raccogliere
raccògliere (ant. e poet. raccòrre) v. tr. [der. di cogliere, col pref. ra-] (coniug. come cogliere). – 1. Sollevare, prendere o riprendere da terra cosa o persona: il cappel lordo e il vano [...] (Boccaccio). d. letter. Accogliere, ricevere insé o presso di sé: al ciel, che ... ha insé raccolto Lo spirto da le belle membra ascoltare, intendere e riflettere su qualche cosa: Poi ch’ebbe la parola a sé raccolta (Dante); la contessa queste ...
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causa
càuṡa s. f. [dal lat. causa; cfr. cosa]. – 1. a. Fatto o avvenimento che provoca un determinato effetto, che è origine o occasione di un altro fatto: l’umidità è c. di malattie; il contatto dei [...] essere non dipende da altra causa, ma ha la sua ragione ultima insé medesimo (la divinità, o lo spirito, o la volontà in quanto libertà). b. Presupposto necessario perché una cosa possa avvenire; motivo, ragione: ho agito per una giusta c.; non si ...
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parere2
parére2 v. intr. [lat. parēre «apparire, mostrarsi»] (pres. pàio, pari, pare, paiamo, paréte, pàiono [ant. paro, pariamo, pàrono]; pass. rem. parvi, parésti, parve, parémmo, paréste, pàrvero [...] caro questo vestito?; impersonalmente: pare che la cosa non si possa mettere in dubbio. Domandando ad altri un giudizio, un tua nobilitate (Dante), si rivelerà, si paleserà; or si parrà se grata O formidabil fia l’alta ambasciata (T. Tasso), si vedrà ...
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andare1
andare1 v. intr. [etimo incerto; nella coniugazione, il tema and- si alterna in alcune forme con il tema vad- del lat. vadĕre «andare»] (pres. indic. vado [tosc. o letter. vo, radd. sint.], vai, [...] insoddisfazione, disapprovazione e sim.; anche, riuscire, avere buon esito: tentiamo, se va va, se no pazienza; è andata!, la cosa è riuscita, la faccenda è finita bene. In altri casi invece, con riferimento a cose materiali, equivale a essere ...
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mancare
v. intr. e tr. [der. di manco1] (io manco, tu manchi, ecc.). – 1. intr. (aus. essere) a. Essere in quantità o in numero insufficiente, essere meno di quanto sarebbe necessario o conveniente o [...] essere infedele, non mantenere la fede, la parola. b. Venire meno, sottrarsi (a qualche cosa): mancare alla parola data; m. a sé stesso, agire in modo non degno di sé; m. ai proprî impegni, al proprio dovere; anche assol., nel senso di commettere un ...
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tornare
v. intr. e tr. [lat. tornare «lavorare al tornio, far girare sul tornio», der. di tornus «tornio»] (io tórno, ecc.). – 1. intr. (aus. essere) Avviarsi, essere diretti al luogo da cui si era partiti [...] superficie, di persona o cosa che era immersa o sommersa (e, in senso fig., di un fatto che, dimenticato o messo a tacere, fa nuovamente parlare di sé, di questione che si ripresenta, ecc.); t. su, t. in gola, di cibo mal digerito, il cui sapore si ...
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passare
v. intr. e tr. [lat. *passare, der. di passus -us «passo»]. – I. intr. (aus. essere) 1. a. Andare da un punto a un altro attraversando uno spazio o percorrendolo nel senso della lunghezza: p. [...] ; p. sopra un ponte; p. sotto il giogo; non entrerai se non passando sopra il mio corpo (frase usata spesso in tono enfatico o scherz.); fig., passare sopra qualche cosa, non curarsene, non darle importanza, oppure chiudere un occhio, giudicare con ...
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badare
v. intr. [lat. mediev. batare «stare a bocca aperta», di origine onomatopeica] (aus. avere). – 1. Attendere a qualche cosa, averne cura, sorvegliare: b. alla casa, al negozio, agli affari; b. [...] Manzoni). b. Aver cura di fare una cosa: bada di comportarti bene. c. Considerare attentamente: Se lo ’ntelletto tuo ben chiaro bada ( le prendi. e. Far caso, dare importanza a cosa o persona (per lo più in frasi negative): non badate a ciò che dice; ...
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tradire
v. tr. [lat. tradĕre «consegnare», attraverso il sign. di «consegnare ai nemici», «consegnare con tradimento»; cfr. soprattutto l’uso assoluto del verbo tradĕre nel passo del Vangelo di Luca [...] t. la verità, occultarla o falsarla; t. un autore, un testo, interpretarlo o tradurlo in modo da falsarne il pensiero. Con sogg. di cosa: se la memoria non mi tradisce, se non mi inganna; la parola ha tradito il suo pensiero, ha alterato il suo reale ...
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meno
méno avv. e agg. [lat. mĭnus, neutro (con valore avverbiale) di minor, compar. di parvus «piccolo»]. – 1. avv. a. Funge da comparativo dell’avv. poco; significa quindi più poco, in minor quantità, [...] con il sign. di astenersi, trattenersi dal fare qualche cosa: non potei fare a m. di dirglielo. Meno com., nello stesso senso, con la prep. di, che si usa tuttavia correntemente in alcuni tipi di frasi: se non ci vuoi andare, fa’ di m. (cioè non ...
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NOUMENO
Guido Calogero
. Termine filosofico, originario della filosofia platonica ma messo in uso specialmente da quella kantiana. Per Platone, νοεῖν ("intelligibili") o "intellette": participio presente passivo del verbo νοεῖν "intelligere")...
Potere di fatto sulla cosa che si esprime attraverso il compimento di atti corrispondenti all’esercizio di un diritto reale (art. 1140 c.c.), per cui un soggetto, indipendentemente dal fatto che sia o no titolare del diritto di proprietà o di...