attrattivo
agg. e s. m. [dal lat. tardo attractivus]. – 1. agg. a. Che attrae: forza, capacità a.; Bologna divenne il centro a. della coltura (Carducci); quindi anche allettante, seducente: che soave [...] e agendo anche a concentrazioni molto basse, gli attrattivi vengono utilmente impiegati in associazione con gli insetticidi. c. In citologia, sfera a., area chiara che si trova a ciascun polo del fuso della cariocinesi in molti tipi di uova, e ...
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positivo
poṡitivo agg. [dal lat. tardo positivus, propr. «che viene posto» (usato soprattutto nel sign. grammaticale), der. di ponĕre «porre», part. pass. posĭtus]. – 1. In generale, che è posto come [...] ; elettrodo p., l’anodo; ione, radicale p., che porta una o più cariche positive. b. In microbiologia e in citologia, di organismi o cellule o loro parti, che si colorano con alcune reazioni tipiche: batterî gram-positivi. c. In elettrologia ...
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paranucleo
paranùcleo s. m. [comp. di para-2 e nucleo]. – In citologia, termine ormai desueto, riferito in passato a materiale originato dall’ergastoplasma o dai mitocondrî, localizzato nei pressi della [...] membrana nucleare ...
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paraplasma
s. m. [comp. di para-2 e (proto)plasma] (pl. -i). – In citologia, l’accumulo di sostanze nel citoplasma cellulare come risultato di processi anabolici e catabolici (granuli di amido, gocce [...] lipidiche, cristalli di ossalato, pigmenti, ecc.) ...
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statmocinesi
statmocinèṡi s. f. [comp. del gr. σταϑμός «fermata» e -cinesi]. – In citologia, arresto della mitosi, per effetto di agenti esterni, quali la bassa temperatura, o di sostanze chimiche (colchicina, [...] podofillotossina, ecc.), spesso provocata in biologia come mezzo d’indagine sperimentale per indurre la poliploidia ...
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statmocinetico
statmocinètico agg. [der. di statmocinesi, secondo l’agg. cinetico] (pl. m. -ci). – In citologia, che induce la statmocinesi: agenti s.; sostanze statmocinetiche. In ematologia, indice [...] s., la percentuale delle cellule in mitosi rilevata in un frammento di tessuto emopoietico esposto in coltura all’azione della colchicina, al fine di valutarne la potenzialità proliferativa ...
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micologia
micologìa s. f. [comp. di mico- e -logia]. – Disciplina biologica che studia i funghi per la conoscenza della loro morfologia, fisiologia, ecologia, citologia, genetica e tassonomia. ...
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autocitoradiografia
autocitoradiografìa s. f. [comp. di auto-1, cito- e radiografia]. – In citologia, tecnica di laboratorio, lo stesso che autoistoradiografia. ...
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zigotene
żigotène s. m. [comp. di zigo- e del gr. ταινία «nastro»]. – In citologia, nome di uno stadio della profase meiotica, che segue il leptotene e precede il pachitene, durante il quale avviene [...] l’accoppiamento dei cromosomi omologhi, che si avvicinano appaiandosi a due a due e accostandosi per tutta la loro lunghezza ...
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tetrade
tètrade s. f. [dal lat. tardo tetras -ădis, gr. τετράς -άδος, der. di τετρα- «tetra-»]. – Gruppo di quattro elementi, complesso di quattro cose. In partic.: 1. In musica, accordo di quattro suoni [...] ), i quali in certe piante (ericacee, ecc.) restano uniti permanentemente e vengono dispersi in questa forma. 3. In citologia, gruppo formato dai quattro cromatidî di due cromosomi omologhi che si forma allo stadio di pachitene, durante la meiosi, e ...
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Disciplina biologica che studia la struttura e le funzioni delle cellule animali e vegetali come entità morfologiche e fisiologiche fondamentali degli organismi viventi, la loro formazione, il loro comportamento, nonché la natura e la funzione...
L'Ottocento: biologia. La citologia
François Duchesneau
La citologia
La teoria cellulare, formulata da Theodor Schwann e rielaborata nel corso del decennio 1850-1860 da Robert Remak e da Rudolf Virchow, dà origine, a partire dalla seconda...