statistica
statìstica s. f. [femm. sostantivato dell’agg. statistico]. – 1. Scienza che ha per oggetto lo studio dei fenomeni collettivi suscettibili di misurazione e di descrizione quantitativa (spec. [...] formazione relativamente recente, che applica metodi statistici allo studio dell’Universo sidereo; il suo problema fondamentale, la conoscenza delle posizioni e dei moti proprî delle stelle, noti soltanto per una loro esigua minoranza, viene risolto ...
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stato2
stato2 s. m. [lat. status -us «condizione, posizione, stabilità» (der. di stare «star fermo»)]. – 1. Lo stare, lo star fermo (in contrapp. a moto, movimento), nelle espressioni del linguaggio [...] , s. dell’arte (calco della locuz. ingl. state of the art), la situazione, lo stadio attuale di sviluppo o di conoscenza raggiunto in un particolare settore di ricerca come risultato dell’applicazione di metodi moderni. 3. Con riferimento a singoli ...
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eziologico
eziològico (o etiològico) agg. [dal gr. αἰτιολογικός] (pl. m. -ci). – Attinente all’eziologia, soprattutto nel sign. medico: diagnosi e., che precisa l’agente causale (detto anche agente e.) [...] di una malattia; terapia e., che tende a rimuovere la causa di uno stato morboso e ne presuppone pertanto la conoscenza. In mitologia (con riferimento al sign. più generico di eziologia), mito e., racconto mitico-storico che nasce dal desiderio di ...
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orchestrazione
orchestrazióne s. f. [der. di orchestrare]. – L’arte e la tecnica di distribuire e combinare insieme gli interventi dei varî strumenti dell’orchestra nella partitura; può consistere sia [...] » per pianoforte di Musorgskij. Il termine è anche usato, correntemente, come sinon. di strumentazione, che riguarda invece la conoscenza del meccanismo e delle possibilità dei varî strumenti musicali. Anche, ma meno com., con i sign. fig. di ...
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perscrutazione
perscrutazióne s. f. [dal lat. perscrutatio -onis], letter. – L’attività indagatrice della mente che cerca di penetrare e interpretare cose di non facile conoscenza e comprensione: questa [...] [la magia], per quanto versa in principii sopranaturali, è divina; e quanto che versa circa la contemplazion della natura e perscrutazion di suoi secreti, è naturale (G. Bruno) ...
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suonare
(ant. o region. sonare) v. intr. e tr. [lat. sŏnare, der. di sŏnus «suono»] (io suòno, ecc.; fuori d’accento, sono in uso sia le forme con -o- sia quelle con -uo-, che sono ormai le più comuni). [...] un compact disc, un nastro, una musicassetta. Riferito a strumenti musicali, può indicare solamente l’atto (sottintendendo la conoscenza della tecnica e dell’arte), di solito continuato per un certo tempo: stava suonando il mandolino; suonano spesso ...
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a priori
‹a priòri› locuz. lat. mediev. («da ciò che [logicamente] è prima»). – Termine della filosofia (opposto al termine a posteriori), usato, con valore avv. o aggettivale, in riferimento ad argomentazioni, [...] dimostrare o dimostrazione a p., giudicare o giudizio a priori; in partic., in Kant, indica l’elemento formale di ogni conoscenza universale e necessaria, che la ragione ricava dalla sua interiorità e che quindi non dipende dall’esperienza ma è unito ...
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micologia
micologìa s. f. [comp. di mico- e -logia]. – Disciplina biologica che studia i funghi per la conoscenza della loro morfologia, fisiologia, ecologia, citologia, genetica e tassonomia. ...
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pirronismo
s. m. – La dottrina del filosofo greco Pirróne di Elide (c. 360 - c. 270 a. C.), che, in base alla soggettività di ogni strumento di conoscenza, negava la possibilità di attingere la realtà [...] in sé o una verità esente da dubbî, e affermava quindi la necessità di non asserire mai nulla (aphasìa, avvicinata alla epochè o sospensione di giudizio) e di assumere quella posizione di piena indifferenza ...
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testimoniare
v. tr. e intr. [der. di testimonio] (io testimònio, ecc.; come intr., aus. avere). – 1. Fare testimonianza, attestare o affermare come testimone, per propria diretta conoscenza: t. il vero, [...] il falso; devi t. ciò che sai; posso t. che non è lui il colpevole; ognuno qui può t. che non sono stato io a provocare la rissa; t. di conoscere una persona. Usato assol., rendere testimonianza, rendere ...
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Filosofia
La c. nella filosofia antica e medievale
La c. nella filosofia antica è concepita come un processo le cui modalità vengono diversamente interpretate: secondo la concezione di Pitagora, ripresa successivamente da Eraclito e da Empedocle,...
conoscenza [canoscenza; caunoscenza]
Domenico Consoli
Vocabolo presente in tutte le opere dantesche, con particolare frequenza nel Convivio, dove si registrano venti occorrenze delle trentadue complessive.
La forma ‛ canoscenza ', propria...