fenomenismo
s. m. [der. di fenomeno]. – In genere, ogni dottrina filosofica che consideri la realtà esclusivamente o prevalentemente come «fenomeno», cioè come rappresentazione, presupponendo quindi [...] che la realtà sussista in forma obiettiva anche al di fuori di tale configurazione fenomenica di fronte alla conoscenza. ...
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fenomenologia
fenomenologìa s. f. [comp. di fenomeno e -logia; il termine è stato coniato originariamente in tedesco, Phänomenologie, come titolo di una parte dell’opera Neues Organon del matematico [...] Die Phänomenologie des Geistes, 1807), il processo attraverso cui lo spirito si eleva dalle forme più elementari di conoscenza alle esperienze conoscitive più generali fino al sapere assoluto. Successivamente, per influenza di M. Heidegger (con Sein ...
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cyberpolizia
(cyber-polizia, cyber polizia), s. f. La vigilanza sulla rete telematica, finalizzata a individuare i pirati informatici e a prevenire la diffusione di virus. ◆ Ma si può combattere il lato [...] oscuro? «La conoscenza -- conclude [Colin Rose] -- è la prima difesa, ma ora serve una cyber polizia internazionale. Purtroppo siamo ancora all’inizio». (Paola De Carolis, Corriere della sera, 8 novembre 2000, p. 26) • Il sistema di «cyberpolizia» ...
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letteratura
s. f. [dal lat. litteratura, der. di littĕra e littĕrae, secondo il modello del gr. γραμματική (v. grammatica)]. – 1. In origine, l’arte di leggere e scrivere; poi, la conoscenza di ciò che [...] è stato affidato alla scrittura, quindi in genere cultura, dottrina. Oggi s’intende comunem. per letteratura l’insieme delle opere affidate alla scrittura, che si propongano fini estetici, o, pur non proponendoseli, ...
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accusa
accuṡa s. f. [der. di accusare]. – 1. a. L’atto, le parole con cui si attribuisce a qualcuno una colpa: fare, muovere, rivolgere un’a.; provare, ribadire, confutare, ritorcere, smentire, dimostrare [...] fu assolto (o prosciolto) dall’a. di omicidio colposo. Nel linguaggio giur.: atto di a., quello col quale si porta a conoscenza dell’imputato il fatto a lui attribuito in base agli elementi raccolti; capi d’a., i fatti descritti nell’atto d’accusa e ...
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insciente
insciènte agg. [dal lat. insciens -entis, comp. di in-2 e sciens -entis, part. pres. di scire «sapere»], letter. raro. – Ignaro, che non è a conoscenza di qualche cosa; riferito in partic. [...] a chi trasgredisce un ordine o una legge ignorandone l’esistenza. ◆ Avv. inscienteménte, senza saperlo, inconsapevolmente: dichiarò di avere inscientemente trasgredito il regolamento ...
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inscio
ìnscio agg. [dal lat. inscius, comp. di in-2 e tema di scire «sapere»] (pl. f. -sce o -scie), letter. raro. – Ignaro, che non è a conoscenza di qualche cosa (il contr. di conscio): Inscio Achille, [...] non fia che doni io prenda (V. Monti) ...
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alienazione
alienazióne s. f. [dal lat. alienatio -onis]. – 1. a. Atto giuridico con cui si trasferiscono ad altri soggetti una proprietà o un diritto su beni del proprio patrimonio, mediante vendita, [...] ’attività lavorativa, senso di indifferente e quasi ostile estraneità al proprio lavoro, provocato soprattutto dalla mancata conoscenza delle sue effettive finalità, oltre che dal carattere macchinoso e ripetitivo, rigidamente predeterminato nei suoi ...
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insegnatore
insegnatóre s. m. (f. -trice) [der. di insegnare], ant. o raro. – Chi insegna, chi introduce alla conoscenza di qualche cosa: Galileo Galilei ... primo i. della più sana filosofia (Magalotti); [...] D’ogni alta cosa insegnatrice altrui (Alfieri, con allusione all’Italia); Cristo di libertade insegnatore (Carducci) ...
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mitopoietico
mitopoiètico agg. [der. di mitopoiesi] (pl. m. -ci). – Relativo alla creazione dei miti: facoltà m., l’attività spirituale creatrice dei miti, che già Platone considerava più particolarmente [...] propria dei poeti, distinguendola dall’attività più specificamente teoretica, generatrice di verità e di conoscenza, propria dei filosofi: il periodo m. della letteratura greca. ...
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Filosofia
La c. nella filosofia antica e medievale
La c. nella filosofia antica è concepita come un processo le cui modalità vengono diversamente interpretate: secondo la concezione di Pitagora, ripresa successivamente da Eraclito e da Empedocle,...
conoscenza [canoscenza; caunoscenza]
Domenico Consoli
Vocabolo presente in tutte le opere dantesche, con particolare frequenza nel Convivio, dove si registrano venti occorrenze delle trentadue complessive.
La forma ‛ canoscenza ', propria...