li
lì avv. [lat. ĭllīc ‹illìk›]. – 1. In quel luogo, in quel posto. Indica in genere luogo non molto discosto da chi parla o da chi ascolta, e con più esattezza dell’avv. là; è inoltre usato largamente [...] ti muovere; mi trovavo lì per caso; mi fermai lì due giorni; tornò lì più volte; guardate lì; spesso è meglio determinato da complementi o avverbî: lì vicino, lì accanto, lì sopra, lì dentro, lì fuori; lì nell’angolo, lì sopra la scrivania, lì nello ...
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aspettare
v. tr. [lat. exspĕctare «aspettare», incrociato con aspĕctare «guardare attentamente»] (io aspètto, ecc.). – 1. Essere con la mente e con l’animo rivolti a persona che deve arrivare o a cosa [...] dei genitori; a. una lettera, una chiamata al telefono; a. l’occasione propizia (e determinato da un avverbio o da complementi: a. tranquillamente il treno; l’aspettava alla finestra; t’ho aspettato fino a mezzanotte); o anche con un verbo introdotto ...
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frangere
fràngere (ant. fràgnere) v. tr. [lat. frangĕre] (io frango, tu frangi; pass. rem. fransi, frangésti, ecc.; part. pass. franto). – Rompere, spezzare; nel linguaggio corrente, è usato solo nell’espressione [...] Mia vita in tutto, e notte e giorno piange, Stanca senza governo [= timone] in mar che frange (Petrarca). Con altri complementi, tranne poche espressioni di uso tecnico, come f. la terra, le zolle, le biade (frequente anche nei composti frangizolle ...
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momento
moménto s. m. [dal lat. momentum, der. della radice di movere «muovere»; propr. «movimento, impulso; piccolo peso che determina il movimento e l’inclinazione della bilancia», da cui i sign. estens. [...] che va a momenti; non ci si può fidare di lui, va troppo a momenti. 3. Determinato da aggettivo o da complementi: a. Periodo di tempo, generalmente breve, considerato in relazione al suo particolare valore e significato, anche soggettivo: il m. è ...
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pensare
v. tr. e intr. [dal lat. pensare, intens. di pendĕre «pensare»; cfr. pesare] (io pènso, ecc.; come intr., aus. avere). – 1. Con uso assol., e sign. generico, esercitare l’attività del pensiero, [...] l’attività del pensiero: p. a qualcuno, a qualcosa; con diverse sfumature affettive che possono essere determinate da avverbî, da complementi, o che sono implicite nel contesto: p. a una persona con affetto, desiderio, rimpianto; p. a una cosa con ...
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valenza
valènza s. f. [dal lat. tardo valentia «forza, vigore; abilità», der. di valere: v. valere]. – 1. ant. o letter. Valore, valentia: ell’è per certo di sì gran v. (G. Cavalcanti); forza d’animo: [...] la possibilità che verbi, aggettivi e sostantivi hanno, in varia misura, di legare a sé un certo numero di complementi, i quali ne completano insieme la capacità semantica (v. semantica) e ne caratterizzano le funzioni sintattiche (v. sintattica). b ...
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messa2
méssa2 s. f. [femm. sostantivato di messo, part. pass. di mettere]. – 1. In genere, l’azione di mettere. Si adopera solo con determinati complementi, formando locuzioni (alcune delle quali modellate [...] sul francese) corrispondenti ad altre analoghe col verbo mettere; così, m. in vendita di un prodotto, m. in azione di un congegno, di un piano, m. in forma di un paio di scarpe, m. in circolazione della ...
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percosso
percòsso agg. [lat. percussus]. – Part. pass. di percuotere, usato solitamente con valore verbale, seguito perciò da compl. d’agente o di causa efficiente, ma che talora può reggere altri complementi, [...] oppure avere (per ellissi del complemento) uso assol. o anche aggettivale, spec. in quelle accezioni nelle quali è esclusiva o più frequente la forma passiva del verbo; per es., nel sign. di scosso, impressionato, spaventato, profondamente turbato, o ...
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perdere
pèrdere v. tr. [lat. perdĕre, comp. di per-1, indicante deviazione, e dare «dare»] (pass. rem. pèrsi o perdètti [meno com. perdéi], perdésti, pèrse o perdètte [meno com. perdé], perdémmo, perdéste, [...] ad affrettarsi, a non rallentare il moto o il ritmo del lavoro, ad agire senza concedersi riposo, e sim.; con altri complementi: ho perso tutta la mattinata a girare per gli ufffici; p. la propria giovinezza, i proprî anni più belli, lasciar sfiorire ...
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perdonare
v. tr. e intr. [lat. mediev. perdonare, der. del lat. class. condonare «condonare» per sostituzione di prefisso] (io perdóno, ecc.). – 1. tr. a. Non tenere in considerazione il male ricevuto [...] fatto; è una cosa che non potrò mai perdonargli; questa non gliela perdono; talvolta può mancare l’uno o l’altro dei due complementi, o tutti e due: l’uomo generoso deve saper p. ogni torto ricevuto; è un uomo che non perdona; alla prima si perdona ...
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La parola complemento ha assunto nella storia della linguistica e della grammaticografia occidentale molti e diversi significati. Nella tradizione scolastica italiana, tuttavia, essa ha un ambito d’uso particolare e condiviso, ed è a questo...
COMPLEMENTI
Nell’analisi logica, i complementi sono quegli elementi che completano la frase, aggiungendosi al ➔soggetto e al predicato (che ne costituiscono la parte essenziale) e agli eventuali ➔attributi e ➔apposizioni.
Una distinzione fondamentale...