universalizzare
universaliżżare v. tr. [der. di universale1]. – Rendere universale, o, per estens., rendere più diffuso o generale: u. una moda, un’ideologia; più spesso nell’intr. pron., estendersi, [...] universali: l’uomo s’individua universalizzandosi, riconoscendo come veri interessi suoi gli interessi universali dello spirito (Gentile). In logica matematica, quantificare universalmente: u. le variabili di un’espressione (v. chiusura, n. 3 b). ...
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fricativo
agg. [dall’ingl. fricative, der. del lat. fricare «strofinare»]. – In fonetica, consonante f. (o assol. fricativa s. f.), ogni consonante la cui articolazione richiede non una chiusura momentanea [...] (come nelle esplosive), ma solo un restringimento del canale vocale, tale che la corrente d’aria passandovi produca un rumore come di fruscio; è sinon. di spirante e, per determinati aspetti, di costrittiva. ...
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etichettatura
s. f. [der. di etichettare]. – L’operazione di applicare etichette sull’involucro o sul contenitore di prodotti varî da immettere in commercio. In senso più ampio, nel linguaggio giur. [...] al prodotto e che figurano o direttamente sull’imballaggio o su una etichetta appostavi, o anche sul dispositivo di chiusura o su cartelli, anelli o fascette legati al prodotto medesimo (oltre che sui documenti di accompagnamento del prodotto durante ...
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tagliola
tagliòla (letter. tagliuòla) s. f. [der. di tagliare]. – Ordigno di metallo, a scatto, adoperato per la cattura a terra di animali selvatici, per lo più mammiferi: mettere la t.; prendere con [...] internamente seghettate, tenute aperte, mettendo in tensione una robusta molla, da un opportuno fermo che la zampa dell’animale muove, provocando la chiusura a scatto della tagliola stessa. In Italia tali pratiche di cattura sono illegali. ...
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pietanziera
pietanzièra s. f. [der. di pietanza2], non com. – Piccolo recipiente, generalm. metallico, a chiusura ermetica, atto a contenere pietanze da consumare o comunque trasportare fuori casa: già [...] il movimento di svitare il coperchio richiama l’acquolina in bocca, specie se uno non sa ancora quello che c’è dentro, perché ad esempio è sua moglie che gli prepara la p. ogni mattina (I. Calvino) ...
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transenna
transènna s. f. [dal lat. transenna, o trasenna «grata, inferriata», forse voce di origine etrusca (come fa supporre il suff. -enna), incrociata con il lat. transire «passare»]. – 1. In archeologia [...] e storia dell’arte, chiusura o riparo, per lo più fissi e a forma di intreccio, per finestre, o parapetto per recinzioni e sbarramenti, usati all’interno di edifici civili e sacri o all’aperto dall’antichità romana al Rinascimento: t. di marmo, di ...
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bocca di lupo
bócca di lupo locuz. usata come s. f. – 1. a. Erba perenne della famiglia labiate (lat. scient. Melittis melissophyllum), a fusti eretti, foglie ovali, con breve picciolo, fiori a corolla [...] grata. Si chiamano così, per estens., anche altre aperture a livello del piano stradale. b. Finestra di cella carceraria, con chiusura inclinata in modo da permettere il passaggio di luce e aria solo dall’alto. 6. Nome di piccole paste dolci, formate ...
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lagoftalmo
s. m. [dal gr. λαγώϕϑαλμον, comp. di λαγώς «lepre» e ὀϕϑαλμός «occhio»]. – In oculistica, chiusura incompleta della rima palpebrale (detta anche lagoftalmia), per cui il globo oculare rimane [...] parzialmente scoperto, in genere nella metà inferiore; può essere congenita (per malformazione delle palpebre) o acquisita (per paralisi del nervo facciale), e dà spesso luogo a lesioni epiteliali che ...
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combinazione
combinazióne s. f. [dal lat. tardo combinatio -onis, der. di combinare (v. combinare); nel sign. 7, dall’ingl. combination, attraverso il fr. combinaison]. – 1. a. L’operazione e il risultato [...] fine del sec. 19°, così chiamata in quanto sostituiva il due pezzi, copribusto e gonna, precedentemente in uso. b. Tuta con chiusura lampo usata dagli aviatori (c. di volo), operai, ecc.; in partic., tuta per astronauti, composta di due o più «vesti ...
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Linguistica
In fonetica, restringimento o occlusione del condotto vocale che si determina durante l’articolazione di un suono chiuso.
C. di un dittongo Processo detto anche monottongazione, per il quale le due vocali di un dittongo si contraggono...
chiusura
Emilio Pasquini
Sostantivo che figura unicamente in Fiore XXV 14, e precisamente nel sonetto in cui Paura rimbrotta lo Schifo per aver consentito ad Amante l'accesso al fiore attraverso il giardino, e aggiunge: Con ciaschedun de'...