occupabile agg. Che, chi è disponibile per un’occupazione, per un lavoro. ♦ Nello stato di diritto non deve essere dato ad alcuno di pretendere l'introduzione di modifiche o deroghe all'ordine giuridico [...] il 3 per cento della popolazione occupabile, genera preoccupazioni e sollecita le forze produttive, nessuna esclusa, ad una seria presa di coscienza. (Ugo Baduel, Unità, 23 luglio 1985, p. 4, Dibattiti) • Ma se si guarda all’ultima riga della tabella ...
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Schadenfreude (schadenfreude) s. f. inv. Il piacere maligno che si prova di fronte agli insuccessi e alle sfortune altrui. ◆ Non vi può essere né vi è una briciola di Schadenfreude (parola tedesca intraducibile [...] e Riviste): «Schadenfreude – ha scritto Lenotre – vuol dire gioia di nuocere, o, più esattamente, il piacere che procura la coscienza di aver fatto del male agli altri. Lo Schadenfreude è quindi un sentimento psichico e poiché esso deriva dalle basse ...
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biodiversità urbana (Biodiversità Urbana) loc. s.le f. La varietà degli organismi viventi, incluse le loro variazioni genetiche, e la molteplicità degli habitat presenti all’interno o nei paraggi delle [...] 2 marzo 2001, Palermo, p. 15 (Lettere): «Specialmente, la salvaguardia della biodiversità urbana ci insegna a leggere il significato biologico dei messaggi della natura. Vuol dire prendere coscienza dell'ambiente, rispettarlo, coglierne il fascino». ...
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suprematismo s. m. Ideologia che si fonda sulla presunta superiorità di un gruppo umano sull’altro o di una religione sull’altra. ◆ «Le nuove violenze all'insegna della croce uncinata cambiano significato [...] , che proprio in questi giorni sta finendo un saggio per Feltrinelli sul nazismo storico e in genere sull'invasione completa della coscienza da parte della politica. Si deve prima parlare un poco degli Stati Uniti – dice Bodei – per capire meglio il ...
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scandalizzare
scandaliżżare (ant. e dial. scandależżare, ant. e pop. scandoleżżare) v. tr. [dal lat. tardo scandalizare, gr. eccles. σκανδαλίζω, der. di scandǎlum, gr. σκάνδαλον: v. scandalo]. – 1. a. [...] Offendere con parole, modi o azioni scandalose, la coscienza, il senso morale, il pudore di altri, suscitando riprovazione e sdegno: il suo contegno volgare ha scandalizzato tutti i presenti. b. Mettere in imbarazzo, turbare la suscettibilità altrui ...
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fondo2
fóndo2 s. m. [lat. fŭndus]. – 1. a. La parte inferiore di una cosa, e spec. di un recipiente o d’altra cavità: il f. della bottiglia, della botte, di un bicchiere; bere, vuotare un fiasco fino [...] ; la stanza di f.; languire nel f. di una prigione; guardare nel f. degli occhi. Fig., la parte intima: il f. della coscienza; leggere in f. all’anima; grazie dal f. del cuore; con riferimento all’indole: avere un f. di bontà; è burbero, ma nel ...
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conoscere
conóscere (ant. cognóscere) v. tr. [lat. cognoscĕre, comp. di co- e (g)noscĕre «conoscere»] (io conósco, tu conósci, ecc.; pass. rem. conóbbi, conoscésti, ecc.; part. pass. conosciuto). – Nel [...] .) e anche nel Vangelo (Luca 1,34, Matteo 1,25). 6. ant. Seguìto da prop. oggettiva o interrogativa, comprendere, capire, avere coscienza (ma più com., in questo sign., riconoscere): conosco di essermi ingannato; il primo passo al far bene è di c. di ...
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lecito
lécito (ant. lìcito) agg. [lat. lĭcĭtus, part. pass. di licēre «esser lecito»]. – Che è ammesso dalle leggi morali, che è conforme alle norme dell’onestà o della convenienza, al buon costume, [...] rivolgermi simili proposte? In formule di modestia garbata (quando si teme di essere troppo arditi, ma talvolta anche con la coscienza del proprio diritto a ciò che si chiede): mi sia l. dire, sperare, lamentarmi; mi sia l. chiederti giustificazione ...
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conoscimento
conosciménto (ant. cognosciménto) s. m. [der. di conoscere], non com. – 1. La facoltà del conoscere: fu ricolto di terra senza avere c. niuno (M. Villani); io ho un c. ben singolare per [...] queste cose (D’Annunzio). 2. L’atto del conoscere, cognizione, conoscenza: chi non ha la fede, non ha cognoscimento del vero bene (Buti); anche come sinon. di coscienza: quel signore, senza più conoscimento dal sangue perduto (Fucini). ...
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mito
s. m. [dal gr. μῦϑος «parola, discorso, racconto, favola, leggenda»]. – 1. Narrazione fantastica tramandata oralmente o in forma scritta, con valore spesso religioso e comunque simbolico, di gesta [...] e di conservazione sociale. 2. estens. a. Idealizzazione di un evento o personaggio storico che assume, nella coscienza dei posteri o anche dei contemporanei, carattere e proporzione quasi leggendarî, esercitando un forte potere di attrazione sulla ...
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Consapevolezza che il soggetto ha di sé stesso e del mondo esterno con cui è in rapporto, della propria identità e del complesso delle proprie attività interiori.
Diritto
Libertà di c. Diritto di sentire e professare opinioni e fedi religiose...
È la consapevolezza che il soggetto ha del suo oggetto, e non può separarsi da quella che il soggetto ha di sé come oggetto. Il problema della sua interpretazione filosofica viene in primo piano nella filosofia moderna, con Campanella e Cartesio;...