agricoltura
1. MAPPA L’AGRICOLTURA è l’arte e la pratica di coltivare la terra per ottenerne prodotti per l’alimentazione delle persone e degli animali e anche materie prime per numerose industrie (cotone, [...] vecchiaia patire gli incomodi del mondo, l’anno MDXXXIIII rese l’anima a Dio.
Giorgio Vasari,
Le vite de’ più eccellenti architetti, pittori e scultori italiani da Cimabue a’ tempi nostri
Vedi anche Campo, Contadino, Frutto, Natura, Terra, Terreno ...
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maesta
maestà (letter. ant. maiestà, maiestade, maiestate) s. f. [dal lat. maiestas -atis, der. di maior «maggiore»]. – 1. Gravità nobile e solenne, autorità, grandezza che una cosa ha in sé o nell’aspetto, [...] con gli attributi della sua potenza; tale uso sopravvive nella denominazione di opere pittoriche quali, per es., le M. di Cimabue, di Duccio, di Simone Martini. b. In araldica, in maestà (o anche di fronte), locuz. attributiva di figure umane e ...
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grido
s. m. [der. di gridare] (pl. le grida, dell’uomo; i gridi, degli animali, o anche dell’uomo, se isolati o comunque non considerati nel loro complesso). – 1. a. Voce (suono inarticolato, parola, [...] ). 2. fig. Fama: alzare, levare grido di sé, acquistare grande reputazione; opera che a suo tempo levò gran g., fece molto scalpore; Credette Cimabue ne la pittura Tener lo campo, e ora ha Giotto il g. (Dante); or dov’è il grido De’ nostri avi famosi ...
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tenere
tenére v. tr. [lat. tĕnēre] (pres. indic. tèngo [ant. tègno], tièni, tiène, teniamo [ant. tegnamo], tenéte, tèngono [ant. tègnono]; pres. cong. tènga ..., teniamo, teniate, tèngano [ant. tègna [...] , anche fig., eccellere, predominare in un dato settore: è lui che, nell’astrofisica, tiene oggi il campo; Credette Cimabue ne la pittura Tener lo campo (Dante). Dominare, mantenere sotto il proprio dominio: alcuni principi, per t. securamente lo ...
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chi1
chi1 pron. [lat. qui e quis], invar. (radd. sint.). – 1. Pron. relativo. Può essere masch. e, più raramente, femm., e significa «colui che, colei che»: chi entra per ultimo, chiuda la porta; prov. [...] soltanto ripetuto: chi ... chi, cioè l’uno ... l’altro ..., alcuni ... altri: chi ride, chi piange; chi dicea che fu Cimabue, chi Stefano, chi Bernardo (Sacchetti); usato da solo, con senso di «qualcuno», è antiquato: si lasciò morire in prigione; e ...
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scuro1
scuro1 agg. e s. m. [lat. obscūrus, con aferesi della sillaba iniziale]. – 1. agg. a. Oscuro, poco illuminato; che è privo, parzialmente o del tutto, di luce: un luogo s.; un antro s. e tenebroso; [...] s., e chi parla s. è vizioso (s. Bernardino). b. Sconosciuto, caduto in dimenticanza, non apprezzato (cfr. il molto più com. oscuro): Credette Cimabue ne la pittura Tener lo campo, e ora ha Giotto il grido, Sì che la fama di colui è scura (Dante). c ...
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campo
s. m. [lat. campus «campagna, pianura» poi «campo di esercitazioni, campo di battaglia»]. – Termine che ha assunto (per evoluzione dai sign. principali che già aveva nella lingua d’origine) notevole [...] prende c. sempre più; tenere c. a qualcuno, tenergli testa, resistergli efficacemente; tenere il c., tenere un primato: Credette Cimabue ne la pittura Tener lo c., e ora ha Giotto il grido (Dante); perdere c., perdere forza, perdere séguito: è ...
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eclissare
(ant. o pop. ecclissare) v. tr. [der. di eclissi]. – 1. a. Produrre un’eclissi: la Luna eclissò il Sole; la Terra eclissava la Luna. b. fig. Nascondere, non lasciar scoprire: Cecina per e. [...] eclissava tutt’intorno le stelle. b. fig. Superare di molto, vincere al confronto: la gloria di Giotto eclissò quella di Cimabue; con la sua bellezza eclissava tutte le altre donne presenti. 3. intr. pron. a. Oscurarsi per l’interposizione di un ...
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agguagliare
(ant. aguagliare) v. tr. [formato da eguagliare, con mutamento del creduto prefisso] (io agguàglio, ecc.). – 1. a. Rendere uguale, spianare, pareggiare: a. una superficie; a. una siepe; dovete [...] ant. Regolare su campione strumenti di peso e misura. 2. a. Essere, divenire uguale a: Giotto non solo agguagliò, ma superò Cimabue; nel rifl. recipr., pareggiarsi, essere di uguale misura: la forza e ’l valor d’ambi s’agguaglia (Berni). b. Esprimere ...
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scolaro
(ant. scolare, scolàio) s. m. (f. -a) [lat. mediev. scholaris, sost., dal lat. tardo scholaris, agg., «scolastico», der. di schola: v. scuola]. – 1. Chi frequenta una scuola, spec. elementare [...] o l’indirizzo di una scuola artistica, filosofica, letteraria, scientifica; allievo, discepolo: De Sanctis fu s. di Basilio Puoti; Cimabue ebbe Giotto come s.; gli s. di Enrico Fermi; i più illustri s. dello Studio patavino. b. Più genericam., chi ...
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Pittore fiorentino: operava nella seconda metà del sec. XIII e sino ai primi anni del Trecento. Poche notizie di lui in documenti, che lo chiamano "Cenni di Pepo, detto Cimabue": era a Roma nel 1272; a Pisa nel 1301 s'impegnava a eseguire, col...
Manuela De Giorgi
Il contributo è tratto da Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco, edizione in 75 ebook
Cimabue è il protagonista del rinnovamento della pittura italiana. Con lui la “maniera greca” dello stile bizantino cede il...