curare
v. tr. [lat. cūrare, der. di cura «cura»]. – 1. a. Fare oggetto delle proprie cure, attendere con premura e diligenza a una cosa o a una persona: c. la famiglia, c. l’educazione dei figli; c. [...] opportuni e sottoporlo alle cure mediche e chirurgiche necessarie per la sua guarigione: è un medico che cura con molta coscienza i suoi malati; anche, assistere: sua figlia lo ha curato amorosamente fino all’ultimo; c. una ferita, medicarla; c. una ...
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tacere
tacére v. intr. e tr. [lat. tacēre] (pres. tàccio, taci, tace, tacciamo, tacéte, tàcciono; pres. cong. tàccia, ecc.; pass. rem. tàcqui [ant. tacètti], tacésti, ecc.; part. pass. taciuto). – 1. [...] .: far t. il cannone, l’artiglieria nemica; far t. i morsi della fame, il rimorso, la voce o i rimproveri della coscienza; far t. l’opposizione, la stampa libera. Nell’uso letter., rafforzato con la particella pron.: il sinistro ululare delle sirene ...
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emorragia
emorragìa s. f. [dal lat. haemorrhagĭa, gr. αἱμορραγία, comp. di αἷμα «sangue» e tema di ῥήγνυμι «rompere» (v. -ragia)]. – In medicina, la fuoriuscita del sangue dai vasi sanguiferi o dal cuore; [...] , causato dal concorso di più fattori (lesioni arteriose, squilibrî pressorî, ecc.), che determina quasi sempre perdita della coscienza, stato di coma, con frequente esito letale; e. del neonato, manifestazione emorragica spontanea che può presentare ...
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piccolezza
piccolézza s. f. [der. di piccolo1]. – 1. L’essere piccolo; qualità, condizione di ciò che è piccolo (o è dichiarato tale), con riferimento alle dimensioni di un luogo, di un ambiente, di [...] esprime in genere un giudizio di meschinità, di limitatezza, d’insufficienza: dimostrare p. d’animo, di mente, d’ingegno; avere coscienza della propria p. (per es., di fronte alla grandezza di Dio, alla vastità del creato, alla forza della natura). 2 ...
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piccolo1
pìccolo1 agg. [da una radice onomatopeica *pikk- da cui anche picca1 e altre voci con picc- iniziale]. – 1. In genere, inferiore alla misura ordinaria, in senso proprio o figurato. a. Con riguardo [...] guaio, ecc. P. male, nome pop. di una varietà clinica di epilessia, consistente in improvvise e fugaci perdite di coscienza, senza manifestazioni convulsive. Talvolta col sign. di modesto: offriremo un p. rinfresco agli invitati; ti ho preparato un p ...
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messa1
méssa1 s. f. [lat. tardo, eccles., mĭssa (propr., part. pass. femm. di mittĕre «mandare, inviare»), tratto dalla formula di congedo ite, missa est (v.)]. – 1. a. Il più importante rito liturgico [...] (si suole ripetere, in tono per lo più scherz., per giustificare una rinuncia o una transazione con la propria coscienza considerata opportuna per il raggiungimento di uno scopo). 2. Composizione musicale che comprende le parti cantate della messa ...
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nero1
néro1 agg. [lat. nĭger -gra -grum: v. negro]. – 1. a. Nel linguaggio scient., è detto nero un corpo che assorbe integralmente la radiazione luminosa che lo investe (al contrario di un corpo bianco, [...] essere nero; avere idee n., pensieri n.; Mena aveva spesso il cuore n. mentre tesseva (Verga). b. Di persona che ha la coscienza macchiata da gravi colpe: è un’anima n.; anche dei dannati all’inferno e dell’inferno stesso: ei son tra l’anime più nere ...
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monito
mònito s. m. [dal lat. monĭtus -us (o monĭtum -i), der. di monere «avvertire»]. – Richiamo al dovere e alle proprie responsabilità (è forma di tono più solenne che ammonimento): nonostante i continui, [...] iterati m., persisté nell’errore; rimase sordo ai m. della coscienza; quel che è accaduto è un m. a non continuare; questo fatto vi sia, o vi serva, di monito! ...
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profondita
profondità s. f. [dal lat. tardo profundĭtas -atis, der. di profundus «profondo»]. – 1. In senso relativo, la distanza, misurata lungo la verticale, tra il fondo di un corpo cavo e la sua [...] inoltrata; p. d’un sentimento; p. di mente, di pensiero; p. d’un concetto. b. La parte più intima, più segreta di una persona, del suo carattere e della sua sensibilità: la p. della coscienza, dell’animo; non è facile esplorare le p. del cuore umano. ...
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profondo
profóndo agg. [lat. profŭndus, comp. di pro-1 e del sost. fundus «fondo2»; anche sostantivato al neutro, profundum]. – 1. a. Con riferimento a uno sviluppo in senso verticale, detto di massa [...] viene dalle cose e dal profondo (Saba). d. In psicanalisi e in psicologia, il p., gli strati della coscienza più lontani dalla consapevolezza; psicologia del p., espressione (che traduce il ted. Tiefenpsychologie) con cui si designano gli indirizzi ...
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Consapevolezza che il soggetto ha di sé stesso e del mondo esterno con cui è in rapporto, della propria identità e del complesso delle proprie attività interiori.
Diritto
Libertà di c. Diritto di sentire e professare opinioni e fedi religiose...
È la consapevolezza che il soggetto ha del suo oggetto, e non può separarsi da quella che il soggetto ha di sé come oggetto. Il problema della sua interpretazione filosofica viene in primo piano nella filosofia moderna, con Campanella e Cartesio;...