socialita
socialità s. f. [dal lat. socialĭtas -atis «socievolezza», der. di socialis «sociale»; nel sign. 2, der. direttamente da sociale]. – 1. Convivenza sociale; tendenza degli individui alla convivenza [...] , l’insieme dei rapporti che insorgono tra gli individui che fanno parte di una società o di un ambiente determinato; la coscienza, generale o individuale, di questi rapporti e dei diritti e spec. dei doveri che essi comportano: è un uomo cui manca ...
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ubriaco
ubrïaco (meno com. ubbrïaco; ant. ebrïaco; pop. tosc. brïaco) agg. [dal lat. tardo ebriacus, der. di ebrius «ebbro»] (pl. m. chi). – 1. Che è in stato di ubriachezza, di intossicazione acuta [...] .; doveva essere u. per parlare (per comportarsi, ecc.) in quel modo; sei u.?, a chi si comporta come se non avesse piena coscienza delle sue parole o dei suoi atti; sostantivato: nella strada c’era un u.; gli u. si reggono in piedi con difficoltà. 2 ...
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interrogare
v. tr. [dal lat. interrogare, comp. di inter- e rogare «chiedere»] (io intèrrogo, tu intèrroghi, ecc.). – 1. Rivolgere a qualcuno una o più domande per avere chiarimenti, informazioni, spiegazioni [...] In senso fig.: i. la legge, i documenti, i codici, la tradizione, la storia, l’esperienza; i. il proprio cuore, la propria coscienza; i. con gli occhi, con lo sguardo. 2. Con accezioni partic.: a. Nello svolgimento di un’indagine giudiziaria o in un ...
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riflessione
riflessióne (ant. reflessióne) s. f. [dal lat. tardo reflexio -onis, propr. «ripiegamento», der. di reflectĕre: v. riflettere]. – 1. In fisica, fenomeno che si verifica allorché onde luminose, [...] delle proprie funzioni. Da questo sign. fondamentale, il termine ha assunto via via più complesse accezioni, indicando sia la coscienza in genere, sia l’attività interna al soggetto capace di esaminare e formare le idee complesse (Locke), di scoprire ...
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giudice
giùdice (letter. ant. iùdice) s. m. [lat. iūdex -dĭcis, propr. «colui che dice il diritto», comp. di ius «diritto» e tema di dicĕre «dire»]. – 1. a. Nel sign. più ampio, chi giudica in atto, [...] buon g. o, più fam., una buona giudice; la Chiesa sola è g. (o è sola g.) in materia di fede; diamo ascolto alla coscienza, primo g. (non prima g.) delle nostre azioni; come soggetto o complemento, invece, il femm. è raro o poet.: Già si sedeva all ...
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somiglianza
(letter. simiglianza) s. f. [der. di somigliante (o simigliante)]. – 1. L’essere somigliante, simile, sia nell’aspetto esteriore, sia per aspetti, qualità, caratteri intrinseci: una grande, [...] croce di s. Andrea, della cinta, ecc. 3. In psicologia, legge di s., quella, riferentesi al meccanismo della reminiscenza, la quale asserisce che, quando due stati di coscienza hanno somiglianza fra loro, l’uno può richiamare alla memoria l’altro. ...
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conversione
conversióne s. f. [dal lat. conversio -onis, der. di convertĕre «convertire»]. – 1. Rivolgimento, movimento di un corpo nello spazio intorno a un altro corpo; in partic., movimento di rivoluzione [...] psicosomatico caratteristico di alcuni fenomeni isterici, per cui determinate idee o rappresentazioni, anziché esprimersi attraverso la coscienza, si traducono in atteggiamenti o processi somatici e funzionali. 3. Nel linguaggio com., il passaggio a ...
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promozione
promozióne s. f. [dal lat. tardo promotio -onis, der. di promovēre «promuovere», part. pass. promotus]. – 1. a. Atto con cui si conferisce (o si riceve) il passaggio a un grado, a una qualifica, [...] condizioni di vita dell’uomo, soprattutto per ciò che riguarda la sua dignità, la libertà spirituale, di pensiero e di coscienza, i rapporti con gli altri uomini. c. L’insieme delle attività volte a incrementare la vendita di un prodotto (indicato ...
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temere
temére v. tr. e intr. [lat. timēre] (io témo, ecc.). – 1. tr. a. Aspettarsi, con timore, che avvenga, o sia avvenuta, cosa considerata un danno, un pericolo, o comunque un fatto spiacevole: temo [...] tua imprudenza?; da lui c’è sempre da t.; c’è da t. di tutto; non ho nulla da t. da voi; ho la coscienza tranquilla e non ho nulla da temere. Talvolta ha sign. più vicino a sospettare: t. qualche tranello, t. un inganno, un imbroglio. Più genericam ...
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frode
fròde (ant. fròda) s. f. [lat. fraus fraudis]. – 1. Atto o comportamento diretto a ledere con l’inganno un diritto altrui: carpire, ottenere, sottrarre con la f.; commettere f. in danno di qualcuno [...] 2. a. Più genericam., qualsiasi inganno, artificio o astuzia malvagia con cui si sorprende l’altrui buona fede: La frode, ond’ogne coscïenza è morsa, Può l’omo usare in colui che ’n lui fida E in quel che fidanza non imborsa (Dante); o chiuso inganno ...
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Consapevolezza che il soggetto ha di sé stesso e del mondo esterno con cui è in rapporto, della propria identità e del complesso delle proprie attività interiori.
Diritto
Libertà di c. Diritto di sentire e professare opinioni e fedi religiose...
È la consapevolezza che il soggetto ha del suo oggetto, e non può separarsi da quella che il soggetto ha di sé come oggetto. Il problema della sua interpretazione filosofica viene in primo piano nella filosofia moderna, con Campanella e Cartesio;...