oggettivo
agg. [dal lat. mediev. obiectivus, der. di obiectum: v. oggetto]. – 1. In contrapp. a soggettivo (e in alternativa alla variante obiettivo, che ha però assunto sign. proprî particolari), che [...] a fare da solo»). b. Genitivo o., il genitivo che esprime, rispetto al sostantivo reggente, un rapporto di complemento oggetto (per es., in latino, amor patriae = amare patriam; petitio consulatus = petere consulatum). Analogam., in ital. si parla ...
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riattivazione
riattivazióne s. f. [der. di riattivare]. – L’azione, l’operazione di riattivare, il fatto di venire riattivato: r. di un tronco ferroviario, delle comunicazioni telegrafiche, di un cantiere; [...] sierologiche in casi di dubbia interpretazione; r. del siero, l’aggiunta di siero fresco (contenente il «complemento») a siero il cui complemento sia stato precedentemente inattivato, per lo più col calore. b. In psicanalisi, il rivivere più o meno ...
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anticomplementare
agg. [comp. di anti-1 e complemento]. – Nel linguaggio medico, potere (o proprietà) a., capacità, posseduta da alcuni antigeni, di rendere inattiva una parte del complemento, onde la [...] necessità di usare congrue quantità di antigene o di siero fresco nelle ricerche diagnostiche basate sulla reazione tra antigene e anticorpo ...
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strumento
struménto (letter. istruménto; ant. instruménto, stroménto, storménto) s. m. [lat. instrumĕntum, der. di instruĕre «costruire, apprestare»]. – 1. Genericam., arnese, congegno, dispositivo e [...] era s. per lui (Manzoni). Per un’accezione partic. della locuz. s. urbanistici, v. urbanistico. 5. In grammatica, complemento di s., più spesso complemento di mezzo o s. (v. mezzo2, n. 3 b). 6. Atto pubblico, redatto da un notaio secondo le formalità ...
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deviazione
deviazióne s. f. [dal lat. tardo deviatio -onis]. – 1. a. Il deviare da un determinato percorso, cambiamento di direzione; più che l’atto di lasciare la via ordinaria, indica il fatto di seguire [...] gli occhi dalla normale direzione, caratteristico dello strabismo e dell’eteroforia. h. In sierologia, d. (o fissazione) del complemento, v. complemento, n. 5. 3. Nella bussola magnetica, l’angolo che l’asse dell’ago magnetico forma col meridiano ...
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allievo1
allièvo1 s. m. (f. -a) [der. di allevare]. – 1. non com. Chi è allevato materialmente, chi è nutrito: è una balia che ha molta cura del suo a.; anche il nato di animali domestici (spec. bovini), [...] , un corso di istruzione presso apposite scuole, al termine del quale, se dichiarati idonei, vengono nominati sottotenenti di complemento e inviati a prestare servizio presso enti e reparti delle tre forze armate per la durata della leva (analogam ...
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modo
mòdo s. m. [lat. mŏdus «misura», e quindi anche «norma, regola, modo»]. – 1. La forma particolare di essere, di presentarsi di una cosa, o di operare, procedere e sim. In questo sign. generico (e [...] in m. generico, in singolar m., ecc. hanno accezione diversa da evidentemente, genericamente, singolarmente, ecc.). b. Complemento di modo o maniera, complemento che indica la maniera in cui si compie un’azione o come un fatto è avvenuto; consiste in ...
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origine
orìgine s. f. [dal lat. origo -gĭnis, der. di oriri «alzarsi, nascere, provenire, cominciare»]. – 1. In genere, il primo principio, la prima apparizione o manifestazione di qualche cosa, e il [...] punto comune agli assi di un riferimento cartesiano, di solito indicato con la lettera O. 3. In grammatica, complemento di o. (o di provenienza), il complemento che indica l’origine, la discendenza, la provenienza di una persona o di una cosa (per es ...
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assolutamente
assolutaménte avv. [der. di assoluto2]. – 1. In maniera assoluta, senza limitazioni o restrizioni: governare, regnare assolutamente. Più com., decisamente, necessariamente, in ogni modo [...] intr. andare in frasi come: «andiamo!», «è l’ora di andare» e sim.; o l’agg. disposto, di solito precisato da complemento, in una frase come «ora non mi sento disposto: lo riceverò più tardi»). Con uso più ampio, spec. in opere lessicografiche (come ...
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unione
unióne s. f. [dal lat. tardo unio -onis, der. di unus «uno»]. – 1. L’azione e l’operazione di unire, il fatto di unirsi o di essere uniti con uno o più altri individui, enti, oggetti, parti o [...] , o al secondo, o ad entrambi), e l’operazione stessa che ha come risultato tale insieme. 5. In grammatica, complemento di unione, complemento affine a quello di compagnia, ma costituito dal nome di un oggetto anziché da un nome di persona: per es ...
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Biologia e medicina
Sistema di fattori di natura proteica presenti nel plasma sanguigno, suscettibili, in particolari condizioni, di essere attivati e di dar luogo a una complessa reazione. Il c. è importante nelle reazioni immunitarie, influenzando...
complemento
compleménto [Der. del lat. complementum, da complere "completare, portare a compimento"] [LSF] Ciò che completa una cosa. Il termine indica spesso un ente complementare: per es., c. di un angolo è lo stesso che angolo complementare,...