originale [dal lat. tardo originalis, der. di origo -ĭnis "origine"]. - ■ agg. 1. [relativo all'origine, che si ha dall'origine: peccato o.] ≈ originario, primigenio, primitivo, primordiale. ↔ acquisito. [...] non dipende o non è ispirato da altri esempi o modelli precedenti: idea, trovata o.] ≈ fuori del comune (o dell'ordinario), inedito, innovativo, insolito, nuovo, (lett.) peregrino, personale, singolare. ↑ geniale, rivoluzionario. ↔ abusato, banale ...
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irregolare [dal lat. tardo irregularis]. - ■ agg. 1. a. [che non è conforme alle regole o che è in contrasto con un regolamento: procedura, elezione i.] ≈ illegale, illegittimo, invalido. ↔ legale, legittimo, [...] , invariabile, regolare, uniforme. 4. [che si allontana da un modello comune: viso, lineamenti i.] ≈ anomalo, atipico, insolito, inusuale. ‖ particolare, singolare. ↔ comune, normale, ordinario, regolare. 5. [che non soddisfa certe condizioni di ...
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Fabio Rossi
battere. Finestra di approfondimento
Diversi tipi di colpo - Il verbo b. ha un sign. molto generale e, come tale, è caratterizzato da un elevato numero di accezioni, tutte ricche di sinon. [...] e picchiare. Lo stesso valga per l’uso intr. del verbo, dove però si possono usare come sinon. soltanto sbattere (molto più comune di b.: che sbadato, sbatto sempre da tutte le parti!), cozzare e urtare. Sempre legato a parti del corpo che battono o ...
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Fabio Rossi
lasciare. Finestra di approfondimento
Verbo causativo - Uno degli usi più frequenti di l. è quello come verbo causativo o fattitivo, ovvero un verbo con un debole sign. autonomo e che acquista [...] piantata (in asso) così. Ma ci si può lasciare, in modo molto più innocuo, ricorrendo ai verbi recipr. salutarsi (il sinon. più comune), congedarsi, separarsi: ci siamo lasciati non più di un quarto d’ora fa e mi ha detto che andava a lavoro. Anche ...
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esclusivo /esklu'zivo/ agg. [dal lat. mediev. exclusivus, der. di excludĕre "escludere"]. - 1. (giur.) [che tende a escludere o ha forza di escludere: clausola e.; diritto e.] ≈ eccettuativo, selettivo. [...] in modo inequivocabile, anche con la prep. di] ≈ individuale, particolare, peculiare, personale, proprio, specifico, tipico, unico. ↔ comune, generale, generico, ordinario, qualunque, standard. 3. (soc.) [di circolo, club, locale e sim., la cui ...
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piattola /'pjat:ola/ s. f. [lat. ✻blattŭla (dim. di blatta, nome di vari insetti, tra cui lo scarafaggio e le tignole), incrociato con piatto¹ per la forma schiacciata dei due insetti]. - 1. a. (tosc.) [...] [designazione comune di varie specie di insetti blattoidei] ≈ scarafaggio. b. (pop.) [nome comune del pidocchio del pube (Phthirus pubis)] ≈ piattone, pidocchio. 2. (fig., fam.) [persona molto noiosa, insopportabile e sim.] ≈ [→ PIAGA (2. c)]. ...
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lasciare [lat. laxare "allargare, allentare, sciogliere", der. di laxus "allentato"] (io làscio, ecc.). - ■ v. tr. 1. [cessare di tenere e sim.] ≈ mollare. ↔ reggere, stringere, tenere, tirare. 2. (estens.) [...] piantata (in asso) così. Ma ci si può lasciare, in modo molto più innocuo, ricorrendo ai verbi recipr. salutarsi (il sinon. più comune), congedarsi, separarsi: ci siamo lasciati non più di un quarto d’ora fa e mi ha detto che andava a lavoro. Anche ...
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Fabio Rossi
mass media. Finestra di approfondimento
Radio (esclusi i termini in comune con la televisione) - 1. Programmi: giornale radio o GR o radiogiornale; originale radiofonico; passaggio radiofonico; [...] ; ponte radio; radiocentro; radiodi‡usione; radiofurgone; radiostazione o stazione radio.
Televisione (inclusi i termini in comune con la radio) - 1. Programmi: adattamento; attualità; candid-camera; carosello, comunicato o messaggio pubblicitario ...
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letterario /let:e'rarjo/ agg. [dal lat. litterarius, der. di littĕra "lettera"]. - 1. [che ha per oggetto discipline umanistiche: studi l.; facoltà letterarie] ≈ umanistico. ↔ scientifico. 2. (ling.) [di [...] vocaboli, locuzioni, ecc., che si discosta dall'uso comune ed è proprio dei letterati: lingua l.] ≈ colto, dotto, elevato, ricercato. ↔ colloquiale, comune, corrente, familiare, popolare. ...
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Il Comune è, nell’ordinamento italiano, l’ente pubblico territoriale e rappresentativo di base (artt. 114, co. 1, e 118, co. 1, Cost.). Nel ricollegarsi, da un punto di vista terminologico, a quella peculiare esperienza politico-giuridica che...
Forma di governo cittadino autonomo, apparsa nell’Europa occidentale dopo l’anno 1000, come risultato di un’associazione volontaria, temporanea e confermata da giuramento, fra cittadini o gruppi di essi.
Nell’ordinamento attuale, ente territoriale...