poco
pòco (tronc. po’ 〈pò〉) agg., pron. e avv. [lat. paucus] (pl. m. -chi). – 1. agg. Indica in genere quantità o numero limitato, scarso, e si contrappone direttamente a molto. Quindi, unito a un sost. [...] e sim. (non è p. che l’abbia scampata; non sarà p. se potrà riavere il suo); ci vuol p., occorre poca fatica, basta un piccolo un po’ d’ombra; c’è un po’ di malumore in giro; ho voluto assaggiare d’ogni cosa un po’; c’era un po’ di tutto; dammene un ...
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oggetto
oggètto s. m. [dal lat. mediev. obiectum, neutro sostantivato di obiectus, part. pass. di obicĕre «porre innanzi»; propr. «ciò che è posto innanzi (al pensiero o alla vista)»]. – 1. In filosofia, [...] la conoscenza, la percezione degli o., la rappresentazione degli o. alla mente. In questo senso, la parola non implica necessariamente l’esistenza insé della cosa pensata; in altri casi, invece, indica una realtà che possiede un’esistenza propria ...
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torto2
tòrto2 s. m. [uso sostantivato dell’agg. prec.; propr. «ciò che non è retto, che non è giusto»]. – 1. Il contrario di diritto1, quindi azione ingiusta, ingiuriosa, colpevole: pensa ch’i’ sono [...] Inf. XXVII, 112-116: il diavolo disputa un’anima a san Francesco); se non accetta il mio invito a pranzo, mi fa un t.; venga a . verso qualcuno, avere fatto ai suoi danni qualche cosa di ingiusto; anche in espressioni iron.: ho un solo t., quello di ...
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spingere
spìngere (ant. o region. spìgnere) v. tr. [lat. *expingĕre, comp. di ex- e pangĕre «conficcare»] (io spingo, tu spingi, ecc.; pass. rem. spinsi, spingésti, ecc.). – 1. a. Premere con forza (in [...] nessun bisogno di s.; chi è che spinge? Con sign. particolare, premere una cosain modo che penetri in dentro: se la chiave non gira, prova a spingerla più in fondo nella toppa; altri spingevan la vanga come a stento, e rovesciavano svogliatamente la ...
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pensare
v. tr. e intr. [dal lat. pensare, intens. di pendĕre «pensare»; cfr. pesare] (io pènso, ecc.; come intr., aus. avere). – 1. Con uso assol., e sign. generico, esercitare l’attività del pensiero, [...] . trans. a. Raffigurare nella mente, suscitare in essa l’immagine di qualche cosa; con compl. oggetto di persona ha sempre forte p. la mia gioia, il mio dispiacere, la mia sorpresa; pensa se non ci sarà già andato lui!; con sign. proprio, pensa un ...
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mondo2
móndo2 s. m. [lat. mŭndus (voce d’incerta origine), che designò dapprima la volta celeste e i corpi luminosi che la popolano, poi la Terra e i suoi abitanti, assumendo poi, nel linguaggio della [...] stesso senso, il m. è fatto a scarpette, chi se le leva e chi se le mette); andare alla conquista del m.; quando si persona più noiosa di lui; per nulla al m., per nessuna cosa al m. e sim., in nessun modo, a nessun patto. c. Con uso iperbolico, nel ...
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interrogativo
agg. e s. m. [dal lat. tardo interrogativus]. – 1. agg. a. Che esprime interrogazione, che ha per fine d’interrogare: frase i.; tono i.; guardare con aria i.; rivolgere un’occhiata interrogativa. [...] , domandare, ecc. (per es., dimmi che cosa fai), introdotta, in assenza di pronomi, aggettivi o avverbî interrogativi, dalla congiunzione se (per es., dimmi se hai capito); vengono inoltre trasposti, in alcuni casi, taluni elementi della domanda ...
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perdere
pèrdere v. tr. [lat. perdĕre, comp. di per-1, indicante deviazione, e dare «dare»] (pass. rem. pèrsi o perdètti [meno com. perdéi], perdésti, pèrse o perdètte [meno com. perdé], perdémmo, perdéste, [...] la tramontana, per lo più fig., non avere più il dominio di sé); p. le tracce, non trovar più le tracce della selvaggina o di estens., con ci indef., riuscire o apparire inferiore in qualche cosa, scapitare a confronto d’altri: è una bella ragazza ...
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inteso1
intéso1 agg. [part. pass. di intendere]. – 1. a. Che intende o tende a uno scopo, che attende a qualche cosa, con la mente e l’animo rivolti principalmente o esclusivamente ad essa: E io, che [...] nel senso giusto, i. a rovescio. Con questo sign. conserva in genere il valore di participio, tranne che nelle locuz. bene i., , come cosa ovvia e naturale, che ... d. Non darsi per inteso di una cosa, rifiutarsi di capirla, agire come se nulla fosse ...
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trarre
(ant. tràere e tràggere) v. tr. [lat. trahĕre] (io traggo, tu trai [ant. traggi], egli trae [ant. tragge], noi traiamo [ant. traggiamo], voi traéte, essi tràggono; pres. cong. tragga, ... traiamo [...] ); trarre la seta, filarla; trarre a sé, tirare a sé: Com’ei parlava, e Sordello a sé il trasse (Dante). b. Trascinare le ed all’Italia, Quindi trarrem gli auspicj (Foscolo); in partic., di cosa che si ricava da altra per mezzo di ragionamento: a ...
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NOUMENO
Guido Calogero
. Termine filosofico, originario della filosofia platonica ma messo in uso specialmente da quella kantiana. Per Platone, νοεῖν ("intelligibili") o "intellette": participio presente passivo del verbo νοεῖν "intelligere")...
Potere di fatto sulla cosa che si esprime attraverso il compimento di atti corrispondenti all’esercizio di un diritto reale (art. 1140 c.c.), per cui un soggetto, indipendentemente dal fatto che sia o no titolare del diritto di proprietà o di...