ribellare
(ant. rebellare e rubellare) v. tr. [dal lat. rebellare, intr., comp. di re- e bellare «far guerra»; propr. «rinnovare la guerra»] (io ribèllo, ecc.). – Indurre a rifiutare obbedienza allo [...] di ribellarsi a quel prepotente (o alle sue prepotenze); è inutile ribellarsi al fato, contro l’evidenza; la mia coscienza si ribella a certi compromessi; la ragione, il buon senso stesso si ribella; e per esprimere risolutamente e violentemente il ...
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rospo
ròspo s. m. [etimo incerto]. – 1. a. Nome di varî anfibî anuri, per lo più appartenenti al genere Bufo, caratterizzati da un corpo appiattito e tozzo, con pelle ricca di ghiandole (sporgenti a [...] r., essere costretto, per necessità o opportunità, a subire o tollerare un fatto molto spiacevole, sgradito, che ripugna alla propria coscienza o ai proprî sentimenti. b. spreg. Persona tanto brutta e sgraziata, anche nei modi, da ripugnare: è brutta ...
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esperienza
esperiènza (ant. esperiènzia, speriènza, speriènzia) s. f. [dal lat. experientia, der. di experiri: v. esperire]. – 1. a. Conoscenza diretta, personalmente acquisita con l’osservazione, l’uso [...] percezione degli oggetti e dei fatti a noi esterni; e. interna, percezione degli stati e dei moti interiori della coscienza; e. comune, quella spontanea, senza regole, mossa dagli impulsi; e. scientifica (o metodica), quella che nell’osservazione dei ...
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ascoltare
v. tr. [lat. volg. *ascŭltare per il class. auscŭltare] (io ascólto, ecc.). – 1. Udire con attenzione, stare a udire; può avere come compl. le parole, le cose che si dicono, oppure la persona [...] ammonimenti dati: ascolta ciò che ti dico e ti troverai bene; in famiglia, è poco ascoltato; fig., a. la voce della coscienza; quindi anche obbedire: è un benedetto ragazzo che non vuole a. nessuno; o esaudire: la sua preghiera è stata ascoltata. 3 ...
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chiarezza
chiarézza s. f. [der. di chiaro]. – 1. Qualità propria di ciò che è chiaro o lucente: la ch. d’un colore, del cielo; di un liquido, limpidezza: zampillava un’acqua di ch. cristallina. In partic., [...] pensiero; del discorso o dell’esposizione, evidenza, anche come dote stilistica: parlare, scrivere, spiegare con ch.; il tuo articolo manca di ch.; riferito all’anima, alla coscienza, allo sguardo, lo stesso che limpidezza. 3. ant. Celebrità, fama. ...
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tortore
tortóre s. m. [dal lat. tortor -oris, der. (come tortura) di torquēre «torcere», part. pass. tortus]. – 1. ant. La persona incaricata di dare la tortura, carnefice: ed elli si mise in pregione [...] in mano de’ tortori (Novellino); La coscienza è il boia suo presente: Questo il tortore ed il tormento è questo (Menzini). 2. region. Randello, bastone pesante e nodoso (propriam. il bastone che serve a torcere le funi). ...
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snaturato
agg. [part. pass. di snaturare]. – 1. non com. Che ha perduto o alterato profondamente la propria natura, che è stato privato dei proprî caratteri naturali, intrinseci e qualificanti: un ambiente [...] . 2. Nell’uso com., di persona che, nei suoi atti e comportamenti, mostra di avere perduto i sentimenti più naturali, la coscienza dei più elementari doveri imposti dalla natura: un padre s., una madre s., figli s. (talora scherz.: è questa la tua ...
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negritudine
negritùdine s. f. [adattam. del fr. négritude (der. di nègre «negro»), termine coniato, o per lo meno diffuso, dallo scrittore e presidente del Senegal L.-S. Senghor (1906-2001)]. – 1. L’insieme [...] , il senso dell’unità cosmica e dell’intima partecipazione ad essa dell’uomo, lo spirito comunitario. 2. Coscienza e rivendicazione della tradizione culturale negra come patrimonio culturale autonomo da difendere e preservare contro ogni tentativo di ...
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inautentico
inautèntico agg. [comp. di in-2 e autentico] (pl. m. -ci). – Non autentico. Nella filosofia esistenzialista, esistenza i. (in contrapp. a esistenza autentica), la vita in cui è assente la [...] coscienza della propria effettiva vocazione. ...
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crudele
crudèle agg. [dal lat. crudelis, der. di crudus: v. crudo]. – 1. Di persona, che non sente pietà nel veder soffrire altri, o che procura essa stessa ad altri, coscientemente e spesso con compiacimento, [...] c., che manca di compassione, duro, insensibile. Si può riferire anche ad animali feroci, quasi attribuendo loro una deliberata coscienza di fare il male: la tigre c. che le aveva sbranato il figlio; Cerbero, fiera c. e diversa (Dante); analogam ...
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Consapevolezza che il soggetto ha di sé stesso e del mondo esterno con cui è in rapporto, della propria identità e del complesso delle proprie attività interiori.
Diritto
Libertà di c. Diritto di sentire e professare opinioni e fedi religiose...
È la consapevolezza che il soggetto ha del suo oggetto, e non può separarsi da quella che il soggetto ha di sé come oggetto. Il problema della sua interpretazione filosofica viene in primo piano nella filosofia moderna, con Campanella e Cartesio;...