cosaccocoṡacco s. m. e agg. [dal russo kozak, kazak, che è dal turco-tataro qazāq «vagabondo»] (pl. m. -chi). – 1. s. m. a. (f. -a) Nome con cui si designarono in origine gli abitanti nomadi, di stirpe [...] merid., lungo il corso inferiore e medio del Dnepr e del Don, ai quali dal sec. 15° si unirono i cosacchi russi, gruppi di uomini che nella steppa trovarono la libertà sottraendosi al giogo dello stato o dei latifondisti: organizzati in comunità ...
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nagaica
nagàica s. f. [dal russo nagajka]. – Staffile usato dai cosacchi, formato da una correggia di cuoio attaccata a un manico di legno. ...
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zapaterismo
s. m. Il modello politico di José Luis Rodríguez Zapatero. ◆ Gli spauracchi politici hanno, qui da noi, una tradizione soprattutto slava, che va dai demoni di Dostoevskij ai cosacchi che [...] abbeverano i cavalli in piazza San Pietro, non senza avere tagliato a fette le guardie svizzere. Questa variante ispanica, lo «zapaterismo», se non altro varia il ristretto campionario degli incubi benpensanti. ...
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atamano
s. m. [dal russo ataman]. – Presso i Cosacchi, capo, comandante dell’esercito o di armate. Dal sec. 15° in poi compare anche la forma etmano (v.). ...
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Abitanti nomadi, di stirpe tatara, delle steppe della Russia meridionale. Dal 15° sec. accanto a essi apparvero i C. russi che, nella steppa, trovarono la libertà sottraendosi al potere dello Stato e alla tirannia dei grandi proprietari.
Organizzati...
Etmano dei Cosacchi (Čigirin, Ucraina, 1627 - Jaropolč, Mosca, 1698), si dedicò all'unificazione dell'Ucraina, divisa fra Russia e Polonia. Al servizio di Bogdan Chmel´nickyj dal 1648, tenne la carica di etmano dal 1645 al 1676, cercando appoggi...