idrocarbonilazione
idrocarbonilazióne s. f. [comp. di idro- e carbonilazione]. – In chimica organica, reazione di formazione di un’aldeide a partire da un’olefina, per trattamento con ossido di carbonio [...] e idrogeno, a determinate condizioni di temperatura e pressione e in presenza di un catalizzatore a base di cobalto. ...
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danaite
danaìte s. f. [dal nome del chimico amer. J. Freeman Dana (1793-1827)]. – Minerale, varietà di arsenopirite, contenente dal 4 al 10% di cobalto che sostituisce il ferro. ...
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termistore
termistóre s. m. [dall’ingl. thermistor, contrazione di therm(ally sensitive res)istor, propr. «resistore termicamente sensibile»]. – In elettrotecnica, resistore la cui resistenza elettrica [...] dipende sensibilmente dalla temperatura; costituito da una miscela di ossidi metallici (di cromo, manganese, ferro, cobalto, ecc.), è foggiato in guisa di granulo (t. granulare) o di cilindretto (t. capillare), e talora racchiuso in un involucro ...
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complesso1
complèsso1 agg. [dal lat. complexus, part. pass. di complecti «stringere, comprendere, abbracciare»]. – 1. a. Che risulta dall’unione di più parti o elementi (contr. di semplice): una questione [...] In chimica, di composto (acido, sale) o di ione in cui è presente un atomo di un elemento di transizione (mercurio, cobalto, oro, argento, platino, nichel, ecc.) legato a un certo numero di atomi, molecole o gruppi (maggiore di quello prevedibile in ...
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fiore
fióre s. m. [lat. flōs flōris; già lat. (calco del gr. ἄνϑος) anche il sign. fig. di «parte migliore», ovvero di «parte superiore»]. – 1. a. La parte più bella e appariscente della pianta, che [...] . e seguito da una specificazione, è nome di varî minerali: fiori d’arsenico, varietà terrosa di farmacolite; fiori di cobalto, varietà di eritrite sotto forma di patine terrose di colore roseo; fiori di nichel, varietà terrosa di annabergite. 6. La ...
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premetallizzabile
premetalliżżàbile agg. [comp. di pre- e metallizzabile]. – In chimica (in contrapp. a metallizzabile), detto di colorante a mordente, capace di formare con sali di metalli (di solito [...] cromo o anche rame e cobalto) complessi metallorganici, mediante trattamento effettuato in soluzione prima dell’applicazione alla fibra. ...
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igroscopio
igroscòpio s. m. [comp. di igro- e -scopio]. – Dispositivo che serve a indicare, con grossolana approssimazione, lo stato di maggiore o minore umidità dell’aria, utilizzando la proprietà di [...] sostanze igroscopiche che, per assorbimento di acqua, subiscono deformazioni (capelli, membrane animali, corde di minugia, ecc.) oppure variazioni di colore (cloruro di cobalto, ecc.). ...
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siderofilo
sideròfilo agg. [comp. di sidero- e -filo]. – 1. In biologia, che presenta siderofilia (nei sign. 1 e 2). 2. In geochimica, di elementi (ferro, cobalto, nichel, molibdeno) che si trovano, [...] assieme al ferro, prevalentemente concentrati nel nucleo centrale del globo terrestre ...
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pirite
s. f. [dal lat. pyrites, gr. πυρίτης, der. di πῦρ «fuoco»]. – Minerale monometrico, bisolfuro di ferro contenente talora piccole quantità di rame, nichel, cobalto, oro, molto diffuso come componente [...] accessorio di rocce eruttive o in giacimenti, per lo più filoniani o di impregnazione: si presenta in cristalli di color giallo ottone, a forma di pentagonododecaedro o di cubo, frequentemente geminati, ...
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resinato2
reṡinato2 s. m. [der. di resin(ico), col suff. -ato]. – In chimica, sale o estere di un acido resinico e, in partic., degli acidi abietinico e pimarico, presenti nella colofonia, materia prima [...] di resina) sono largamente usati nella preparazione di saponi, emulsioni, nell’industria della carta, i r. di calcio nell’ispessimento delle vernici, i r. di zinco, sempre nelle vernici, come disperdenti, e i r. di piombo o di cobalto come siccativi. ...
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Elemento chimico, di simbolo Co, peso atomico 58,94, numero atomico 27. In natura è diffuso in diversi minerali principalmente come arseniuro, solfuro e solfoarseniuro, in genere associato con il nichel o con il rame o con entrambi (cobaltite,...
Il c. è stato isolato e riconosciuto come elemento nel 1780 da T. O. Bergman, ma è stato utilizzato come metallo solo a partire dalla prima guerra mondiale.
Nel 1910 il consumo annuo era di 300 t di ossido, nel 1974 il consumo annuo di c. è...