lettera
lèttera (o léttera) s. f. [lat. lĭttĕra; come sinon. di epistŭla il latino adoperava il pl. littĕrae; cfr. il gr. γράμμα, pl. γράμματα, nei due sign]. – 1. a. Ciascuno dei segni con cui si rappresentano [...] rimanere l. morta, di scrittura che non ha più valore, di legge o disposizione non eseguita, rimasta senza effetto, o diconsiglio non ascoltato, e sim cui si attesta l’onestà degli aspiranti allo stato religioso o degli ordinandi; l. rogatorie, con ...
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ottimo
òttimo agg. [dal lat. optĭmus (der. di ops opis «ricchezza, forza»), usato come superl. di bonus]. – 1. Superl. di buono, in uso accanto alla forma regolare buonissimo, con cui in molti casi si [...] ; è di o. sentimenti, di o. principî; anche, di persona che stata o.; abbiamo avuto un o. trattamento; siamo stati in o. compagnia; i risultati sono o.; è un o. affare; ha un o. posto; mi pare un’o. occasione; è un’o. idea!; m’ha dato un o. consiglio ...
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procedere
procèdere v. intr. [dal lat. procedĕre, comp. di pro-1 «innanzi» e cedĕre «andare»] (pass. rem. procedètti [meno com. procedéi, ant. procèssi], procedésti, ecc.; part. pass. proceduto [ant. [...] , dare buon esito: parendogli che ’l suo consiglio fosse stato buono e procedesse (Boccaccio). d. (aus. avere P. a qualche cosa, dare inizio a un’operazione, venire all’esecuzione di quanto è detto dal complemento: p. all’appello; p. all’esame dei ...
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sedere2
sedére2 v. intr. [lat. sĕdēre «stare seduto», diversificato da sīdĕre «sedersi, mettersi a sedere»] (pres. indic. sièdo [letter. sèggo, ant. o poet. sèggio], sièdi, sediamo [ant. o poet. seggiamo], [...] b. In altri casi, il verbo indica non lo stato, ma il movimento con cui si assume una delle posizioni di «avere seggio», far parte di un’assemblea o di altro organo collettivo: s. al banco del governo; s. in parlamento; s. in tribunale, in consiglio ...
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profitto
s. m. [dal fr. profit, che è il lat. profectus -us «progresso, profitto», der. di proficĕre «avanzare, giovare»]. – 1. Giovamento, utilità, vantaggio, sia fisico, sia intellettuale o morale, [...] profitto. Locuzioni: dare, fare, recare profitto, riuscire utile, portare giovamento: a cura delle quali infermità né consigliodi medico né virtù di medicina alcuna pareva che valesse o facesse p. (Boccaccio); mettere a p. qualche cosa, valersene a ...
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zero
żèro agg. e s. m. [dal lat. mediev. zèphyrum, adattam. (Leonardo Fibonacci nel Liber abbaci, 1202) dell’arabo ṣifr «nulla, zero», calco del sanscr. śūnyá «vuoto» e poi «zero» (v. anche cifra)]. [...] niente. In informatica, in elettronica e nella teoria delle comunicazioni, nome di uno dei due stati possibili di un circuito o dispositivo, di una cella di memoria, ecc. che abbia natura binaria (l’altro stato è indicato con uno, v. uno, n. 1 c): è ...
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dieta2
dièta2 s. f. [dal lat. mediev. dieta, der. di dies «giorno»]. – 1. Nome dato dapprima alle assemblee di alcuni popoli germanici (Franchi, Longobardi), e in seguito alle assemblee del Sacro Romano [...] dei deputati dei regni e dei paesi rappresentati al Consiglio dell’Impero; ciascuna dieta costituiva un vero e proprio ai parlamenti di Vienna e di Budapest. Come equivalente generico di assemblea, il termine è stato successivamente adoperato ...
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dativo
agg. e s. m. [dal lat. dativus (der. di dare, part. pass. datus), usato nelle due locuz. dativus (casus), traduz. del gr. δοτικὴ πτῶσις, e tutor dativus (in cui significa propr. «che viene dato, [...] o legittimo, era nominato dal consigliodi famiglia (nel codice ora vigente, il tutore è invece nominato dal giudice tutelare); viene ancora indicato talvolta come tutore dativo quello che non sia stato designato dal genitore che per ultimo ...
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dono
dóno s. m. [lat. dōnum] (pl. dóni, ant. le dónora). – 1. a. L’atto del donare: fare un d.; dare una cosa in d., donarla (il contr., ricevere in dono). b. Più spesso, la cosa donata: dare, offrire [...] infusi (Sapienza, Intelletto, Scienza, Consiglio, Fortezza, Pietà e Timor di Dio) che conferiscono all’anima una l’uomo a uno stato assolutamente trascendente la natura umana, rendendolo santo e capace della comprensione e beatitudine di Dio. 2. ant ...
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supremo
suprèmo (ant. supprèmo) agg. [dal lat. supremus, superl. di supĕrus «superiore, che sta sopra»]. – 1. letter. Che sta nel posto più alto, che è al di sopra di ogni altra cosa: Poi che noi fummo [...] (Petrarca); anche riferito a persona: poi col supremo auriga Arduo consiglio ne terrai (Parini), col cocchiere che siede in alto, a a ordinamenti gerarchici o a posizioni di effettiva preminenza: il capo s. dello stato; esercitare il s. potere; ...
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Massimo organo di consulenza giuridico-amministrativa e di tutela della giustizia nell’amministrazione pubblica (art. 100, co. 1, Cost.), con indipendenza garantita dalla Costituzione (art. 100, co. 3, e art. 108).
Profili storici. - Istituto...
Guido Melis
Abstract
Con l’editto di Racconigi (18.8.1831) Carlo Alberto istituisce nel Regno di Sardegna un Consiglio di Stato alle dirette dipendenze del sovrano. Nel 1859 una prima riforma attribuisce al Consiglio di Stato, oltre alle...