buttare
v. tr. [dal fr. ant. bouter «colpire; gettare; germinare», provenz. botar, dal franco *bōtan «colpire»]. – 1. a. Lanciare con la mano un oggetto o lasciarlo andare dopo avergli impresso una certa [...] ; pop., buttar fuori, dire apertamente: se hai delle accuse da farmi, buttale fuori; b. là, dire con ostentata indifferenza: buttò là una proposta, senza parere. In partic.: b. via, disfarsi di una cosa perché inutile, superflua, o perché ritenuta ...
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ragione
ragióne s. f. [lat. ratio -onis (der. di ratus, part. pass. di reri «fissare, stabilire»), col sign. originario di «conto, conteggio»]. – 1. a. La facoltà di pensare, mettendo in rapporto i concetti [...] suo servidore (Boccaccio); quindi, cedere le proprie r. su una cosa, i proprî diritti. In senso estens., sono com. le locuzioni a chi di r., darmi r.; non sempre vien data r. a chi la merita; se non gli si dà sempre r., si arrabbia; i fatti mi hanno ...
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patire1
patire1 v. tr. e intr. [lat. pop. *patire per il lat. class. pati «sopportare, permettere, soffrire»] (io patisco, tu patisci, ant. io pato, tu pati, ecc.; aus. avere). – 1. letter. a. Ricevere [...] p. che egli ti tratti così; anche con soggetto di cosa: è una regola che non patisce alcuna eccezione; la uso com., provare, sentire, subire, sperimentare su sé stessi qualcosa che sia spiacevole insé o rechi dolore, danno, disagio, offesa e ...
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toccare
v. tr. e intr. [voce di origine onomatopeica] (io tócco, tu tócchi, ecc.). – 1. tr. a. Avvicinare la mano (o anche altra parte del corpo) a una persona o a una qualsiasi cosa e tenerla a contatto [...] toccò l’acqua con un dito per sentire se era già calda; toccò l’uscio col piede per accertarsi se cedeva, ecc. In partic., t. con mano, accertarsi di persona della consistenza, della realtà di qualche cosa, e fig., avere prove sicure, evidenti di una ...
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vero
véro agg. e s. m. [lat. vērus, e sostantivato vērum, neutro]. – 1. agg. a. Che è realmente ciò che dice il suo nome (contrapp. ora a falso, ora a presunto o immaginario): Cristo, v. Dio e v. uomo; [...] è incredibile ma vero; è v. ciò che ho sentito dire?; come, se è vero?, ma certo che è vero!; è v. o non è canaglia, un mascalzone v. e proprio. i. In espressioni fortemente asseverative, per affermare che una cosa è realmente come si dice: è v. com’ ...
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tutto
agg. e pron. [da una variante, non bene spiegata, del lat. tōtus «tutto, intero», forse *tuttus con geminazione intensiva, o *tuctus influenzato dal plur. cuncti «tutti»]. – L’intera quantità, [...] intendersi; tutto sta che lasci fare a me; tutto sta che non se ne accorga. e. Come sost., il tutto, l’intero, il complesso tutto). e. Prima di tutto, innanzi tutto, per prima cosa, in primo luogo. f. Di t. punto, perfettamente, compiutamente: era ...
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volgere
vòlgere v. tr. e intr. [lat. vŏlvĕre] (io vòlgo, tu vòlgi, ecc.; pass. rem. vòlsi, volgésti, ecc.; part. pass. vòlto). – 1. tr. a. Piegare, indirizzare verso un luogo o un punto determinato; [...] ogg. è di solito una parte del corpo del soggetto o una cosa che dipende strettamente dalla sua volontà: v. gli occhi, lo sguardo ’animo, insé, e sim., letter. o non com., pensare, esaminare fra sé, proporsi di fare qualcosa: Volge tra sé Goffredo a ...
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altro2
altro2 pron. indef. [lo stesso etimo dell’agg. prec.]. – 1. Preceduto dall’art. determ. o indeterm., indica persona o cosa diversa da quella nominata o in genere da quella a cui ci si vuol riferire: [...] Con valore neutro (sempre sing. e senza articolo), altra cosa, cosa diversa, delle cose in più: non ho a. da aggiungere; ha fatto per affermare energicamente: «Partiresti volentieri?» «Altro!»; a. se lo conosco!; e con più forza: eh altro!, altro ...
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temere
temére v. tr. e intr. [lat. timēre] (io témo, ecc.). – 1. tr. a. Aspettarsi, con timore, che avvenga, o sia avvenuta, cosa considerata un danno, un pericolo, o comunque un fatto spiacevole: temo [...] b. Con senso più oggettivo, essere in condizione di poter subire un danno da qualche cosa: piante che temono il freddo; farmaco che e di tutti; non avere fiducia, non fidarsi: teme troppo di sé. c. Seguito dalla prep. di e da un infinito, col sign ...
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onore
onóre s. m. [lat. honos (o honor) -ōris]. – 1. a. In senso ampio, la dignità personale in quanto si riflette nella considerazione altrui (con sign. che coincide con quello di reputazione) e, in [...] nell’ordine d’arrivo (al plur., piazze d’o., il secondo, terzo, quarto posto). In senso concr., persona, più raram. cosa, che costituisce motivo di vanto, elemento di gloria: non se’ tu Oderisi, L’onor d’Agobbio e l’onor di quell’arte Ch’alluminar ...
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NOUMENO
Guido Calogero
. Termine filosofico, originario della filosofia platonica ma messo in uso specialmente da quella kantiana. Per Platone, νοεῖν ("intelligibili") o "intellette": participio presente passivo del verbo νοεῖν "intelligere")...
Potere di fatto sulla cosa che si esprime attraverso il compimento di atti corrispondenti all’esercizio di un diritto reale (art. 1140 c.c.), per cui un soggetto, indipendentemente dal fatto che sia o no titolare del diritto di proprietà o di...