pervenire
v. intr. [dal lat. pervenire, comp. di per-1 e venire «venire»] (coniug. come venire; aus. essere). – 1. Arrivare, giungere, sia in senso generico sia (oggi più spesso) quando il luogo o punto [...] più o meno casualmente, come nella locuz. p. alle orecchie, di cosa di cui si viene quasi per caso a conoscenza: mi è pervenuta alle orecchie la notizia di un probabile tuo trasferimento. Con senso generico è frequente nel linguaggio burocr. e ...
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autocoscienza
autocosciènza s. f. [comp. di auto-1 e coscienza]. – 1. Nel pensiero filosofico, coscienza di sé, consapevolezza del proprio esistere e del proprio agire, non come oggetto, cioè effetto [...] idealistica, coscienza razionale che l’io ha di sé come soggetto di pensiero nella riflessione filosofica, come principio della conoscenza ma anche della realtà. 2. In psicologia, particolare tipo di analisi collettiva realizzata da gruppi più o meno ...
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epistematico
epistemàtico agg. [der. del gr. ἐπιστήμη «conoscenza filosofica o scientifica»] (pl. m. -ci). – Procedimento e., espressione usata talvolta in filosofia per designare la deduzione, in antitesi [...] a procedimento epagogico, cioè al procedimento induttivo; quindi, scienza e., quella che procede per deduzioni, in antitesi alla scienza sperimentale o induttiva ...
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orecchiante
agg. e s. m. e f. [der. di orecchio, con suff. participiale]. – 1. Di persona che, senza conoscere la musica, suona o canta a orecchio, e ha facilità a imparare i motivi musicali al solo [...] udirli. Per estens., di chi ha una conoscenza solo superficiale di un argomento, di una materia, di una disciplina, e ne parla o tratta dilettantescamente, senza averne una preparazione specifica o ripetendo ciò che ha sentito dire da altri; per lo ...
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cosa
còsa s. f. [lat. causa «causa», che ha sostituito il lat. class. res]. – 1. È il nome più indeterminato e più comprensivo della lingua italiana, col quale si indica, in modo generico, tutto quanto [...] ; Nel ciel ... vidi cose che ridire Né sa né può chi di là sù discende (Dante). h. Quanto è oggetto del pensiero, della conoscenza: sa pochissime c. e male; avere il pensiero fisso a una c.; non è c. facile a intendersi. 3. Con senso prossimo a ...
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epistemologico
epistemològico agg. [der. di epistemologia] (pl. m. -ci). – Che concerne l’epistemologia, cioè la filosofia della scienza, e in senso più ampio la conoscenza dei metodi delle scienze e [...] dei principî secondo i quali la scienza costruisce sé stessa: dottrina, teoria e.; una ricerca (o questione) interessante dal punto di vista epistemologico ...
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orecchiare
v. intr. e tr. [der. di orecchio] (io orécchio, ecc.). – 1. intr. (aus. avere) Stare in ascolto per sentire, senza essere visto, ciò che altri dicono, o ciò che avviene; origliare: non è bello [...] sign. estens. di orecchiante, ripetere senza nessuna originalità, e spesso senza citare la fonte, discorsi, affermazioni e teorie di cui si possiede una conoscenza vaga e sommaria: ha scritto un commento del testo orecchiando spunti critici altrui. ...
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sciamano
s. m. [dall’ingl. shaman, adattam. del tunguso samān che è prob. dal pali samana (sanscr. śramana) «prete buddista», attrav. il cinese sha men]. – 1. Individuo che, in seguito a un processo [...] d’iniziazione che si avvia in genere nell’età puberale, acquisisce la conoscenza di pratiche di meditazione e di tecniche volte al raggiungimento di stati di estasi (per es., in seguito a rituali di danza ritmata al suono di un tamburo o di altri ...
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orecchio
orécchio s. m. [variante di orecchia]. – 1. Organo pari dei vertebrati, situato ai due lati del capo, che ha la caratteristica funzione dell’udito e partecipa, insieme ai centri encefalici e [...] , arrivare agli o., di voce o suono, essere percepito, ma si dice spesso di notizia di cui si viene a conoscenza indirettamente, nel suo diffondersi di bocca in bocca (con sign. affine a avere sentore): agli o. della Gostanza pervenne Martuccio ...
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Filosofia
La c. nella filosofia antica e medievale
La c. nella filosofia antica è concepita come un processo le cui modalità vengono diversamente interpretate: secondo la concezione di Pitagora, ripresa successivamente da Eraclito e da Empedocle,...
conoscenza [canoscenza; caunoscenza]
Domenico Consoli
Vocabolo presente in tutte le opere dantesche, con particolare frequenza nel Convivio, dove si registrano venti occorrenze delle trentadue complessive.
La forma ‛ canoscenza ', propria...