stòria (ant. o letter. istòria) s. f. [dal lat. historia, gr. ἱστορία, propr. «ricerca, indagine, cognizione» da una radice indoeur. da cui il gr. οἶδα «sapere» (e ἴστωρ «colui che sa») e il lat. vid- [...] che storia! che storia! che storia! (Manzoni). Sempre in senso generico, nell’uso com., seguito di fatti (anche non importanti), in quanto se ne abbia conoscenza e siano tra loro concatenati: la cosa, come sentirete, ha una sua storia. Analogam., nel ...
Leggi Tutto
lìmite s. m. [dal lat. limes -mĭtis]. – 1. a. Confine, linea terminale o divisoria: il l. fra due stati, fra due territorî; i l. d’un terreno, d’un podere; sino al l. del campo; oltre il l. del bosco. [...] o un l. a qualche cosa; fissare i l. d’una questione; mettere un l. (agli eccessi, agli abusi, e in genere a ciò che si x tendente a x0, tende al limite determinato e finito l se, prefissato un numero ε positivo comunque piccolo, si può di conseguenza ...
Leggi Tutto
pace s. f. [lat. pax pacis, dalla stessa radice *pak-, *pag- che si ritrova in pangere «fissare, pattuire» e pactum «patto»]. – 1. a. Condizione di normalità di rapporti, di assenza di guerre e conflitti, [...] ., mandare, rimandare in p. qualcuno, congedarlo lasciandolo più o meno convinto di qualche cosa, o riuscire a ant. Perdono, parole di perdono: Ricciardo ... s’avea posto in cuore di non lasciarla mai se la sua p. non riavesse (Boccaccio). 4. Locuz. ...
Leggi Tutto
acqua
àcqua (ant. àqua) s. f. [lat. aqua]. – 1. Composto chimico di formula H2O (costituito cioè di idrogeno e ossigeno in rapporto di 2:1), diffuso in natura nei suoi tre stati d’aggregazione: solido, [...] in a. litosferiche, circolanti sulla crosta terrestre in superficie o in profondità; le acque superficiali sono dette dilavanti o selvagge se a. al mare, portare qualche cosain un luogo dove ce n’è già in abbondanza); lavorare sott’a., operare ...
Leggi Tutto
miṡura s. f. [lat. mensūra, der. di mensus part. pass. di metiri «misurare»]. – 1. a. Il valore numerico attribuito a una grandezza, ottenuto ed espresso come rapporto tra la grandezza data e un’altra [...] con larghezza, a usura (detto soprattutto di danni, offese, e sim.): se gli fai un torto, si vendica a m. di carbone. 3. concr più (Manzoni). Per estens., moderazione, criterio, discrezione: in ogni cosa ci vuol m.; non avere m., non conoscere m., ...
Leggi Tutto
empatizzare v. intr. 1. In psicologia, provare empatia. 2. Per estensione, nella lingua corrente, sentire la condizione altrui come se fosse la propria; immedesimarsi. ◆ Il Vogliolo [Giuliano V., autore [...] tutti, uomini e donne, a empatizzare con la vittima prima di metterne in dubbio l’onestà. Se non scambiassimo continuamente il termine “vittima” con “persona debole” (cosa che a volte rende estremamente penoso per chi ad esempio ha subito uno ...
Leggi Tutto
dealcolizzare (de-alcolizzare) v. tr. 1. Ridurre parzialmente o totalmente il tenore alcolico del vino, della birra o di altre bevande alcoliche; dealcolare. 2. Sottoporre un luogo al divieto di acquisto, [...] volte addirittura eccessive. In questo momento il nostro problema, se proprio si volessero un prodotto manipolato non possa chiamarsi così. Il vino è un'altra cosa: è un prodotto agricolo, che racconta un territorio. Dealcolizzare significa ...
Leggi Tutto
tolleranza s. f. [dal lat. tolerantia, der. di tolerare «sopportare, tollerare»]. – 1. La capacità, la disposizione a tollerare, e il fatto stesso di tollerare, senza ricevere danno, qualche cosa che in [...] ammettere che qualche cosa esista, sia fatta, avvenga. In partic.: a. Atteggiamento teorico e pratico di chi, in fatto di se profondamente diverse da quelle cui egli aderisce, e non ne impedisce la pratica estrinsecazione, o di chi consente in ...
Leggi Tutto
colóre s. m. [lat. color -ōris]. – 1. a. Termine indicante, in fisica, sia la sensazione fisiologica che si prova sotto l’effetto di luci di diversa qualità e composizione (c. soggettivo), sia la luce [...] la luce rapida Piove di cosaincosa, E i color varî suscita Dovunque si riposa (Manzoni); in questo senso si parla di persona: E io, che del color mi fui accorto, Dissi: Come verrò, se tu paventi ...? (Dante); avere un buon, un bel c., un brutto o ...
Leggi Tutto
iperoggetto s. m. Oggetto o evento le cui enormi dimensioni spaziali e temporali, congiunte alla pluralità di forme con cui si manifesta, lo rendono non direttamente esperibile come unicità concreta (l’esempio [...] è un evidente iperoggetto, o forse chi lo usa e non se ne stacca è l’oggetto di un iperoggetto che l’ha invaso uomo. Due iperoggetti. Chi sceglie cosa? Dov’è la libertà, dove la libera scelta, il libero uso di un mezzo in vista di un fine? (Alfonso ...
Leggi Tutto
NOUMENO
Guido Calogero
. Termine filosofico, originario della filosofia platonica ma messo in uso specialmente da quella kantiana. Per Platone, νοεῖν ("intelligibili") o "intellette": participio presente passivo del verbo νοεῖν "intelligere")...
Potere di fatto sulla cosa che si esprime attraverso il compimento di atti corrispondenti all’esercizio di un diritto reale (art. 1140 c.c.), per cui un soggetto, indipendentemente dal fatto che sia o no titolare del diritto di proprietà o di...