ha per oggetto i problemi fisiologici e patologici, e i ...
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〈pròmt〉agg., ingl. (propr. «pronto»), usato in ital. come s. m. – 1. Nel linguaggio dell’informatica, indicazione visiva, costituita da elementi testuali o grafici, anche mescolati fra loro, che compare [...] sul monitor del computer per segnalare all’utente che il sistema è in attesa di un comando. | La sequenza di istruzioni di ingresso che va fornita come input da un utente ad un algoritmo di apprendimento automatico. ...
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cibo s. m. [dal lat. cibus]. – 1. a. Nome generico per indicare tutto ciò che si mangia: abbondanza, scarsezza di cibo; riempirsi di cibo; aver bisogno di un c. sano, sostanzioso, nutriente; cibi squisiti; [...] c. troppo pesanti; non prende (o non tocca) cibo da tre giorni. b. Ciò che si mangia in un pasto: ho ancora il c. sullo stomaco; l’ora s’appressava Che ’l cibo ne solea essere addotto (Dante). Anche l’atto o il momento del pasto: non è bene coricarsi ...
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rifugiato s. m. (f. -a) [part. pass. di rifugiarsi, per traduz. del fr. réfugié]. – R. politico, o semplicem. rifugiato, individuo che, già appartenente per cittadinanza a uno stato, è accolto, in seguito [...] riferito anche a profughi per motivi religiosi: per es., i r. ugonotti in Olanda). In partic., r. ambientali, quelli che hanno dovuto abbandonare il proprio paese in conseguenza di una catastrofe naturale o di eventi ambientali di particolare gravità ...
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copèrto2 (ant. e settentr. covèrto) s. m. [dalla voce prec.; nel sign. 2, ricalca il fr. couvert]. – 1. a. ant. e settentr. Tetto, copertura: Sotto un c. di vermiglie rose (Berni). b. Luogo coperto, riparato, [...] un c.; pranzo di 12 c. (cioè, per metonimia, di 12 persone a tavola; e così: un ristorante che fa in media 400 c. al giorno). Anche, la quota che nelle trattorie si paga per il coperto (pane e coperto, o il solo coperto, è in genere una delle voci ...
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〈pinġ pònġ〉 s. m. [è propr. la locuz. ingl. ping-pong 〈piṅ pòṅ〉, di origine onomatopeica, coniata sul modello di ding-dong, equivalente dell’ital. din don]. – 1. Nome con cui viene comunem. indicato il [...] destra del ribattitore. Si aggiudica la partita chi vince 3 set su 5 (4 su 7 a livello internazionale); in ciascun set vince il giocatore che raggiunge 11 punti, o più, con il vantaggio di almeno due punti. 2. Per estens., l’insieme degli elementi ...
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pragmatismo (o prammatismo) s. m. [dall’ingl. pragmatism, der. del gr. πρᾶγμα -ατος «cosa, fatto»]. – 1. Termine introdotto dal filosofo statunitense Ch. S. Peirce (1839-1914) per caratterizzare la propria [...] con queste posizioni, Peirce preferirà definire le proprie come pragmaticismo). 2. Atteggiamento che tende a privilegiare i risultati concreti, le applicazioni pratiche, più che i principî o i valori ideali. Per estens., comportamento spregiudicato ...
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archètipo s. m. [dal lat. archety̆pum, gr. ἀρχέτυπον, comp. di ἀρχε- (v. archi-) e τύπος «modello»]. – 1. Primo esemplare, modello: l’Iliade può essere considerata l’a. dei poemi epici o eroici. 2. In [...] essi tutti deriverebbero secondo i rapporti di dipendenza raffigurati nello stemma, o albero genealogico; l’archetipo rappresenta un testo che, rispetto ai codici noti, è più vicino e complessivamente più fedele all’originale. Il termine è usato con ...
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Io Dante a te che m'hai così chiamato
Vincenzo Pernicone
. Con questo sonetto (Rime XCIII) D. rispose per le rime al sonetto Dante Alleghier, d'ogni senno pregiato (v.), inviatogli da un anonimo rimatore, del quale è probabile che egli stesso...
Ciò che m'incontra, ne la mente more
Mario Pazzaglia
. Sonetto della Vita Nuova (XV 4-6), su schema ABAB, ABAB: CDE, CDE, presente nella tradizione manoscritta della Vita Nuova e accolto nella Giuntina del 1527. Sviluppa con nuove argomentazioni...