opportunita
opportunità s. f. [dal lat. opportunĭtas -atis]. – 1. L’essere opportuno; qualità, condizione di ciò che è o si ritiene opportuno: sostenere l’o. di un provvedimento; non vedo l’o. di un [...] avuto l’o., m’è mancata l’o.; come posso aiutarvi se non me ne date l’o.?; aspettare, cogliere, sfruttare l’o.; perdere, lasciarsi sfuggire l’opportunità (di fare qualche cosa). In diritto, pari o. (calco dell’ingl. equal opportunity), uguaglianza di ...
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trattenere
trattenére v. tr. [comp. di tra- e tenere] (coniug. come tenere). – 1. a. Far restare qualcuno, fare in modo che rimanga, che non se ne vada: il direttore mi ha trattenuto per oltre mezz’ora; [...] virtù più mirabili e delle curiosità più singolari di molti semplici [= erbe medicinali] (Manzoni). 4. a. Tenere una cosa ferma in un luogo (nel senso di non farla procedere): se arriva posta per me durante la mia assenza, la trattenga. b. Tenere per ...
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posizione
poṡizióne s. f. [dal lat. positio -onis, der. di ponĕre «porre», part. pass. posĭtus]. – 1. a. Il luogo, o il punto di un luogo in cui una cosa è posta o si trova, considerato e determinato [...] b. Il posto che una persona o una cosa occupa in un insieme di persone o di cose, insé o nelle singole parti): sistemare un oggetto in p. orizzontale, verticale, obliqua; tenere una pertica in p. di equilibrio; l’arma è in p. di sparo, di sicura. In ...
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cingere
cìngere (ant. o poet. cìgnere) v. tr. [lat. cĭngĕre] (pres. io cingo, tu cingi, ecc.; pass. rem. cinsi, cingésti, ecc.; part. pass. cinto). – 1. a. C. di o con qualche cosa, avvolgere, circondare: [...] d’assedio, assediarla. b. Con soggetto di cosa, circondare, girare intorno: una benda gli cingeva la fronte; la cintura le cingeva i fianchi; il muro che cinge l’orto; quindi anche abbracciare, comprendere insé: Nel primo cerchio che l’abisso cigne ...
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testa1
tèsta1 s. f. [lat. tardo testa «cranio, testa», in origine «conchiglia, guscio, vaso», attraverso un uso metaforico]. – 1. Parte del corpo animale in cui si apre la bocca e che contiene il cervello [...] non so dove avevo la t. in quel momento, a quale altra cosa pensavo; avere la t. a qualche cosa, pensarci, sentirne l’attrazione: ha e t. doppia il tributo pagato dal capo di bottega per sé e per i suoi garzoni e lo stesso contribuente colpito così ...
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riprendere
riprèndere v. tr. [lat. repre(he)ndĕre, comp. di re- e pre(he)ndĕre «prendere»] (coniug. come prendere). – 1. Prendere di nuovo, prendere un’altra volta; spec. in quei sign. del verbo prendere [...] dopo averla lasciata, abbandonata, perduta, ecc.», spec. quando il verbo prendere abbia già insé un aspetto incoativo. a. Tornare in possesso di una cosa che si era abbandonata o perduta: r. il cappello, l’ombrello; tirava il berretto per aria e ...
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servire
v. tr. e intr. [lat. servire, propr. «essere schiavo», da servus «schiavo»] (io sèrvo, ecc.; come intr., aus. avere e, in alcuni sign., essere). – 1. Essere servo, schiavo, soggetto interamente [...] Nel rifl., servirsi, prendere da sé una parte di ciò che viene offerto o portato in tavola: la prego, si serva; da interprete, e sim. 6. intr. pron. Adoperare, usare una cosain modo da trarne la debita utilità: ha un microscopio ma non sa servirsene ...
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bene1
bène1 avv. [lat. bĕne] (in posizione proclitica, si tronca in ben). – 1. a. È l’avverbio corrispondente all’agg. buono, e significa perciò in modo buono, retto, giusto, o conveniente, opportuno, [...] di abito o sim., adattarsi bene alla persona, e in genere, di cosa, addirsi, essere appropriato: questo vestito ti sta b.; a ragione. b. Proprio, davvero: ne sei ben persuaso?; sei ben cieco se non lo vedi; ero ben stufo; vorrei ben vedere; c’è b. ...
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bestia
béstia s. f. [lat. bēstia]. – 1. Nome generico di ogni animale, escluso però l’uomo, anzi spesso in contrapp. all’uomo: lo pensiero è propio atto de la ragione, perché le b. non pensano (Dante); [...] fam. Insetto o altro animaletto, spec. se non identificato: m’ha punzecchiato una b ingannato quella b. del traduttore (Leopardi); in espressioni di autoaccusa, stupido, sciocco: sono Cartagine, la b. nera di Catone; cosa o persona che non si è mai ...
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favore
favóre s. m. [dal lat. favor -oris, der. di favere «favorire»]. – 1. Benevolenza, buona disposizione, dimostrata per lo più concretamente con atti d’approvazione, di protezione, di concessione, [...] esclamazione di stizza e impazienza: ma mi faccia il favore! ... (in tutti questi esempî, si alterna nell’uso con piacere). b. Al qual è l’autobus per la stazione?, ecc.); anche se si tratta di cosa dovuta: due caffè, per f.; ma talora esclam. ...
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NOUMENO
Guido Calogero
. Termine filosofico, originario della filosofia platonica ma messo in uso specialmente da quella kantiana. Per Platone, νοεῖν ("intelligibili") o "intellette": participio presente passivo del verbo νοεῖν "intelligere")...
Potere di fatto sulla cosa che si esprime attraverso il compimento di atti corrispondenti all’esercizio di un diritto reale (art. 1140 c.c.), per cui un soggetto, indipendentemente dal fatto che sia o no titolare del diritto di proprietà o di...