per
pér prep. [lat. pĕr]. – Come le altre prep. proprie, può fondersi con l’articolo determinativo per dare luogo alle prep. articolate, raramente usate, pel (per il), pei o pe’ (per i), e ad altre, [...] , per il naso, per il braccio, per il bavero, per la falda dell’abito; tirare per i capelli. 7. Per introdurre un complemento di mezzo (secondo l’uso lat. per litteras, per nuntios e sim.): mi fece sapere per la sua segretaria; spedire per posta, per ...
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indiretto2
indirètto2 agg. [comp. di in-2 e diretto]. – 1. Non diretto, che non procede diritto ma subisce deviazioni o soste; più spesso, che giunge a un effetto attraverso operazioni intermedie o con [...] al soggetto o al predicato apportando una precisazione all’enunciato; sono in genere tutti i complementi diversi dal complemento oggetto o diretto (e quindi i complementi di specificazione, di termine, di luogo, di tempo, ecc.), i quali di solito si ...
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tempo
tèmpo s. m. [lat. tĕmpus -pŏris, voce d’incerta origine, che aveva solo il sign. cronologico, mentre quello atmosferico (cfr. al n. 8) era significato da tempestas -atis]. – 1. L’intuizione e la [...] continuato, che risponde alla domanda «(per) quanto tempo?» (per es.: «Il viaggio è durato tre giorni»); altri complementi esprimono rapporti temporali diversi, come l’anteriorità (otto giorni prima), la posteriorità (sei mesi dopo), l’intervallo di ...
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nudo
agg. [lat. nūdus]. – 1. a. Non coperto da vestito o da altro indumento, riferito al corpo umano: un bambino n., un uomo n., una donna n.; spesso in funzione predicativa: essere, stare, restare n.; [...] la schiena n.; parevano questi palchetti, per i seni n. delle dame, come panieri di frutte prodigiose (Palazzeschi); soprattutto frequente in complementi di modo: stare a torso n., camminare a piedi n.; in partic., a testa n., o con la testa n., non ...
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da
prep. [lat. de ab] (radd. sint.). – Si fonde con l’articolo dando luogo alle preposizioni articolate dal, dallo, dalla, dai (da’), dagli, dalle. Seguìta da parola con consonante scempia iniziale, [...] in locuzioni come: potrà avere da 30 a 35 anni; ci saranno stati da ottanta a novantamila spettatori. 2. Introduce anche altri complementi di luogo: il moto a luogo (solo con nomi o pronomi di persona): verrò oggi stesso da te; devo andare dal sarto ...
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mettere
méttere v. tr. [lat. mĭttĕre «mandare», nel lat. tardo «mettere»] (pass. rem. miṡi, mettésti, ecc. [pop. tosc. méssi, mésse, méssero]; part. pass. mésso). – Verbo di sign. ampio e generico, dai [...] da doverli udire al Ponte Nuovo (C. E. Gadda). 9. Usi intr. (con aus. avere): a. Di piante, per ellissi d’un complemento, germogliare, sviluppare le gemme, le spighe e sim.: i mandorli hanno messo presto quest’anno; pare che il grano metta bene. b ...
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moto2
mòto2 s. m. [lat. mōtus -us, der. di movēre «muovere»]. – 1. L’atto, il fatto, l’effetto del muoversi, cioè dello spostarsi di un corpo da una posizione a un’altra; si contrappone a quiete ed è [...] al tempo di esecuzione, movimento più rapido del normale, nella didascalia con moto, che si aggiunge come indicazione complementare del movimento di un pezzo (per es., andante con moto). c. Moto perpetuo, composizione musicale svolta interamente, o ...
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circostante
(ant. circonstante) agg. e s. m. [dal lat. circumstans -antis, part. pres. di circumstare «stare intorno»]. – 1. a. agg. Che sta intorno e vicino: l’aria c., i popoli c.; soprattutto di luoghi: [...] (Carducci). 2. s. m. In grammatica strutturale e generativa, nome (fr. circonstant) con cui vengono indicati i complementi, costituiti da un sintagma preposizionale o da un avverbio, i quali indicano le circostanze (locali, temporali, modali, ecc ...
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circostanziale
agg. [der. di circostanza]. – Che concerne le circostanze: condizioni, variazioni circostanziali. Con accezione partic., nella grammatica tradizionale, complementi c., quelli che (come [...] in partic. i complementi di tempo, di luogo, di modo) indicano le circostanze nelle quali si svolge l’azione espressa dal verbo; analogam., proposizioni c., quelle che compiono analoghe funzioni rispetto alla proposizione principale o all’intero ...
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a2
a2 prep. [lat. ad] (radd. sint.). – Si fonde con l’articolo dando luogo alle preposizioni articolate al, allo, alla, ai (a’ nella forma tronca), agli, alle; davanti a parola che comincia con la vocale [...] distintiva, in denominazioni di locali pubblici: un’osteria all’insegna del «Gallo d’oro»; (ristorante) Al Cavallino. 3. Introduce complementi di tempo più o meno determinato: al mattino, alla sera (anche la mattina, la sera); a notte inoltrata; alle ...
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La parola complemento ha assunto nella storia della linguistica e della grammaticografia occidentale molti e diversi significati. Nella tradizione scolastica italiana, tuttavia, essa ha un ambito d’uso particolare e condiviso, ed è a questo...
COMPLEMENTI
Nell’analisi logica, i complementi sono quegli elementi che completano la frase, aggiungendosi al ➔soggetto e al predicato (che ne costituiscono la parte essenziale) e agli eventuali ➔attributi e ➔apposizioni.
Una distinzione fondamentale...