transcultura
s. f. [comp. di trans- e cultura]. – Genericamente, forma di antropologia alternativa che mira alla conoscenza reciproca tra culture diverse e delle loro reciproche influenze come superamento [...] critico della cultura propria ...
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incontrare
v. tr. [der. del lat. tardo incontra: v. incontro1] (io incóntro, ecc.). – 1. a. Trovare per caso, o senza deliberato proposito, una o più persone davanti a sé o sulla propria strada (può [...] includere l’idea del solo vedere o anche quella del fermarsi a conversare, talora anche del far conoscenza con qualcuno): i. un amico, un gruppo di turisti; l’ho incontrato in piazza, al bar, sulle scale, mentre tornava dall’ufficio; l’incontrai che ...
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incontro2
incóntro2 s. m. [der. di incontrare]. – 1. a. Il fatto d’incontrare, d’incontrarsi casualmente, di due o più persone: un i. imprevisto, impensato; un i. felice, fortunato, noioso, sgradito; [...] qual badi a sé, e stia ne’ suoi panni, non accadon mai brutti i. (Manzoni); schivare, evitare un incontro. Anche, il fare conoscenza di persona a cui il destino ci terrà in qualche modo legati o da cui derivino conseguenze importanti: il loro primo i ...
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docta ignorantia
〈... in’orànzia〉 (lat. «dotta ignoranza»). – Espressione che risale a s. Agostino, ma resa celebre dall’opera De docta ignorantia di Nicolò Cusano (1401-1464), la quale indica la posizione [...] si pone al di là e al di sopra di ogni più completo conoscere umano). La frase è talora ripetuta con senso estens., a proposito di qualsiasi affermazione d’ignoranza fatta per riconoscere, con saggia modestia, i limiti della conoscenza dell’uomo. ...
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riflessione
riflessióne (ant. reflessióne) s. f. [dal lat. tardo reflexio -onis, propr. «ripiegamento», der. di reflectĕre: v. riflettere]. – 1. In fisica, fenomeno che si verifica allorché onde luminose, [...] condizione; mi ha comunicato le sue r. per lettera. c. In filosofia, genericam., operazione con cui l’intelletto ottiene conoscenza di sé e delle proprie funzioni. Da questo sign. fondamentale, il termine ha assunto via via più complesse accezioni ...
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riflettere
riflèttere (ant. reflèttere) v. tr. e intr. [dal lat. reflectĕre, propr. «ripiegare, volgere indietro», comp. di re- e flectĕre «piegare»] (part. pass. riflèsso nei sign. del n. 1, riflettuto [...] «giudizio riflettente»), nella quale caratterizza il giudizio estetico in cui il bello come predicato nulla aggiunge alla conoscenza del soggetto del giudizio, in contrapposizione al «giudizio determinante» con cui si costituisce l’esperienza. ◆ Part ...
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perdere
pèrdere v. tr. [lat. perdĕre, comp. di per-1, indicante deviazione, e dare «dare»] (pass. rem. pèrsi o perdètti [meno com. perdéi], perdésti, pèrse o perdètte [meno com. perdé], perdémmo, perdéste, [...] , p. il buonumore, la serenità, la calma, la tranquillità, la fede; p. la pazienza; p. le forze; p. la salute; p. (la) conoscenza, p. i sensi, fam. p. i sentimenti, di persona che sviene, di malato gravissimo; p. la vita, morire. Anche di cose: il ...
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etnologia
etnologìa s. f. [comp. di etno- e -logia]. – Termine che nell’Ottocento indicava la branca delle scienze sociali che aveva per scopo la classificazione delle razze umane, con particolare riguardo [...] indicare prevalentemente lo studio dei fenomeni di origine, diffusione, contatto dei sistemi culturali, diretto ad acquisire una conoscenza scientifica dei modi di vita dei popoli, della struttura e della evoluzione delle società; si differenzia dall ...
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perdita
pèrdita s. f. [dal lat. perdĭta, femm. di perdĭtus, part. pass. di perdĕre «perdere»]. – Il fatto di perdere qualcuno o qualcosa. 1. Con riferimento a persona: a. Il rimaner privo della presenza, [...] una gamba, di un occhio, della vista, dell’udito; il trauma gli ha causato la p. della memoria; p. di coscienza, p. della conoscenza, svenimento. b. Come locuz. avv., a perdita d’occhio (prob. calco del fr. à perte de vue, a cui certamente risale il ...
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perdizione
perdizióne s. f. [dal lat. tardo, eccles., perditio -onis, der. di perdĕre «perdere»]. – 1. Danno irreparabile, rovina materiale: andare, mandare in (meno com. a) p.: morto suo padre, ha mandato [...] , dissoluzione della personalità, o stato di estasi: essere inebriato di p.; sento come il fascino della p. (D’Annunzio); la conoscenza di Dio non concepibile dal pensiero dell’uomo, che a lui si congiunge solo nella mistica p. (B. Croce). ...
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Filosofia
La c. nella filosofia antica e medievale
La c. nella filosofia antica è concepita come un processo le cui modalità vengono diversamente interpretate: secondo la concezione di Pitagora, ripresa successivamente da Eraclito e da Empedocle,...
conoscenza [canoscenza; caunoscenza]
Domenico Consoli
Vocabolo presente in tutte le opere dantesche, con particolare frequenza nel Convivio, dove si registrano venti occorrenze delle trentadue complessive.
La forma ‛ canoscenza ', propria...