conscio
cònscio agg. e s. m. [dal lat. conscius, comp. di con- e del tema di scire «sapere»] (pl. f. -sce o -scie). – 1. agg. Consapevole, che ha conoscenza di una cosa: Compagna del suo gemito, Conscia [...] tarde, assiso Sul c. letto, dolorosamente Alla fioca lucerna poetando, Lamentai ... (Leopardi); in partic., di persona che ha coscienza dei proprî atti, delle proprie qualità e sim.: è conscia della propria debolezza, della propria forza morale; sono ...
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anima
ànima s. f. [lat. anĭma, affine, come anĭmus, al gr. ἄνεμος «soffio, vento»]. – 1. Nell’accezione più generica, il principio vitale dell’uomo, di cui costituisce la parte immateriale, origine e [...] a. per dissuaderlo; volg., romper l’a., seccar l’a. a qualcuno, recargli grave fastidio, dargli noia. e. Come principio della coscienza morale e religiosa: avere sull’a., essere colpevole di qualche cosa; è un’azione che mi pesa sull’a., di cui sento ...
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trovare
v. tr. [forse lat. pop. *tropare (der. del lat. tropus «tropo»), documentato nel lat. tardo contropare «esprimere con tropi»; cfr. fr. ant. trover (mod. trouver), provenz. trobar] (io tròvo, [...] improvviso. b. fig. Essere in una determinata condizione o situazione (e s’intende per lo più che se ne abbia anche coscienza): mi trovo assai indietro col lavoro; trovarsi in debito, in credito, in difetto; non pensavo mai di trovarmi ridotto a ...
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esame
eṡame s. m. [dal lat. examen, propr. «ago della bilancia», der. di exigĕre «pesare»]. – 1. a. Attenta osservazione a cui si sottopone un oggetto o una persona e le varie sue parti per conoscerne [...] pubblico ministero e dai difensori durante il dibattimento; per l’e. incrociato, v. cross examination. d. E. di coscienza: v. coscienza, n. 2 a; libero e., il diritto riconosciuto dai protestanti al singolo credente d’interpretare liberamente i testi ...
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crisi
criṡi (ant. criṡe) s. f. [dal lat. crisis, gr. κρίσις «scelta, decisione, fase decisiva di una malattia», der. di κρίνω «distinguere, giudicare»]. – 1. Nel linguaggio medico: a. Repentina modificazione, [...] ., andare in c., entrare in c., superare una crisi. In partic.: a. Con riferimento alla vita interiore, c. di coscienza o c. morale, turbamento psichico che insorge a causa dell’incapacità dell’individuo a risolvere certi problemi della sua vita, o ...
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impressione
impressióne s. f. [dal lat. impressio -onis, der. di imprimĕre «imprimere», part. pass. impressus]. – 1. a. Atto ed effetto dell’imprimere, di lasciare cioè una traccia, un’impronta in un [...] che la realtà esterna determina, col suo intervento diretto o indiretto, sulla coscienza; e quindi ogni forma di esperienza, conoscitiva o emotiva, in cui la coscienza appaia colpita dallo stimolo esterno, e presenti rispetto ad esso un atteggiamento ...
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soglia
sòglia s. f. [lat. sŏlea «pianta del piede; suola», con svolgimento semantico prob. influenzato dal germ. swalja (cfr. ted. Schwelle) «soglia»]. – 1. a. Lastra di pietra, striscia di cemento o, [...] perché si produca un certo fenomeno (detto fenomeno a soglia). In partic.: a. Nella psicologia sperimentale, s. della coscienza, locuzione con la quale, da J. F. Herbart (che inaugurò l’uso del corrispondente termine ted. Bewusstseinschwelle) in ...
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vissuto
agg. e s. m. [part. pass. di vivere]. – 1. agg. a. Con sign. attivo, che ha vissuto, in alcune espressioni come un uomo ben v. (poco com.) o mal v. (anche in grafia unita: v. malvissuto) e, con [...] fr. déjà-vu. 2. s. m. Quanto si è sperimentato nel passato, e che conserva una sua presenza attuale nella memoria e nella coscienza: un romanzo che rappresenta il v.; il v. è a volte più vivo del presente; in partic., per suggestione della psicologia ...
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carico2
càrico2 (poet. carco) s. m. [der. di caricare] (pl. -chi). – 1. Atto, operazione di caricare: durante il c. del vagone; manovali adibiti al c. delle merci; fare il c., caricare; portello di carico, [...] (V. Monti); non ho cosa che mi scemi in alcuna parte il c. della noia (Leopardi); c. di coscienza, colpa, errore che pesi sulla coscienza, che susciti rimorso; farsi (meno com. darsi) c. di qualcosa, darsene pensiero, farsene uno scrupolo, sentirsene ...
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insozzare
v. tr. [der. di sozzo] (io insózzo, ecc.). – Rendere sozzo, sporcare, lordare con materie che imbrattano, riempire di sudiciume: i. il pavimento, la stanza di (o con il) fango. Più spesso in [...] , contaminare, e sim.: i. l’onore, il buon nome, la memoria di qualcuno; i. la propria dignità con un contegno vile; insozzarsi le mani, la coscienza; e come rifl., anche in senso fig.: insozzarsi la coscienza; insozzarsi con azioni disoneste. ...
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Consapevolezza che il soggetto ha di sé stesso e del mondo esterno con cui è in rapporto, della propria identità e del complesso delle proprie attività interiori.
Diritto
Libertà di c. Diritto di sentire e professare opinioni e fedi religiose...
È la consapevolezza che il soggetto ha del suo oggetto, e non può separarsi da quella che il soggetto ha di sé come oggetto. Il problema della sua interpretazione filosofica viene in primo piano nella filosofia moderna, con Campanella e Cartesio;...