iperprescrizione
(iper prescrizione), s. f. Prescrizione eccessiva di farmaci, che supera le quote di consumo previste. ◆ «sappiamo tutti che lo Stato vuole risparmiare. A Napoli, dove ho il mio studio [...] Ordine dei medici, intervistato da Daniela Monti]. (Corriere della sera, 12 febbraio 2003, p. 16, Cronache) • «Senza dati e conoscenza non si può dire con certezza se esiste iperprescrizione: anzi in alcuni casi potremmo scoprire che non c’è corretta ...
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rilevare
(ant. relevare) v. tr. [lat. relĕvare «sollevare, rialzare», comp. di re- e levare: v. levare] (io rilèvo, ecc.). – 1. a. Levare, togliere di nuovo: s’era già messo il cappello in capo, ma se [...] dal ministero ha rilevato gravi irregolarità; dai sintomi non si rileva nulla di preoccupante. Anche, venire a conoscenza, apprendere, comprendere, arguire: rileviamo dalla vostra lettera che non avete ancora ricevuto ...; dalle sue parole rilevo che ...
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trascendenza
trascendènza s. f. [der. di trascendente]. – 1. In filosofia, la condizione o la proprietà di essere trascendente, di esistere al di fuori o al di sopra di un’altra realtà (è, in questa [...] correnti del pensiero contemporaneo, in partic. nella fenomenologia husserliana, la trascendenza è intesa come condizione degli oggetti della conoscenza in quanto al di là della loro percezione nella coscienza. 2. In matematica, la non algebricità di ...
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trascendere
trascéndere (ant. transcéndere) v. tr. [dal lat. transcendĕre «oltrepassare, montare al di sopra», comp. di trans- «trans-» e scandĕre «salire»] (coniug. come scendere). – 1. a. letter. Superare: [...] fuori o al di sopra di un’altra realtà; andare al di là, superare, sorpassare un certo ambito o limite della conoscenza o della realtà. 2. Nel linguaggio corrente, con uso assol. o intr. (aus. avere), andare oltre i limiti imposti dalla convenienza ...
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metempirico
metempìrico (o metaempìrico) agg. [comp. di meta- e empirico] (pl. m. -ci). – Nel linguaggio filos., detto di ciò che è al di là dell’empiria, la cui conoscenza non può essere raggiunta attraverso [...] l’esperienza sensibile ...
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panno
s. m. [lat. pannus]. – 1. a. Nome generico di ogni tipo di tessuto; con questo sign., comunissimo un tempo, è oggi raro, ed è sostituito da stoffa o da termini specifici (lana, tela, cotone, ecc.); [...] , in famiglia, affrontare questioni delicate evitando che persone estranee alla famiglia o a un determinato ambiente ne vengano a conoscenza. d. Sempre al plur., abiti, vestiti, indumenti: p. leggeri, pesanti, estivi, da mezza stagione; riporre i p ...
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onorare
(ant. onrare, orrare) v. tr. [lat. honōrare, der. di honos -oris «onore»] (io onóro, ecc.). – 1. a. Circondare di stima e di ossequio; riconoscere e attribuire l’onore dovuto a persona o cosa: [...] , commerciali e sim. (con lo stesso senso di pregiarsi): ci onoriamo di aver avuto la sua ordinazione, di portare a vostra conoscenza. 3. Con usi estens. e più particolari: a. Nel linguaggio comm., o. una cambiale, una tratta, emesse a proprio carico ...
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vulgato
(o volgato) agg. [part. pass. di vulgare «volgare, divulgare»], letter. – Diffuso nella conoscenza, noto a molti, o accolto dai più: un’opinione, una credenza v.; essendo vulgata massima che [...] le nuove leggi levano la stima più a se stesse che alle vecchie (Sarpi). In partic., in filologia, testo v., lezione v., ecc., che ha avuto larga diffusione attraverso manoscritti o stampe, quando s’intende ...
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categoria
categorìa s. f. [dal gr. κατηγορία «imputazione, predicato, attributo», der. di κατηγορέω «accusare, affermare, asserire»; lat. tardo categorĭa]. – 1. In generale, il predicato di una proposizione, [...] nel pensiero kantiano, ciascuno dei concetti fondamentali del pensiero puro, cioè delle forme a priori della nostra conoscenza, che rappresentano le funzioni attive del pensiero, ordinatrici della realtà fenomenica: furono da Kant fissate nel numero ...
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attestare1
attestare1 v. tr. [dal lat. attestari, der. di testis «testimone»] (io attèsto, ecc.). – 1. Rendere testimonianza di una cosa, certificare per propria diretta conoscenza: a. un fatto o la [...] verità di un fatto; a. una circostanza; a. ai giudici la verità di un’accusa; attestò di non aver commesso il fatto; il suo comportamento attestava che non era sincero. Per estens., riferire o dichiarare ...
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Filosofia
La c. nella filosofia antica e medievale
La c. nella filosofia antica è concepita come un processo le cui modalità vengono diversamente interpretate: secondo la concezione di Pitagora, ripresa successivamente da Eraclito e da Empedocle,...
conoscenza [canoscenza; caunoscenza]
Domenico Consoli
Vocabolo presente in tutte le opere dantesche, con particolare frequenza nel Convivio, dove si registrano venti occorrenze delle trentadue complessive.
La forma ‛ canoscenza ', propria...