denuncia
denùncia (o denùnzia) s. f. [der. di denunciare, denunziare] (pl. -ce, o -zie). – 1. In diritto penale, atto formale informativo, facoltativo o obbligatorio, con il quale si dà notizia alla [...] e che riguardano l’esercizio professionale; d. amministrativa, dichiarazione con la quale il privato porta a conoscenza della pubblica amministrazione la illegittimità o inopportunità di un atto amministrativo al fine di sollecitare l’esercizio dei ...
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mediato1
mediato1 agg. [dal lat. tardo mediatus, part. pass. di mediare «essere in mezzo»]. – 1. ant. Interposto, posto in mezzo. 2. Indiretto, che avviene, si compie, si manifesta, ecc., attraverso [...] Nel linguaggio filos., effetto m., che non è prodotto da una determinata causa, ma da un effetto di questa causa; conoscenza m., non acquisita direttamente; nel sillogismo, conclusione m., quella che si ricava dalla premessa maggiore, per mezzo della ...
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denunciare
(o denunziare) v. tr. [dal lat. denuntiare, comp. di de- e nuntiare, der. di nuntius «nunzio, messaggero»; nel sign. 3, ricalca il fr. dénoncer] (io denùncio o denùnzio, ecc.). – 1. In genere, [...] portare un fatto a conoscenza della competente autorità: d. un reato, un furto (anche, d. una persona, fare cioè noto all’autorità il nome della persona che ha commesso il reato); ha denunciato di essere stata rapinata; denunciò che aveva subito una ...
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lega1
léga1 s. f. [der. di legare]. – 1. Accordo temporaneo di due o più stati che si uniscono per il raggiungimento di un fine comune: fare, formare una l.; unirsi, mettersi in l.; stringere una l. [...] promuovere il culto dell’Eucaristia; L. navale italiana, libera associazione (fondata in Italia nel 1897) per una più diffusa conoscenza dei problemi del mare, spec. tra i giovani. Nello sport, in Italia, organismo federale che controlla il regolare ...
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passione
passióne s. f. [dal lat. tardo passio -onis, der. di passus, part. pass. di pati «patire, soffrire»]. – In senso generico, e in rapporto al sign. fondamentale del verbo lat. pati (v. patire1), [...] , lo scoppio delle p.; l’impeto della p.; frenare, domare le p.; spogliarsi delle umane passioni; senza p. non c’è conoscenza, senza p. non c’è esperienza e nemmeno storia (Tiziano Scarpa). b. In partic., violento amore sensuale: essere preso da p ...
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legame
(ant. ligame) s. m. [dal lat. ligamen, der. di ligare «legare»]. – 1. In senso concr., non com., qualsiasi cosa con cui si lega o che tiene legato: sciogliersi, liberare dai legami. In meccanica, [...] , successione di battute pronunciate nel dialogo scenico senza vuoti di memoria né tentennamenti, che dimostra negli attori la perfetta conoscenza della loro parte e la prontezza degli attacchi. 3. In chimica, l. chimico, l’insieme delle forze che si ...
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erotismo
s. m. [der. di erotico]. – 1. L’insieme delle manifestazioni dell’istinto sessuale sia sul piano psicologico e affettivo sia su quello comportamentale. 2. Forma elaborata che la sessualità raggiunge, [...] a un e. ossessivo. 4. Corrente e atteggiamento letterario, filosofico e mistico che vede nella sessualità e nelle sue manifestazioni la rivelazione di una forza fondamentale dell’universo o una modalità di conoscenza talvolta di tipo estatico. ...
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consapevole
consapévole agg. [der. di consapere]. – Informato di un fatto: sono c. di quanto è avvenuto; fare o rendere c., informare, avvertire: rendere qualcuno c. dei rischi, delle difficoltà, delle [...] Più com., essere c. (o c. a sé stesso), avere coscienza: sono c. delle mie responsabilità. Ant., di persona che, essendo a conoscenza d’un fatto, se ne rende in qualche modo complice; anche come s. m.: fu preso, e collato terribilmente, per dire i c ...
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sintesi
sìnteṡi s. f. [dal lat. tardo synthĕsis, gr. σύνϑεσις «composizione», der. di συντίϑημι «mettere insieme» (comp. di σύν «con, insieme» e τίϑημι «porre»)]. – In generale, composizione, combinazione [...] procedimento o atto conoscitivo, che, partendo da elementi semplici e parziali, giunge a una rappresentazione o a una conoscenza complessa e unitaria. In partic.: a. In Aristotele, l’attività dell’intelletto che unisce i pensieri nella proposizione ...
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conscio
cònscio agg. e s. m. [dal lat. conscius, comp. di con- e del tema di scire «sapere»] (pl. f. -sce o -scie). – 1. agg. Consapevole, che ha conoscenza di una cosa: Compagna del suo gemito, Conscia [...] de’ suoi misteri (Manzoni); spesso all’ore tarde, assiso Sul c. letto, dolorosamente Alla fioca lucerna poetando, Lamentai ... (Leopardi); in partic., di persona che ha coscienza dei proprî atti, delle ...
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Filosofia
La c. nella filosofia antica e medievale
La c. nella filosofia antica è concepita come un processo le cui modalità vengono diversamente interpretate: secondo la concezione di Pitagora, ripresa successivamente da Eraclito e da Empedocle,...
conoscenza [canoscenza; caunoscenza]
Domenico Consoli
Vocabolo presente in tutte le opere dantesche, con particolare frequenza nel Convivio, dove si registrano venti occorrenze delle trentadue complessive.
La forma ‛ canoscenza ', propria...