grosso1
gròsso1 agg. [lat. tardo grŏssus]. – 1. In senso relativo, di oggetto che ha una certa grossezza (la quale è precisata da un’espressione numerica, o è genericamente determinata da un avverbio [...] ., acerbe, spiacevoli, gravemente offensive. Con valore più generico, in frasi in cui l’agg. è sostantivato o riferito a complementi indeterminati: ora succede qualcosa di g.; dirla, farla g. (s’intende, corbelleria, imprudenza, gaffe e sim.), e così ...
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presso1
prèsso1 avv., prep. e s. m. [lat. presse «strettamente», avverbio der. di pressus, part. pass. di premĕre «premere»]. – 1. avv. Vicino, in luogo non lontano da quello in cui si parla o a cui [...] preposizione). 2. Come prep.: a. Unito direttamente al compl., senza concorso di altra preposizione, per indicare vicinanza nello spazio, in complementi di stato in luogo o moto a luogo: abita in un paesino p. Viterbo; si combatté p. il fiume; erano ...
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ars s. f., lat. («arte»). – Parola lat. che, seguita da aggettivi o complementi, forma locuzioni varie e titoli di opere: A. amatoria («arte di amare»), titolo di un’opera del poeta latino Ovidio (43 a. [...] C
17 d. C.) sul modo di conquistare le persone amate; a. dictaminum o a. dictandi («arte di comporre»), titolo di numerosissimi libri di testo (sec. 11°-15°) che insegnavano per regole ed esempî a scrivere ...
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pretensione1
pretensióne1 (meno com. pretenzióne) s. f. [dal lat. tardo praetensio -onis, der. di praetendĕre «pretendere1»], letter. – 1. Il fatto di pretendere, nelle varie accezioni del verbo, sinon. [...] a oggetti, ornamenti, capi di abbigliamento, all’arredamento di ambienti, a locali pubblici, e sim. (di solito in complementi di qualità o di modo), ricercatezza, ostentazione di lusso, di raffinatezza, o più semplicemente ambizione di apparire di ...
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ne1
ne1 ‹né› avv. e pron. [lat. inde «di lì»]. – 1. a. Come avv. di moto da luogo, di lì, da quel luogo: ne ripartì l’indomani; se ne andò tutto adirato; entrato nel labirinto non era più capace d’uscirne; [...] non saprei trarne altra conseguenza. b. Con valore più chiaramente pronominale, di ciò, di questo, di quello, in funzione di complementi diversi: non ne vedo la necessità; ne parlerò ai nostri soci; non saprei cosa farne; che cosa vuoi che ne faccia ...
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offrire
v. tr. [lat. *offerīre per il class. offerre, comp. di ob- e ferre «portare»] (io òffro, ecc.; pass. rem. offrìi o offèrsi, offristi, ecc.; part. pass. offèrto). – 1. Presentare o proporre a [...] nemiche; in senso fig., esporre, dare occasione a: o. il fianco a critiche, al biasimo, alle chiacchiere della gente. Con complementi astratti: o. l’occasione, l’opportunità, il destro, dar modo ad altri di fare qualche cosa. c. Per estens., con ...
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in1
in1 prep. [lat. ĭn, affine al gr. ἐν]. – Si fonde con l’articolo, o più propr. con le forme ant. dell’articolo ello, ella, ecc., dando luogo alle preposizioni articolate nel, nello, nella, nei, negli, [...] professore in lettere, studente in medicina (ma regolari dottore in lettere, laureato in medicina, che possono considerarsi complementi di luogo figurati). 4. a. Si premette a sostantivi o aggettivi sostantivati per formare locuz. avverbiali: in ...
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prima1
prima1 avv. [lat. tardo prīma, dall’agg. (lat. class.) prīmus «primo»]. – 1. a. Come vero e proprio avv., con valore temporale, indica anteriorità nel tempo rispetto a un fatto o a un momento [...] di p. erano molto diverse da quelle di oggi. b. Seguito dalla prep. di, acquista funzione di locuz. prepositiva e introduce complementi di tempo: p. del pranzo prenderemo un aperitivo; verrò a salutarti p. della tua partenza; non lo sapevo p. d’ora ...
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vestire
v. tr. [lat. vĕstīre, der. di vestis «veste»] (io vèsto, ecc.). – 1. a. Mettere le vesti indosso (ad altri): v. il bambino, v. i ragazzi con gli abiti della festa; v. la bambola; nell’uso letter., [...] . la toga, assumere o esercitare l’avvocatura, la funzione di magistrato. d. Come intr., e determinato da avverbî o complementi, essere vestito in un determinato modo: vestiva di nero, vestiva a lutto; più spesso, indica il modo abituale di scegliere ...
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modificatore
modificatóre agg. e s. m. [der. di modificare; cfr. lat. tardo modificator -oris «regolatore»]. – 1. (f. -trice) Che, o chi, modifica; più frequente come agg., riferito a cosa: elementi [...] costruzione nel suo insieme; sono tali l’attributo o l’apposizione in un sintagma nominale, gli avverbî modali e alcuni complementi nel sintagma verbale, ecc. (per es., nella frase «l’ingegnere capo è arrivato in treno», i modificatori sono capo e ...
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La parola complemento ha assunto nella storia della linguistica e della grammaticografia occidentale molti e diversi significati. Nella tradizione scolastica italiana, tuttavia, essa ha un ambito d’uso particolare e condiviso, ed è a questo...
COMPLEMENTI
Nell’analisi logica, i complementi sono quegli elementi che completano la frase, aggiungendosi al ➔soggetto e al predicato (che ne costituiscono la parte essenziale) e agli eventuali ➔attributi e ➔apposizioni.
Una distinzione fondamentale...