volere2
volére2 v. tr. [lat. *vŏlēre, per il classico velle, formato su volo, volebam, volui] (pres. indic. vòglio [tosc., in proclisi, vo’], vuòi [poet. vuòli], vuòle [poet. o pop. vòle], vogliamo, [...] dell’opinare si unisce a quello del desiderare): ognuno la vuole asuomodo, chi la vuol cruda ciascuno il loro valore autonomo, e allora volere equivale a «intendere, avere attenzione»: vuoi dire che ho torto io?; ti volevo dire che ..., modo ...
Leggi Tutto
scala
s. f. [lat. tardo scala -ae (nel lat. class. soltanto al plur., scalae -arum), der. di scandĕre «salire»]. – 1. Termine generico per indicare varî tipi di strutture fisse o mobili, a scalini o [...] a partire da ciascuno dei dodici suoni si formano due tipi di scale diatoniche procedenti per toni e semitoni, la scala di modo maggiore (o scala maggiore) e la scala di modo di un fenomeno in un sistema e nel suo modello in scala ridotta; leggi di s ...
Leggi Tutto
posizione
poṡizióne s. f. [dal lat. positio -onis, der. di ponĕre «porre», part. pass. posĭtus]. – 1. a. Il luogo, o il punto di un luogo in cui una cosa è posta o si trova, considerato e determinato [...] bastone a terra per prepararsi al colpo. d. Negli strumenti ad arco, ciascuna delle e altre analoghe voci, in modo da permettere alle banche di conoscere resa nota dal suo segretario politico; il primo ministro ha illustrato la p. del suo paese sulla ...
Leggi Tutto
posto2
pósto2 s. m. [lat. pŏsĭtus, part. pass. di pōnĕre «porre»: v. la voce prec.]. – 1. In senso generico, spazio o porzione di spazio disponibile per essere occupato da persone o da cose: il mondo [...] al rispetto, chi non si comporta in modo adeguato: se non obbedisci, ti metto a p. io!; (saper) stare al ci vado io, al suo p.; al p. di Mario è venuto suo fratello. 3. Con riferimento a militari, il luogo dove ciascuno (singolarmente o in gruppo ...
Leggi Tutto
verso3
vèrso3 s. m. [lat. vĕrsus -us, der. di vertĕre «voltare», part. pass. versus; propr. «il voltare», quindi «l’andare a capo»]. – 1. a. ant. e raro. Riga di scrittura o di stampa, dopo la quale [...] in amore; la gallina, Tornata in su la via, Che ripete il suo v. (Leopardi); il triste v. del gufo, il lugubre v. della a qualcuno, imitarne il modo caratteristico di parlare o di atteggiarsi. 3. a. In matematica e nelle sue applicazioni, ciascuno ...
Leggi Tutto
piano2
piano2 s. m. [lat. planum «pianura» (propr. neutro sostantivato dell’agg. planus: v. la voce prec.); nel sign. 7 ricalca il fr. plan] (pl. ant. le piànora). – 1. Superficie piana, generalm. orizzontale, [...] un segmento, nella geometria euclidea, il piano perpendicolare al segmento nel suo punto di mezzo; p. complesso, o p. di Argand-Gauss, piana. 6. a. Ciascuno dei piani ideali in cui può immaginarsi scomposta una visione prospettica, in modo che uno di ...
Leggi Tutto
serie
sèrie s. f. [dal lat. series, der. di serĕre «intrecciare, infilare»]. – 1. Successione ordinata e continua di elementi, concreti o astratti, dello stesso genere: è il quarto nella s. dei papi, [...] nazionale. b. In sport a squadre, ciascuno dei gruppi in cui sono suddivisi ed è detta s. di Balmer (dal nome del suo scopritore, il fisico svizzero J. J. Balmer, 1825- o di s.), organizzazione del lavoro in modo da ottenere una produzione in serie. L ...
Leggi Tutto
tempo
tèmpo s. m. [lat. tĕmpus -pŏris, voce d’incerta origine, che aveva solo il sign. cronologico, mentre quello atmosferico (cfr. al n. 8) era significato da tempestas -atis]. – 1. L’intuizione e la [...] trovò tanto e’ [= i] t. e le cose conforme a quello suomodo di procedere, che sempre sortì felice fine (Machiavelli); E me si poteva entrare anche all’inizio del secondo tempo. c. Ciascuno dei movimenti di cui è formata un’azione complessa: passo di ...
Leggi Tutto
punto2
punto2 s. m. [lat. pŭnctum, lat. tardo pŭnctus, der. di pŭngĕre «pungere»: propr. «puntura, forellino»]. – 1. a. Nel cucito e nel ricamo, l’atto del passare il filo attraverso la stoffa e ripassarlo [...] un punto appartenente a X o di accumulazione di X; p. ciclico, in geometria proiettiva, ciascuno dei due punti improprî in senso fig., per indicare il particolare modo di intendere, di valutare una realtà: dal suo p. di vista ha ragione; dipende ...
Leggi Tutto
mondo2
móndo2 s. m. [lat. mŭndus (voce d’incerta origine), che designò dapprima la volta celeste e i corpi luminosi che la popolano, poi la Terra e i suoi abitanti, assumendo poi, nel linguaggio della [...] diretto riferimento al consorzio umano e al suomodo di agire, di comportarsi: in che m. siamo costretti a vivere!; com’è cambiato il m.!; ); Del m. seppi, e quel valore amai Al quale ha or ciascun disteso l’arco (Dante); prov., tutto il m. è paese, ...
Leggi Tutto
Commedia (1924) in tre atti di L. Pirandello. Fa parte, con Sei personaggi in cerca d'autore (1921) e con Questa sera si recita a soggetto (1930), della trilogia del "teatro nel teatro", che assume la rappresentazione scenica a specchio o...
Attore italiano (Milano 1930 - Fregene 1994). Dopo il debutto con A. Gandusio (1949), lavorò in compagnie di prestigio (Adani-Cimara-Volonghi-Volpi; Buazzelli-Volonghi-L.); nel 1960 fu scritturato al Teatro Stabile di Genova, confermandosi attore...