meno
méno avv. e agg. [lat. mĭnus, neutro (con valore avverbiale) di minor, compar. di parvus «piccolo»]. – 1. avv. a. Funge da comparativo dell’avv. poco; significa quindi più poco, in minor quantità, [...] con il sign. di astenersi, trattenersi dal fare qualche cosa: non potei fare a m. di dirglielo. Meno com., nello stesso senso, con la prep. di, che si usa tuttavia correntemente in alcuni tipi di frasi: se non ci vuoi andare, fa’ di m. (cioè non ...
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permettere
perméttere v. tr. [dal lat. permittĕre, comp. di per-1 e mittĕre «lasciar andare», rifatto su mettere] (coniug. come mettere). – 1. Dare il permesso, concedere qualche cosa facendo uso della [...] 2. estens. a. Con il pron. rifl. in funzione di compl. di termine, permettersi, concedere a sé stesso, essere in grado, spec. economicamente, di fare una data cosa: non posso permettermi di abitare in un appartamento così caro; cambiare macchina è un ...
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amore
amóre s. m. [lat. amor -ōris, affine ad amare]. – 1. Sentimento di viva affezione verso una persona che si manifesta come desiderio di procurare il suo bene e di ricercarne la compagnia: amore [...] iron.: è per a. di lei che mi tocca fare questa bella sfaticata; riferito a cosa, per riguardo a, a causa di: per a. di verità; per amor di Per lei assai di lieve si comprende Quanto in femmina foco d’amor dura, Se l’occhio o ’l tatto spesso non l ...
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dire
(ant. dìcere) v. tr. [lat. dīcĕre] (pres. dico, dici [ant. o pop. di’], dice, diciamo, dite, dìcono; imperf. dicévo, ecc.; pass. rem. dissi, dicésti, ecc.; fut. dirò, ecc.; condiz. dirèi, ecc.; [...] ; «E poi», disse, «questa non è cosa che ti riguarda». In partic., esprimere: «sfinito» dice più che « è stata una festa organizzata benissimo, non c’è che dire; a dir poco, se non è anche di più: per terminare il lavoro, ci vorranno ancora sei mesi, ...
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invidiare
v. tr. [der. di invidia1] (io invìdio, ecc.). – 1. a. Provare un sentimento d’invidia verso qualcuno o verso il bene ch’egli possiede; si usa con varie costruzioni: molti lo invidiano per la [...] ’ora prima che parta il loro treno se ne stanno ancora a casa, senz’ansia, a decidere se è il caso di portarsi l’accappatoio o buon lavoro, e non ho nulla da invidiargli; riferito a cosa, in quanto si ritenga pari o anche superiore ad altre con cui ...
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godere
godére v. intr. e tr. [lat. gaudēre] (io gòdo, ecc.; fut. godrò, meno com. goderò, ecc.; condiz. godrèi, meno com. goderèi, ecc.). – 1. intr. (aus. avere) a. Provare il sentimento di intima soddisfazione [...] crescere sano e robusto. c. Rallegrarsi, esultare: Godi, Fiorenza, poi che se’ sì grande Che per mare e per terra batti l’ali (Dante). d. Più genericam., trovare piacere, soddisfazione in qualche cosa: el si gode Tanto del ber quant’è grande la sete ...
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potere2
potére2 v. tr. [lat. *pŏtēre, per il class. pŏsse, rifatto sul participio potens e sulle altre forme in pot- della coniugazione (potes, poteram, ecc.)] (nella coniugazione si alternano i temi [...] può l’amore di una madre!; che cosa non può la fede?; Poscia, più che ’l dolor, poté ’l digiuno (Dante); Che non può un’alma ardita Sein forti membri ha vita? (Parini); mi stupisco che in quelle cotenne, In que’ fantocci esotici di legno, Potesse l ...
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parte
s. f. [lat. pars partis]. – 1. a. Ciascuno degli elementi in cui un intero è diviso o può essere diviso, sia che essi siano materialmente staccati l’uno dall’altro, sia che possano essere soltanto [...] , seguire la p.; portare la p. con sé. 7. Locuzioni: a. Avere parte in qualche cosa, parteciparvi insieme con altri, oppure averci a che fare, entrarci in qualche modo: avere p. in un’impresa, in un affare, in un intrigo; avere p. nel merito, nella ...
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restare
v. intr. [lat. restare, der. di stare] (io rèsto, ecc.; aus. essere). – 1. letter. a. Fermarsi, arrestarsi, non procedere oltre: Perch’io sia giunto forse alquanto tardo, Non t’incresca restare [...] dire; non resta che rimontare tutto e provare se funziona; resta a vedere se è vero, per esprimere forte dubbio. c. , morì; r. sul campo, di militari caduti in combattimento; r. male di qualche cosa, dolersene, offendersene; e lui come è restato?, ...
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violenza
violènza s. f. [dal lat. violentia, der. di violentus «violento»]. – 1. Con riferimento a persona, la caratteristica, il fatto di essere violento, soprattutto come tendenza abituale a usare [...] in tanto in quanto teme, Se si ritrae, cadere in più affanno). In usi fig.: fare dolce v., indurre altri a fare o ad accettare cosainsé , del terremoto; la v. della piena travolgeva ogni cosa; un nubifragio di eccezionale v. si è abbattuto sulla ...
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NOUMENO
Guido Calogero
. Termine filosofico, originario della filosofia platonica ma messo in uso specialmente da quella kantiana. Per Platone, νοεῖν ("intelligibili") o "intellette": participio presente passivo del verbo νοεῖν "intelligere")...
Potere di fatto sulla cosa che si esprime attraverso il compimento di atti corrispondenti all’esercizio di un diritto reale (art. 1140 c.c.), per cui un soggetto, indipendentemente dal fatto che sia o no titolare del diritto di proprietà o di...