regolativo
agg. [der. di regolare2]. – 1. Che ha la funzione di regolare: il termine è usato da Kant (ted. regulativ) per denotare l’uso delle idee della ragione (idee dell’anima, del mondo, di Dio), [...] che, a differenza delle categorie dell’intelletto (il cui uso è detto «costitutivo»), non sono fonti di conoscenza, ma punti di riferimento ideali, che stimolano e indirizzano l’attività conoscitiva dell’intelletto verso forme di unità sempre più ...
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autopsia
autopsìa s. f. [dal gr. αὐτοψία «il vedere con i proprî occhi», comp. di αὐτός «stesso» e ὄψις «vista»; con il sign. di «visione e conoscenza diretta dei fatti» come fonte d’informazione storica, [...] il termine fu usato dallo storico greco Erodoto]. – 1. In medicina, indagine sul cadavere, volta ad appurare le cause della morte e le modalità della malattia, eseguita con una serie di metodiche dissezioni ...
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cotto
còtto agg. e s. m. [part. pass. di cuocere]. – 1. agg. a. Sottoposto a cottura, detto di vivande o altre sostanze: verdura c.; pane ben c.; carne poco c.; rafforzato, cotto stracotto, che ha passato [...] , dal sole, dal fuoco, dal gelo: Ficcai li occhi per lo c. aspetto, Sì che ’l viso abbrusciato non difese La conoscenza süa al mio ’ntelletto (Dante). c. fig. Stremato, prostrato dalla fatica, detto di atleta, e per estens. di persona ormai priva ...
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partecipe
partécipe (ant. partìcipe) agg. [dal lat. partĭceps -icĭpis, comp. di pars partis «parte» e tema di capere «prendere»]. – Che prende parte a qualche cosa insieme con altri; per lo più con compl. [...] a cui si prende parte: sono p. della tua gioia, del tuo dolore; mi faccio p. della vostra indignazione; O del mio mal participe e presago (Petrarca, parlando al proprio cuore); e di cose di cui si è a conoscenza: è p. dei miei più segreti pensieri. ...
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infinitezza
infinitézza s. f. [der. di infinito]. – Qualità, condizione di ciò che è o si ritiene infinito, cioè illimitato o, più genericam., immenso: l’i. dell’essere, dello spazio, del desiderio di [...] conoscenza. ...
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agnosia
agnoṡìa s. f. [dal gr. ἀγνωσία «ignoranza», comp. di ἀ- priv. e γν ῶ σις «conoscenza»]. – 1. In medicina, disturbo della identificazione primaria degli oggetti, che determina l’incapacità del [...] loro riconoscimento; se ne distinguono varî tipi, a. visiva, a. acustica, a. tattile (o stereoagnosia), secondo che riguardi il riconoscimento di oggetti e colori, di rumori e suoni, o di un oggetto mediante ...
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agnosticismo
s. m. [dall’ingl. agnosticism (Th. H. Huxley, 1869), der. di agnostic: v. agnostico]. – 1. In filosofia, ogni teoria che limita la capacità conoscitiva del pensiero umano alla sfera ristretta [...] fenomeni, pur non negando in modo assoluto la possibilità di conoscere il vero. 2. estens. Rinuncia ad approfondire la conoscenza di fatti, dottrine o altre realtà (nel campo religioso, politico, sociale, culturale, ecc.) nella loro vera essenza e ...
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trilinguismo
s. m. [der. di trilingue]. – La conoscenza e l’uso normale, da parte di una persona o di una comunità, in una zona o in un ambiente, di tre lingue o anche dialetti diversi: il t. dell’Alto [...] Adige (italiano, tedesco, ladino) ...
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poliglottismo
s. m. [der. di poliglotto]. – Conoscenza, uso di più lingue; capacità di parlare più lingue; esistenza contemporanea di più lingue in una zona geografica o in un gruppo etnico (v. anche [...] plurilinguismo) ...
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discoprire
(ant. e settentr. discovrire) v. tr. [lat. tardo discooperire, comp. di dis-1 e cooperire «coprire»] (coniug. come coprire), letter. – 1. Scoprire, rivelando alla vista o alla conoscenza: [...] come ’l volger del ciel de la luna Cuopre e discuopre i liti (Dante); Ecco, tutto è simìle, e discoprendo, Solo il nulla s’accresce (Leopardi); anche nelle accezioni di inventare, trovare cose nuove, e ...
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Filosofia
La c. nella filosofia antica e medievale
La c. nella filosofia antica è concepita come un processo le cui modalità vengono diversamente interpretate: secondo la concezione di Pitagora, ripresa successivamente da Eraclito e da Empedocle,...
conoscenza [canoscenza; caunoscenza]
Domenico Consoli
Vocabolo presente in tutte le opere dantesche, con particolare frequenza nel Convivio, dove si registrano venti occorrenze delle trentadue complessive.
La forma ‛ canoscenza ', propria...