maciulla
s. f. [prob. der. del lat. machĭna; cfr. macina e il dim. lat. tardo machinŭla]. – Apparecchio (detto anche gramola) per separare le fibre legnose (canapuli) da quelle tessili (tiglio) della [...] lo più, come nel passato, il semplice apparecchio azionato a mano fin dai tempi antichi, oggi in genere sostituito da tipi più complessi (come, per es., la decanapulatrice): Da ogne bocca dirompea co’ denti Un peccatore, a guisa di maciulla (Dante). ...
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estere
èstere s. m. [dal ted. Ester, termine coniato dal chimico ted. L. Gmelin (1788-1853) per contrazione di Essigäther «etere acetico», comp. di Essig «aceto» e Äther «etere»]. – In chimica organica, [...] alchilico o arilico (per es., acetato di etile, salicilato di fenile, ecc.) o, per quelli di composti ossidrilici complessi, facendo seguire al nome del radicale acido quello del composto (per es., acetilcellulosa, ecc.). Molto diffusi in natura ...
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continuita
continuità s. f. [dal lat. continuĭtas -atis]. – 1. Qualità d’esser continuo, estensione non interrotta nel tempo, o anche nello spazio: c. d’un moto; impiego che ha carattere di c.; c. di [...] , dalla struttura e proprietà dei corpi, o una voluta semplificazione, spesso lecita e conveniente, di dati molto più complessi. d. Nel linguaggio scient., il carattere e la proprietà di un ente che si definisce continuo. Con sign. specifico ...
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cabaza
‹kabℏàtħa› (o cabasa) s. f. [voce ispanoamer., dal port. cabaça, propr. «zucca», affine allo spagn. calabaza «zucca»]. – Strumento musicale sudamericano usato, come le maracas (delle quali ha [...] simile il suono), il chocallo, il guiro e altri, per l’accentuazione ritmica nei complessi di musica afrocubana: è costituito da una zucca vuota essiccata munita di manico e avvolta da una rete di perline; il suonatore la impugna con una mano e la fa ...
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rovinismo
s. m. [der. di rovina]. – In storia dell’arte, la tendenza a rappresentare in dipinti, disegni e incisioni, o anche in scenografie, rovine di edifici e complessi architettonici antichi; tale [...] gusto delle rovine, viste non come pietre morte ma come viva testimonianza di un lontano passato, si manifesta già nei secoli 16° e 17°, ricevendo il suo massimo sviluppo nel Settecento: il r. di Piranesi ...
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continuo3
contìnuo3 s. m. [uso sostantivato dell’agg. continuo]. – 1. a. In generale, ciò che ha continuità nel tempo e nello spazio, che non ha interruzioni, separazioni: il concetto, la nozione del [...] rifinizione, nobilitazione, ecc., che si dicono anch’esse tintura in c., rifinizione in c., ecc.), comprendenti complessi cicli regolati da programmatori automatici e realizzati con un solo impianto, senza manipolazioni intermedie, per produzioni in ...
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pallado-
pàllado-. – In chimica, primo elemento di nomi di composti nei quali è presente il palladio, come, per es., palladosale (o pallado-sale), denominazione generica di sali complessi dove a un atomo [...] di palladio si uniscono quattro atomi di un alogeno e tre di un metallo monovalente ...
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fibrilla
s. f. [der. del lat. fibra «fibra», in forma di diminutivo]. – 1. In genere, fibra sottile, o ciascuno dei sottili elementi che costituiscono una fibra. 2. In istologia, nome generico di alcune [...] cellule (di tutti gli organismi viventi, anche quelli unicellulari), o trovantisi fuori di esse, spesso riunite in fasci a costituire complessi di ordine superiore, le fibre; per es., le f. nervose (o neurofibrille) e le f. muscolari (o miofibrille ...
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olofrastico
olofràstico agg. [comp. di olo- e gr. ϕραστικός «dichiarativo, esplicativo», der. di ϕράζω «dichiarare»] (pl. m. -ci). – In linguistica, di parola il cui significato, nell’uso, equivale a [...] usato come risposta, di tono affermativo o negativo, a una offerta). Linguaggio o., caratterizzato dall’espressione di concetti complessi tramite un solo vocabolo (in partic. quello dei bambini nelle prime fasi dell’apprendimento della lingua). ◆ Avv ...
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homing
〈hóumiṅ〉 s. ingl. [der. del v. (to) home «tornare a casa, ritrovare la via di casa»], usato in ital. al masch. – In etologia, l’insieme dei comportamenti che consentono a un animale di ritrovare [...] un luogo familiare e che implicano l’esistenza di complessi meccanismi di orientamento. ...
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Si chiama c. ogni numero della forma a + i b, essendo a e b due numeri reali relativi (positivi, negativi o anche nulli) e rappresentando il simbolo i (unità immaginaria o immaginario) la radice quadrata di −1; l’addendo a si chiama la parte...
complessi
Strutture psichiche che secondo la psicoanalisi freudiana si formano e si fissano durante la vita infantile, originate da particolari esperienze emotivo-affettive vissute dal bambino nei suoi rapporti con l’ambiente e, più direttamente,...