iussivo
agg. e s. m. [der. del lat. iussus, part. pass. di iubere «comandare»]. – In linguistica, di forma verbale cui è affidata la funzione di esprimere un comando, un ordine; sono iussivi non solo [...] gli imperativi ma anche altri modi (o perifrasi), come, in partic., il pres. congiuntivo per la 3a persona: se ne vada. Può costituire un iussivo anche una forma nominale, come per es. silenzio!, o zitti! ...
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perche
perché avv. e cong. [comp. di per e che1 o che2]. – Grammaticalmente, oltre alle funzioni di avverbio interrogativo e di congiunzione, che sono le più frequenti, può avere quella di pronome relativo [...] , leggende e superstizioni (Carducci). 4. Come congiunzione con valore finale, per introdurre una prop. secondaria (sempre col verbo al congiuntivo), con valore analogo ad affinché, di cui però è meno pesante e quindi più com. nell’uso corrente: lo ...
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temere
temére v. tr. e intr. [lat. timēre] (io témo, ecc.). – 1. tr. a. Aspettarsi, con timore, che avvenga, o sia avvenuta, cosa considerata un danno, un pericolo, o comunque un fatto spiacevole: temo [...] le tue ragioni. d. Sempre con il sign. di «aver timore», costruito con la cong. che e un verbo generalm. al congiuntivo (quando la proposizione principale e quella secondaria hanno soggetti diversi): temo che tutto vada a finire male; si teme che ...
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perfetto
perfètto agg. e s. m. [dal lat. perfectus, part. pass. di perficĕre «compiere», comp. di per-1 e facĕre «fare»]. – 1. agg. a. Con uso più propriam. participiale, nella lingua ant. e letter., [...] (per es., lat. didĭci, ital. ho imparato, e quindi «so, conosco»); costituisce un tempo particolare dell’indicativo, del congiuntivo e ottativo e dell’infinito (per es., nella coniug. di tangere «toccare», si avevano il perfetto indic. tetĕgi «ho ...
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onde
ónde avv. [lat. ŭnde], letter. – 1. È propr. un avv. di moto da luogo, che significa «da dove» o «da cui» e si adopera (come il sinon. donde) in frasi interrogative, dirette o indirette, e in prop. [...] non mi possa ai contrassegni, Deposto ho l’ali, la faretra e l’arco (T. Tasso). Con questa funzione, regge di regola il congiuntivo, ma non è raro, spec. nell’uso burocr. o quando si voglia evitare la ripetizione di un per, l’uso con l’infinito ...
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dare2
dare2 v. tr. [lat. dare] (pres. do 〈dò〉 o dò [radd. sint.], dai o dài, dà, diamo, date, danno o dànno; imperf. davo, davi, ecc.; pass. rem. dièdi o dètti, désti, diède [poet. diè] o dètte, démmo, [...] (analogo a visto che, dal momento che): dato che non t’interessa, puoi anche fare a meno di venire, o, al congiuntivo, con valore concessivo, ammesso che, supposto che: dato che tutto funzioni bene; dato e non concesso che il fatto si sia svolto ...
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proporre
propórre (ant. propónere) v. tr. [dal lat. proponĕre, comp. di pro-1 e ponĕre «porre»] (coniug. come porre). – 1. ant. o letter. In senso proprio, porre innanzi, e quindi offrire, mettere davanti [...] p. una legge, un progetto di riforma. Seguito da prop. subordinata (espressa con di e l’infinito o che e il congiuntivo): che cosa proponi di fare?; mi ha proposto di collaborare; propongo d’andarci insieme; propongo di mettere ai voti; propongo che ...
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finale
agg. e s. m. e f. [dal lat. tardo finalis, der. del sost. finis «fine2» e «fine3»]. – 1. agg. a. Della fine, che viene alla fine, cioè al termine di qualche cosa, quindi ultimo, conclusivo: pezzo, [...] per cui un’azione si compie o un fatto avviene; possono avere forma esplicita, con il verbo di modo congiuntivo introdotto da una delle congiunzioni che, affinché, acciocché, perché, più raram. onde, dette appunto congiunzioni finali (per es.: «te ...
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copulativo
agg. [dal lat. tardo copulativus, der. di copulare «unire, accoppiare»]. – 1. Che congiunge o serve a congiungere, spec. come termine grammaticale: congiunzioni c., le cong. e, né, in quanto [...] nominale (per es.: «quel quadro mi sembra bello», «egli rimase assente tutto il pomeriggio», «visse povero», ecc.). 2. Nella logica, giudizio c., quello (opposto al giudizio congiuntivo) in cui un solo predicato è affermato o negato da più soggetti. ...
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perifrastico
perifràstico agg. [dal gr. περιϕραστικός, der. di περίϕρασις «perifrasi»] (pl. m. -ci). – Di perifrasi, che è costituito da una perifrasi, espresso mediante perifrasi: locuzione, espressione [...] latina si distinguono una coniugazione p. attiva e una coniugazione p. passiva, formate, nei varî tempi dell’indicativo, del congiuntivo e dell’infinito, con l’unione del verbo esse e il participio futuro attivo la prima (amaturus eram, profecturus ...
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In grammatica, modo indicante la volontà, la possibilità, la proiezione nel futuro dell’azione pensata (quindi spesso usato a designare il futuro). Il suo impiego viene sovente a coincidere con quello dell’ottativo; ciò ha fatto sì che in latino...