campo
s. m. [lat. campus «campagna, pianura» poi «campo di esercitazioni, campo di battaglia»]. – Termine che ha assunto (per evoluzione dai sign. principali che già aveva nella lingua d’origine) notevole [...] , l’insieme dei fenomeni che in un dato momento appaiono alla coscienza di un individuo; il restringimento del campo della coscienza caratterizza certe malattie, in partic. l’isterismo. ◆ Dim. campicèllo; meno com. e spesso spreg. campùccio, campétto ...
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lucidita
lucidità s. f. [der. di lucido]. – L’aspetto di una superficie lucida, lucidezza. Più spesso fig., chiarezza, limpidezza d’idee: esaminare una questione, esporre un piano con grande l.; conservare, [...] ; cancellò ogni possibilità di valutare con l. l’episodio (Francesca Sanvitale); l. della coscienza, lo stato normale della coscienza. Con riguardo alla mente e alla coscienza è usato anche assol.: nei momenti di l. (riferito a persone assenti, o che ...
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autocoscienza
autocosciènza s. f. [comp. di auto-1 e coscienza]. – 1. Nel pensiero filosofico, coscienza di sé, consapevolezza del proprio esistere e del proprio agire, non come oggetto, cioè effetto [...] di spiegazioni causali della realtà e di sé stessa; più in partic., e con altro senso, nella filosofia idealistica, coscienza razionale che l’io ha di sé come soggetto di pensiero nella riflessione filosofica, come principio della conoscenza ma anche ...
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coscienziale
agg. [der. di coscienza]. – In psicologia, di proprietà o attributo relativi al concetto di coscienza, o di cosa che ricade nel suo ambito di referenze: orizzonte, campo c.; con sign. più [...] ampio, stati c., lo stesso che stati di coscienza. ...
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coscienziosocoscienzióso agg. [der. di coscienza]. – 1. Di persona, che ha coscienza, cioè senso di giustizia e di onestà, o che mette in ciò che fa il massimo impegno, con piena osservanza dei proprî [...] doveri etici, sociali o professionali: medico, impiegato, operaio coscienzioso. 2. Di lavoro, che è eseguito con accuratezza, con impegno, con grande scrupolo. ◆ Avv. coscienziosaménte, secondo coscienza, con scrupolo e accuratezza. ...
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cultura s. f. [dal lat. cultura, der. di colĕre «coltivare», part. pass. cultus; nel sign. 2, per influenza del ted. Kultur]. – 1. a. L’insieme delle cognizioni intellettuali che una persona ha acquisito [...] c. del profitto, della tangente o addirittura della mafia; di una c. ecologica o ambientale, che è soprattutto acquisizione di coscienza e rispettoso comportamento per tutto ciò che concerne l’ambiente; di una c. del turismo, per significare sia l ...
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scandalo
1. MAPPA Uno SCANDALO è un grave turbamento della coscienza e della serenità di qualcuno, provocato da un’azione, un comportamento, un fatto o una parola che offre un esempio di colpa, di male [...] altri al male e alla colpa. Nel linguaggio comune, uno scandalo è 2. MAPPA un discorso o un’azione che offende la coscienza e i sentimenti morali, suscitando sdegno e giudizio negativo (il suo modo di parlare è uno s.; quel libro, quel film è ...
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voce
1. MAPPA La VOCE è il suono emesso dall’uomo per cantare e parlare; viene prodotto attraverso l’apparato respiratorio, sfruttando il passaggio dell’aria attraverso la gola e la bocca (v. maschile, [...]
fare la voce grossa
filo di voce
perdere la voce
sentire le voci
tono di voce
voce bianca
voce del cuore
voce della coscienza
voce di corridoio
voce in capitolo
Citazione
Miseri! a che tardate? Deh, s’ascolti la voce di Geonca, e l’ubbidite.
Carlo ...
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scandalo
scàndalo (pop. scàndolo) s. m. [dal lat. tardo scandălum, gr. σκάνδαλον «ostacolo, inciampo, insidia»]. – 1. a. Turbamento della coscienza e della serenità altrui, provocato da azione, contegno, [...] sé o in apparenza, che è, al prossimo, incitamento o occasione di colpa; più genericam., parola, azione o fatto che offende la coscienza e i sentimenti morali, suscitando sdegno e riprovazione: il suo modo di parlare è uno s.; quel libro, quel film è ...
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consapevole
consapévole agg. [der. di consapere]. – Informato di un fatto: sono c. di quanto è avvenuto; fare o rendere c., informare, avvertire: rendere qualcuno c. dei rischi, delle difficoltà, delle [...] responsabilità; l’ho fatto c. dei pericoli cui può andare incontro. Più com., essere c. (o c. a sé stesso), avere coscienza: sono c. delle mie responsabilità. Ant., di persona che, essendo a conoscenza d’un fatto, se ne rende in qualche modo complice ...
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Consapevolezza che il soggetto ha di sé stesso e del mondo esterno con cui è in rapporto, della propria identità e del complesso delle proprie attività interiori.
Diritto
Libertà di c. Diritto di sentire e professare opinioni e fedi religiose...
È la consapevolezza che il soggetto ha del suo oggetto, e non può separarsi da quella che il soggetto ha di sé come oggetto. Il problema della sua interpretazione filosofica viene in primo piano nella filosofia moderna, con Campanella e Cartesio;...