cima
s. f. [lat. cȳma «germoglio, parte terminale e più tenera di alcune piante» e nel lat. pop. «cima», dal gr. κῦμα «feto, germoglio», der. di κύω «concepire»]. – 1. a. La parte più alta, punta, sommità [...] talento: che c. d’uomo!; quella donna è una c.; non è davvero una c., però è un uomo onesto; Per morto era una cima, Ma per vivo era corto (Giusti); dodici anni. Ed era il capo ... Non era una c., ma era grosso, forte e coraggioso (Niccolò Ammaniti ...
Leggi Tutto
cimarolo
cimaròlo (o cimaiòlo, letter. cimaiuòlo) agg. [der. di cima]. – Di cima, che sta in cima, solo nelle locuz. ramo c. (o di cima), situato verso la vetta della chioma di un albero; carciofo c. [...] s. m.), il capolino terminale, detto anche mamma, del carciofo coltivato, che è più grosso e più precoce dei laterali; fichi c., che nascono sulla cima dei rami, di produzione tardiva, rappresentando, quando maturano, fichi di terza raccolta. ...
Leggi Tutto
cimoso
cimóso agg. [der. di cima]. – In botanica, relativo a cima: infiorescenza c.; ramificazione c., lo stesso che ramificazione a cima (v. cima, n. 3 b). ...
Leggi Tutto
poggio
pòggio s. m. [lat. pŏdium «podio» (v. podio), passato al nuovo sign. in età medievale]. – 1. Elevazione del terreno, di altezza inferiore alla collina e, in genere, di forme tondeggianti e con [...] in provincia di Ferrara), è oggi di uso pop. solo in Toscana, mentre altrove è sentito come voce letter. o addirittura poet.: la cima, la vetta d’un p.; correre, arrampicarsi su per i p.; loda il p. e attienti al piano, prov. contadinesco (con cui si ...
Leggi Tutto
anticima
s. f. [comp. di anti-1 e cima]. – In geografia fisica, la cima di un monte che si eleva su una delle varie dorsali scendenti da un rilievo maggiore, costituente la cima principale. ...
Leggi Tutto
vetta
vétta s. f. [lat. vĭtta «benda intorno al capo, nastro per legare i capelli»]. – 1. a. Sommità, cima, punto più alto, soprattutto di piante (nelle quali indica il tratto apicale di un fusto), di [...] successivi, fu sovraincisa e smembrata dai varî cicli erosivi; in alpinismo, libro di vetta (o della cima), libro che si può trovare sulla cima di una montagna, opportunamente protetto, e nel quale gli scalatori scrivono il loro nome con la data ...
Leggi Tutto
procima
s. f. [comp. di pro-2 e cima]. – In agraria, è così detto un ramo, o la sua cima, che supera, per uno sviluppo maggiore, la vecchia cima. ...
Leggi Tutto
cacuminale
agg. e s. f. [der. del lat. cacumen -mĭnis «punta, cima»]. – 1. Della cima, che sta in cima: zona c. di un rilievo, la sua parte più elevata. 2. Consonanti c., o semplicem. cacuminali s. f. [...] (dette anche retroflesse o invertite o cerebrali), quelle risultanti dall’applicazione della parte anteriore della lingua a un punto della volta del palato duro; è questa l’articolazione di ṭ, ṭh, ḍ, ḍh, ...
Leggi Tutto
uniparo
unìparo agg. [comp. di uni- e -paro]. – 1. In biologia animale, di femmina che partorisce un solo figlio per ogni parto. 2. In botanica, cima u., infiorescenza formatasi per ramificazione simpodiale [...] uno dall’altro e tutti terminanti con un fiore: quando la ramificazione avviene da un solo lato si forma una cima u. scorpioide, come per es. nelle borraginacee, tra le dicotiledoni; se la ramificazione è alterna su due lati contrapposti si ...
Leggi Tutto
cimare
v. tr. [der. di cima]. – Togliere la cima: c. le piante, svettarle o anche potarne le cime dei rami laterali; c. i capelli, spuntarli; c. il panno, radere allo stesso livello il pelo del panno: [...] S’io cimo ’l panno, e tu vi freghi el cardo (Angiolieri). Anche mangiare, rodere la cima: la capra cimava gli steli. ...
Leggi Tutto
In botanica, c. di un albero o di un ramo è la parte terminale del fusto o del ramo, cui si attribuisce funzione di equilibrio riguardo all’assorbimento e alla distribuzione della linfa ( funzione di c.).
Ramificazione a c. Tipo di ramificazione...
cima
. Compare solo in poesia, con 25 occorrenze, di cui 2 nelle Rime, le altre nella Commedia.
Col valore di " sommità di una pianta " in diversi esempi, con uso proprio e metaforico: in Pd XIII 135 si ha il prun che rigido e feroce nell'inverno...