guai
guài interiez. [plur. di guaio]. – Esclamazione di minaccia: g. a voi, anime prave! (Dante); g. ai vinti (come frase storica, v. vae victis!); g. a te, se parli; chi disubbidisce, guai! Spesso con [...] . la costruzione con a e l’infinito: g. a parlargli di questa faccenda; guai a toccarlo; o anche con se e il congiuntivo: guai se tutti la pensassero come te!; guai s’io dovessi prender la mia debolezza per misura del dovere altrui (Manzoni). Anticam ...
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desinenza
deṡinènza s. f. [dal lat. mediev. desinentia, der. del lat. desinĕre «terminare»]. – In linguistica, terminazione che aggiungendosi a un tema verbale indica la persona, la diatesi e talora [...] numero e il caso (d. nominale, pronominale): la d. del genitivo singolare, del nominativo neutro plurale; le d. del congiuntivo imperfetto, ecc. Fanno ricco uso di desinenze le lingue dette «sintetiche» come il latino, il greco, il sanscrito, alcune ...
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checchessia
checchessìa (o che che sia) pron. indef. [comp. di checché e sia, congiuntivo di essere], ant. o letter. – Qualunque cosa, qualsivoglia cosa: crede di sapere ch.; si trastulla con ch.; in [...] frasi negative, equivale a nulla, alcuna cosa: Socrate da principio non ebbe in animo di fare quest’innovazione, né d’insegnar che che sia (Leopardi) ...
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anteriorita
anteriorità s. f. [der. di anteriore]. – L’essere anteriore, precedenza in ordine di tempo: rivendicare l’a. di una scoperta; provare l’a. di alcuni fatti; nelle proposizioni dipendenti al [...] congiuntivo, il rapporto di a. si esprime con i tempi passato e trapassato. In filosofia, a. logica, il fatto di essere il principio, la premessa o la condizione di una proposizione. ...
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guardare
v. tr. e intr. [dal germ. wardōn] (come intr., aus. avere). – 1. Dirigere gli occhi, fissare lo sguardo su qualche oggetto (non include necessariamente l’idea del vedere, in quanto si può guardare [...] limiti: non g. a spese; non g. a spese né a fatiche. b. Seguito da di e l’infinito o da che e il congiuntivo, fare in modo, cercare, procurare: guarda di arrivare in tempo; guarda di renderlo contento; guarda che non ti si rompa; anche in tono iron ...
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oggettivo
agg. [dal lat. mediev. obiectivus, der. di obiectum: v. oggetto]. – 1. In contrapp. a soggettivo (e in alternativa alla variante obiettivo, che ha però assunto sign. proprî particolari), che [...] al verbo della prop. reggente. In italiano queste proposizioni possono avere forma esplicita, col verbo all’indicativo, condizionale o congiuntivo retto dalla cong. che (per es.: «so che verrai»; «sapevo che saresti venuto»; «spero che tu venga ...
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qualora
qualóra cong. [comp. di quale e ora2]. – 1. Quando e se, nel caso e nel momento che, con valore temporale e insieme ipotetico, e con il verbo sempre al congiuntivo (ormai in usi per lo più elevati [...] o ricercati): q. ciò avvenga (o avvenisse), avvisatemi immediatamente; q. tu avessi bisogno, conta pure su di me; non era forse sotto forma di bambini … che sarebbero riapparsi quelli che se ne erano andati, ...
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ottenere
ottenére v. tr. [dal lat. obtinere, comp. di ob- e tenere «tenere»; propr. «tener fermo davanti», quindi «occupare, possedere, conseguire»] (coniug. come tenere). – 1. a. Riuscire ad avere o [...] forza. Costruito con di e l’infinito: ho ottenuto di poter prolungare le ferie di una settimana; con che e il congiuntivo: o. che il regolamento sia rispettato; e usato assol.: chiedi e otterrai; chi vuole ottiene. Ormai raro con valore causativo, e ...
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malgrado
(o 'mal grado') s. m. e avv. [comp. di malo e grado2, propr. «cattivo gradimento»]. – 1. s. m., ant. Dispiacere (scritto con grafia staccata): io riavrò colei che è meritatamente mia, mal grado [...] un sost., ha lo stesso valore di nonostante: m. il cattivo tempo uscimmo; seguito o no da che e da un verbo al congiuntivo, ha valore di cong. concessiva: m. fosse già tardi lo accompagnammo; m. che già ne fosse a conoscenza ascoltò tutta la storia ...
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esplicito
esplìcito agg. [dal lat. explicĭtus, part. pass. di explicare «disviluppare, spiegare»]. – Chiaramente espresso: parole e.; dichiarazione, promessa, condizione e.; ordine e.; con l’e. consenso; [...] . In sintassi, proposizioni e., o di forma e., quelle che hanno il predicato di modo «finito» (cioè indicativo, congiuntivo, condizionale, imperativo), contrapposte alle implicite, che hanno cioè il predicato di modo «infinito» (è esplicita, per es ...
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In grammatica, modo indicante la volontà, la possibilità, la proiezione nel futuro dell’azione pensata (quindi spesso usato a designare il futuro). Il suo impiego viene sovente a coincidere con quello dell’ottativo; ciò ha fatto sì che in latino...