insegnatore
insegnatóre s. m. (f. -trice) [der. di insegnare], ant. o raro. – Chi insegna, chi introduce alla conoscenza di qualche cosa: Galileo Galilei ... primo i. della più sana filosofia (Magalotti); [...] D’ogni alta cosa insegnatrice altrui (Alfieri, con allusione all’Italia); Cristo di libertade insegnatore (Carducci) ...
Leggi Tutto
mitopoietico
mitopoiètico agg. [der. di mitopoiesi] (pl. m. -ci). – Relativo alla creazione dei miti: facoltà m., l’attività spirituale creatrice dei miti, che già Platone considerava più particolarmente [...] propria dei poeti, distinguendola dall’attività più specificamente teoretica, generatrice di verità e di conoscenza, propria dei filosofi: il periodo m. della letteratura greca. ...
Leggi Tutto
visitare
viṡitare v. tr. [dal lat. visitare, frequent. di visĕre «visitare, andare a vedere», che è der. di videre «vedere», part. pass. visus] (io vìṡito, ecc.). – 1. a. Andare a trovare a casa, o in [...] insieme, per amicizia o per cortesia, per offrire compagnia, aiuto o conforto, o per dovere: v. un amico, una famiglia di conoscenti, un parente; sono stato a v. una cara amica; oggi verrò a visitarti; viene spesso a visitarci; domani andrò a v ...
Leggi Tutto
oggettivismo
s. m. [der. di oggettivo, sull’esempio del ted. Objektivismus]. – Nel linguaggio filos., ogni concezione che, ammettendo la priorità dell’oggetto rispetto al soggetto conoscente, ovvero [...] di una realtà extramentale data, subordini ad essa l’attività del soggetto, dal punto di vista tanto della conoscenza quanto dell’azione; si contrappone a soggettivismo. ...
Leggi Tutto
oggettivita
oggettività s. f. [der. di oggettivo, sull’esempio del ted. Objektivität]. – 1. In genere, carattere di ciò che è oggettivo (nel sign. 1 della voce): o. della conoscenza, di un giudizio, [...] di un fenomeno. In filosofia, carattere dell’oggetto in quanto tale, ossia in quanto realtà esistente per sé stessa o pensata da un soggetto; anche, sinon. di oggetto inteso come realtà che si contrappone ...
Leggi Tutto
oggettivo
agg. [dal lat. mediev. obiectivus, der. di obiectum: v. oggetto]. – 1. In contrapp. a soggettivo (e in alternativa alla variante obiettivo, che ha però assunto sign. proprî particolari), che [...] ; petitio consulatus = petere consulatum). Analogam., in ital. si parla di complemento di specificazione oggettiva («la conoscenza del bene e del male»; «il timore del castigo»). ◆ Avv. oggettivaménte, in modo oggettivo: considerare oggettivamente ...
Leggi Tutto
visto
agg. e s. m. – È il part. pass. di vedere, più com. e più pop. della forma veduto (v.). 1. Con valore di participio: Quasi in un tratto vista, amata e tolta Dal fero Pluto, Proserpina pare (Poliziano); [...] serve a indicare che la persona che firma ha preso visione di quanto è contenuto in un documento o in altra scrittura, ne è a conoscenza, l’approva. Di qui l’uso del termine come s. m., per indicare l’atto e le modalità concrete (apposizione di un ...
Leggi Tutto
prova
pròva (ant. pruòva) s. f. [deverbale di provare; ma un lat. proba è già documentato in età tarda e medievale]. – 1. Atto, o serie di atti, operazione, procedimento, aventi lo scopo di conoscere, [...] dell’apposizione della firma dell’autore o di altre incisioni (v. anche lettera, n. 2 a). 2. Con sign. più generico, conoscenza di qualcosa acquisita per esperienza diretta: ho fatto spesso la p. del suo egoismo; il mondo è pieno di tristi, e lo so ...
Leggi Tutto
p, P
(pi, ant. o region. pe ‹pé›) s. f. o m. – Quindicesima lettera dell’alfabeto latino, la cui forma (rimasta più o meno immutata nel tempo, salvo che in origine il semicerchio di destra non giungeva [...] venturo, di per in varie formule ed espressioni (p. es., per esempio; p. a., per auguri; p. c., per condoglianze o per conoscenza; p. r., per ringraziamento, ecc., di solito in biglietti da visita), e nella firma di atti d’ufficio e lettere in nome d ...
Leggi Tutto
scozzese
scozzése agg. e s. m. e f. – 1. Della Scòzia (ingl. Scotland), regione settentrionale della Gran Bretagna: il popolo s.; la lingua s. (o lo scozzese, s. m.), la lingua parlata in Scozia, appartenente [...] da essa sostenuta nel tentativo di riaffermare, a fronte della critica scettica di D. Hume, i tradizionali principî della conoscenza, della morale e della religione. d. Stoffa, tessuto s., caratteristico tessuto di lana (o anche di cotone, seta e ...
Leggi Tutto
Filosofia
La c. nella filosofia antica e medievale
La c. nella filosofia antica è concepita come un processo le cui modalità vengono diversamente interpretate: secondo la concezione di Pitagora, ripresa successivamente da Eraclito e da Empedocle,...
conoscenza [canoscenza; caunoscenza]
Domenico Consoli
Vocabolo presente in tutte le opere dantesche, con particolare frequenza nel Convivio, dove si registrano venti occorrenze delle trentadue complessive.
La forma ‛ canoscenza ', propria...