vocale2
vocale2 s. f. [dal lat. (littĕra) vocalis, der. di vox vocis, traduz. del gr. (στοιχεῖον o γράμμα) ϕωνῆεν, der. di ϕωνή «voce»]. – 1. Nella grammatica scolastica, e nella fonetica tradizionale, [...] continuità dell’articolazione (e quindi dal fatto di essere, di norma, il centro della sillaba): la tradizionale distinzione tra vocali e consonanti; le sette v. dell’italiano nazionale (a, é, è, i, ó, ò, u); il sistema delle v. greche, o latine, o ...
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i, I
s. f. o m. (radd. sint.). – 1. Nona lettera dell’alfabeto latino, che nell’uso ortografico odierno sostituisce anche, per tutte le parole italiane (eccezion fatta per pochi nomi proprî che conservano [...] linguistica l’i che viene premesso a parole comincianti per s impura quando nella frase vengano a trovarsi precedute da consonante: es. in Isvizzera, in istrada, per iscritto, per isbaglio. Il fenomeno ha la sua lontana origine nel latino volgare, e ...
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sonante2
sonante2 agg. e s. f. [dal ted. Sonant (fr. sonante), estratto da Konsonant «consonante»]. – In linguistica, di suono capace di costituire da sé una sillaba, cioè le vocali (in opposizione alle [...] consonanti), e certe consonanti sonore, quali le nasali e le liquide, in funzione vocalica (per es., la prima -n- nell’ingl. Johnson 〈ǧònsn〉 o -r- nello sloveno Trst 〈trst〉). ...
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rantolo
ràntolo s. m. [der. di rantolare]. – 1. Il respiro ansante, frequente, affannoso dei moribondi: aveva il r. dell’agonia; mandò gli ultimi r.; r. lungo, faticoso. 2. In semeiotica medica, particolare [...] in cui si producono, si distinguono rantoli a grosse, medie e piccole bolle, inspiratorî ed espiratorî, e, riguardo alla risonanza, non consonanti, consonanti e metallici; sono impropriam. chiamati r. crepitanti i rumori di crepitazione polmonare. ...
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eufonico
eufònico agg. [der. di eufonia] (pl. m. -ci). – Dell’eufonia: leggi e., esigenze eufoniche. Più comunem., che dà buon suono, che giova all’eufonia: costruzione e. della frase; incontro e. di [...] , per eufonia, per esigenze eufoniche: la «i-» prostetica ha spesso la funzione di modificare eufonicamente uno spiacevole incontro di consonanti (così, per es., nelle locuz. per iscritto, per ischerzo, al posto di per scritto, per scherzo). ...
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scempiamento
scempiaménto s. m. [der. di scempiare1]. – Lo scempiare o scempiarsi, il ridurre o diventare semplice ciò che era doppio; in partic., in linguistica, con riferimento a consonanti rafforzate [...] che per qualche motivo diventano o vengono pronunciate scempie: lo sc. della «r» nel romanesco «guera» e «tera» per «guerra» e «terra»; il fenomeno dello sc. delle consonanti doppie è caratteristico dei dialetti italiani settentrionali. ...
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debole
débole (ant. o region. débile) agg. e s. m. [dal lat. debĭlis]. – 1. agg. a. Che manca o è scarso di forza fisica: il malato è ancora d.; mi sento molto d.; un cavallo d., che non regge alla fatica; [...] di grado medio e forte), quelle che sono articolate con minore tensione dell’apparato fonatorio (v. consonante, e grado1, n. 3 f). In musica, tempo d., la parte in levare della battuta, quella cioè non accentata o poco accentata; analogam., nella ...
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opposizione
oppoṡizióne s. f. [dal lat. oppositio -onis, der. di opponĕre «opporre», part. pass. opposĭtus]. – 1. a. non com. L’atto di opporre: l’o. di fronte all’avanzata nemica, di un argine alla [...] che permetta in una data lingua la differenziazione di due o più parole (per es., è una opposizione fonologica quella tra le consonanti p e b, che permette di distinguere, in contesti fonetici identici per tutto il resto, le parole pollo e bollo). 7 ...
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posizione
poṡizióne s. f. [dal lat. positio -onis, der. di ponĕre «porre», part. pass. posĭtus]. – 1. a. Il luogo, o il punto di un luogo in cui una cosa è posta o si trova, considerato e determinato [...] (in greco le vocali ᾱ, ῑ, ῡ, η, ω, in latino ā, ē, ī, ecc., e le sillabe che le contengono); se le due consonanti sono una muta seguita da una liquida, la vocale, e quindi la sillaba, può allungarsi o restare breve, e si dice in questo caso che è in ...
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postdentale
(non com. posdentale) agg. [comp. di pos(t)- e dentale1]. – In fonetica, detto delle articolazioni (o fonemi o consonanti, ecc.) realizzate appoggiando l’apice della lingua contro la superficie [...] interna dei denti anteriori superiori: in italiano le consonanti «t» e «d» sono postdentali. ...
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Per i grammatici antichi, il termine consonante (gr. stoikhêion [o grámma] sýmphōnon, lat. littera consonans) indicava una lettera che (per es., gr. β, γ, δ, lat. b, c, d) si riteneva non potesse essere pronunciata senza l’appoggio di una vocale...
In fonetica, consonanti la cui articolazione consiste nel susseguirsi di più chiusure e aperture del canale vocale, che producono una vibrazione; tipiche vibranti sono le varie qualità di r: v. apicali-alveolari (in cui vibra l’apice della lingua...