superiore
superióre agg. e s. m. [dal lat. superior -oris, compar. di supĕrus «che sta sopra»: v. supero1]. – 1. a. Che è più alto, che si trova più in alto, che sta sopra (in senso spaziale); ha usi [...] più partic.: essere s. agli avvenimenti, riuscire a dominarli, con la propria abilità, col proprio equilibrio, ecc.; con altri complementi, essere s. a, non curare, non dare peso e importanza, sdegnare: io sono s. a certe cose, a certi pettegolezzi ...
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gallina
s. f. [lat. gallīna, der. di gallus «gallo3»]. – 1. a. La femmina del gallo (e per estens. anche di altri gallinacei), spec. nell’età in cui fa le uova (la gallina più giovane si chiama pollastra); [...] spreg. Donna poco intelligente: quella tua amica è proprio una gallina. 2. Per estens., il nome, accompagnato da aggettivi o complementi, è usato per indicare specie di uccelli appartenenti a varî generi: g. faraona o di Faraone o di Numidia, uccello ...
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gallo3
gallo3 s. m. [lat. gallus; nel sign. 3, calco dell’ingl. bantam (weight): v. bantam]. – 1. a. Il maschio adulto dei polli domestici e di altri uccelli appartenenti all’ordine dei galliformi, che [...] di una cresta carnosa, sviluppata soprattutto nel maschio, e di uno o due bargigli. b. Accompagnato da aggettivi o complementi, è usato per indicare alcune specie di uccelli: g. cedrone, detto anche g. alpestre maggiore o urogallo (lat. scient ...
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nome
nóme s. m. [lat. nōmen, da una radice comune a molte altre lingue indoeuropee (sanscr. nā̆ma, armeno anum, ittita lāman, gr. ὄνομα, got. namo, paleoslavo imę, albanese emër, ecc., forme certamente [...] figlio, nel 3° in parte per sé e in parte per il figlio); l’ambasciatore protestò in n. del suo governo. Anche con complementi astratti: in n. della legge, in n. della Chiesa, in rappresentanza o per mandato di tali autorità (in partic., in n. della ...
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andare1
andare1 v. intr. [etimo incerto; nella coniugazione, il tema and- si alterna in alcune forme con il tema vad- del lat. vadĕre «andare»] (pres. indic. vado [tosc. o letter. vo, radd. sint.], vai, [...] moda: quest’anno le gonne vanno cortisssime; quest’estate va molto la Sardegna. 6. Seguìto da un agg. (e da alcuni complementi), ha valore copulativo e indica il modo di atteggiare la persona, di abbigliarsi e sim.: a. gobbo, curvo, sporco, pulito; a ...
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lungo1
lungo1 agg. [lat. lŏngus] (pl. m. -ghi). – 1. a. Che si estende notevolmente nel senso della lunghezza, che ha grande estensione dall’una all’altra delle sue estremità (contrario di corto): una [...] ma non riesci a darmela a bere, a infinocchiarmi, e sim. d. Con valore relativo, quando è determinato da avverbî o complementi, e così nelle prop. interrogative, nei paragoni, esprime semplicem. la misura della lunghezza: una corda molto l., troppo l ...
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nascere
nàscere v. intr. [lat. nasci, da una radice indoeur. presente anche nei temi lat. gen-, gign- e nel gr. γίγνομαι «nascere, diventare»] (io nasco, tu nasci, ecc.; pass. rem. nàcqui, nascésti, [...] lat. orator fit, poeta nascitur «oratore si diventa, poeta si nasce»); un nasce Solone e altro Serse (Dante); con altri complementi: n. sotto buoni auspici, sotto buona stella; è nato per gli studî scientifici, per la matematica; non era nato per ...
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grande
agg. [lat. grandis]. – Quando è premesso al sostantivo che determina, può avere l’elisione davanti a vocale (con grand’impegno, una grand’emozione), mentre davanti a consonante, e anche davanti [...] corpo, generalmente si pospone: un uomo grande; spesso si rafforza con altri aggettivi, con similitudini, o è specificato da complementi: un uomo grande e grosso; un giovanottone grande e robusto; era grande come un gigante; grande di statura, ant ...
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fare2
fare2 (ant. fàcere) v. tr. [lat. facĕre] (pres. fo 〈fò〉 [radd. sint.] o fàccio, fai [ant. faci], fa [radd. sint.; ant. e poet. face], facciamo, fate, fanno; imperf. facévo, ecc. [ant. e poet., [...] a qualcuno; f. il solletico. Con sign. anche più ampio: non so che f. stasera; che cosa fai lì tutto solo? Senza complemento, può indicare attività, operosità in genere: è smanioso di fare; o un operare attivo, in contrapp. al subire: L’un disposto a ...
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se
sé pron. rifl. [lat. sē] (radd. sint.). – 1. Forma forte della declinazione del pron. rifl. di 3a pers.; si usa soltanto quand’è riferito al soggetto (maschile o femminile, singolare o plurale) o [...] con verbo all’infinito (egli, ella parlava di sé; essi parlavano di sé; parlare di sé), nei seguenti casi: a. Come complemento, preceduto da preposizione: la miglior parte di sé; far ridere di sé; attirare a sé; allontanare da sé; portare con sé ...
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La parola complemento ha assunto nella storia della linguistica e della grammaticografia occidentale molti e diversi significati. Nella tradizione scolastica italiana, tuttavia, essa ha un ambito d’uso particolare e condiviso, ed è a questo...
COMPLEMENTI
Nell’analisi logica, i complementi sono quegli elementi che completano la frase, aggiungendosi al ➔soggetto e al predicato (che ne costituiscono la parte essenziale) e agli eventuali ➔attributi e ➔apposizioni.
Una distinzione fondamentale...