overtourism s. m. inv. Sovraffollamento turistico, concentrato in alcuni periodi dell’anno in città e siti famosi, che provoca o può provocare danni ai monumenti e all’ambiente, oltreché disagi per i residenti. [...] in alcuni giorni si traduce in oltre 100 mila turisti in centro storico: «A preoccupare sono i vacanzieri giornalieri che arrivano in maniera improvvisa la mattina e se 1° luglio 2022, Cronache) • [PM] Cosa ne pensa del problema dell'overtourism? [IJ] ...
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power dressing (power-dressing) loc. s.le m. Modo di abbigliarsi conforme a uno stile formale, di solito caratterizzato da costosi vestiti confezionati su misura, scelto per sottolineare l’importanza del [...] quando ormai le persone mi dicevano: "Mio Dio, ma cosa hai fatto?". In futuro mi auguro di sembrare più normale». (Maria Egizia tu credi nel cosiddetto “power dressing”? [R] Allora, se sapessi che cos’è, ti potrei rispondere! Scherzi a parte ...
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pregiudizio algoritmico loc. s.le m. (spec. al pl.) Contenuto etico o ideologico distorto o discriminatorio (per es. verso le fasce più fragili della popolazione) processato dall’algoritmo nella fase di [...] di comportamento nei curriculum ricevuti nel passato, in gran parte da uomini. Il risultato è riflettere su due questioni fondamentali: cosa comporta il fatto che l .com, 16 aprile 2021, Cinema) • Se l’intelligenza artificiale, gli algoritmi e i ...
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colazionare v. intr. In usi informali, fare colazione | Con uso transitivo, preparare la colazione (con la persona come oggetto diretto). ♦ La sveglia alle 7 pensando di dover lavare vestire e «colazionare» [...] in orario. Alle 9 quando vado in studio mi sembra di cominciare a riposarmi! (Matteo Ragni, Corriere della sera, 10 ottobre 2010, Milano, p. 11) • [tit.] chef: con cosase riceve abbastanza segnalazioni i cruscanti indagheranno. Per ora trovate in ...
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prendere
prèndere v. tr. [lat. prehĕndĕre e prĕndĕre] (pass. rem. io prési [ant. prendéi, prendètti], tu prendésti, ecc.; part. pass. préso [ant. priso]). – 1. Afferrare cosa o persona con le mani o [...] verso la porta (Manzoni); E poi, tornata, con le figlie prese Pei greppi (Pascoli). 7. Ricevere, assumere insé, nel proprio corpo o nella propria anima, cosa che era all’esterno. Quindi: a. Mangiare, bere, ingerire, ingoiare: p. un po’ di frutta, un ...
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mettere
méttere v. tr. [lat. mĭttĕre «mandare», nel lat. tardo «mettere»] (pass. rem. miṡi, mettésti, ecc. [pop. tosc. méssi, mésse, méssero]; part. pass. mésso). – Verbo di sign. ampio e generico, dai [...] a farla (nel rifl., esser costretto a far cosa che spiace o che sia insé un male); m. in non cale, trascurare, non darsi pensiero di qualche cosa (v. calere); m. in onda, trasmettere per radio o per televisione; m. in opera (dal fr. mettre en oeuvre ...
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sentire
v. tr. [lat. sĕntire] (io sènto, ecc.). – In senso ampio, avvertire un qualsiasi stato di coscienza indotto in noi dal mondo esterno attraverso i sensi o un qualsiasi stato affettivo insorgente [...] indiretta, informarsi, chiedere per ottenere risposta: va’ un po’ a s. cosa vuole; ho mandato a s. come sta; vado a s. se è pronto; vuoi s. da lui se ha bisogno di nulla?; «Sai se è in casa?» «No, ora vado a sentire». 3. a. Avvertire una sensazione ...
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stare
v. intr. [lat. stare, da una radice indoeuropea] (pres. indic. sto 〈stò〉 [radd. sint.], stai, sta [radd. sint.], stiamo, state, stanno; pres. cong. stia [poet. ant. stèa], stia [poet. ant. stie], [...] farina quanta ce ne sta in un sacco; dammene un litro, se ci sta nella bottiglia; Né può star cosa vil drento al tuo seno (Poliziano); un teatro in cui possono s. oltre duemila spettatori. Comuni le espressioni fig.: non s. insé dalla gioia, essere ...
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(pop. pantomina) s. f. [dal fr. pantomime (s. f.), diversificatosi nel genere da pantomime (s. m.) «pantomimo», che è dal lat. pantomimus (v. pantomimo)]. – 1. Rappresentazione scenica muta, in cui l’azione [...] nel medioevo, è restata in uso, spec. in Francia e in Inghilterra, e viene tuttora praticata in varie forme. In partic., nel periodo del o di chi vuole comunicare qualche cosa a uno dei presenti senza che gli altri se ne accorgano: ho visto nello ...
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NOUMENO
Guido Calogero
. Termine filosofico, originario della filosofia platonica ma messo in uso specialmente da quella kantiana. Per Platone, νοεῖν ("intelligibili") o "intellette": participio presente passivo del verbo νοεῖν "intelligere")...
Potere di fatto sulla cosa che si esprime attraverso il compimento di atti corrispondenti all’esercizio di un diritto reale (art. 1140 c.c.), per cui un soggetto, indipendentemente dal fatto che sia o no titolare del diritto di proprietà o di...