battista1
battista1 (ant. batista) s. m. [dal lat. tardo baptista, gr. βαπτιστής, der. di βαπτίζω «battezzare»] (pl. -i). – 1. Propr., chi battezza, battezzatore; in partic., il sacerdote che ha l’incarico [...] il battesimo è segno della grazia ricevuta e dell’incorporazione nella Chiesa di Cristo mediante l’atto di fede compiuto con coscienza e inteso come libera adesione alla verità rivelata, per cui esso non può essere amministrato se non agli adulti. ...
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droga
dròga s. f. [forse dall’oland. droog «secco, cosa secca»]. – 1. Nome di varie sostanze vegetali secche, aromatiche (meglio dette spezie), usate per dare maggior sapore alle bevande o ai cibi: per [...] farmacognosia. 3. a. Nel linguaggio corrente, qualsiasi sostanza capace di modificare temporaneamente lo stato di coscienza o comunque lo stato psichico dell’individuo (stupefacenti, allucinogeni, barbiturici, psicostimolanti); anche, nome di alcune ...
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logoterapia
logoterapìa s. f. [comp. di logo- e terapia]. – 1. Metodo e indirizzo di psicoterapia (considerato un ulteriore sviluppo della «scuola viennese» dopo la psicanalisi di S. Freud e la psicologia [...] , alla conoscenza e valutazione dei problemi di fondo della sua esistenza, piuttosto che condurlo alla presa di coscienza delle proprie forze istintuali e della loro dinamica, come fa invece il metodo psicanalitico. 2. Branca specialistica ...
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svenire
v. intr. [der. di venire, col pref. s- (nel sign. 1)] (coniug. come venire; aus. essere). – Perdere la coscienza per debolezza, commozione o mancanza improvvisa (che si dice anche, nel linguaggio [...] com., venir meno): per il caldo e la calca molti svennero; all’annuncio della disgrazia è svenuto; mi sento svenire. In senso fig., iperb. o spreg., far s., sentirsi s., produrre o provare una forte sensazione ...
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permettere
perméttere v. tr. [dal lat. permittĕre, comp. di per-1 e mittĕre «lasciar andare», rifatto su mettere] (coniug. come mettere). – 1. Dare il permesso, concedere qualche cosa facendo uso della [...] di fare qualcosa, di comportarsi in un dato modo e sim.: la debolezza non gli permette di alzarsi dal letto; la sua coscienza non gli permette di fare del male a nessuno; con reggenza nominale, rendere possibile: la strada è così stretta che permette ...
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postcoma
postcòma s. m. [der. di post- e coma2]. – In medicina, stadio immediatamente successivo al coma, caratterizzato dall’alternarsi dello stato cosciente alla mancanza di coscienza e dalla persistenza [...] di alterazioni metaboliche ed elettroencefalografiche ...
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terrore
terróre s. m. [dal lat. terror -oris, der. di terrere «atterrire»]. – 1. a. Sentimento e stato psichico di forte paura o di vivo sgomento, in genere più intenso e di maggiore durata che lo spavento: [...] ad allucinazioni terrifiche avute in sogno, verso le quali egli assume un atteggiamento di difesa, senza tuttavia riprendere coscienza e non serbando poi ricordo, al risveglio, del disturbo sofferto. b. Con valore causativo, persona o cosa che ...
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illuminare
v. tr. [dal lat. illuminare, der. di lumen -mĭnis «lume», col pref. in-1] (io illùmino, ecc.). – 1. Rischiarare con la luce propria o con luce prodotta da una sorgente luminosa: il Sole illumina [...] quanto può essere d’aiuto per stabilire la verità; che Dio t’illumini!, augurio (talora iron.) a chi mostra di avere la coscienza oscurata dall’errore o in genere a chi ha bisogno di un consiglio o di una guida che non troverebbe facilmente negli ...
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illuminazione
illuminazióne s. f. [dal lat. tardo illuminatio -onis]. – 1. a. L’illuminare, il fatto di illuminare, cioè di dar luce a un ambiente, e la quantità della luce, naturale o artificiale, da [...] ci sarà l’i. in onore del santo patrono. 2. fig. a. Luce straordinaria che apre d’un tratto l’intelletto o la coscienza alla percezione del vero o vi suscita un’ispirazione, un’idea, un sentimento: la sua mente ebbe una improvvisa i.; per i. divina ...
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conativo
agg. [der. del lat. conari «tentare»; v. conato e conazione]. – 1. a. In linguistica, di forma verbale che esprime la volontà o lo sforzo, il tentativo di compiere un’azione. b. In linguistica, [...] , per es., nelle frasi imperative). 2. Nel linguaggio filosofico e psicologico, che riguarda la conazione; in partic., di attività che può manifestarsi nella coscienza come volizione o desiderio, o nel comportamento come azione tendente a un fine. ...
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Consapevolezza che il soggetto ha di sé stesso e del mondo esterno con cui è in rapporto, della propria identità e del complesso delle proprie attività interiori.
Diritto
Libertà di c. Diritto di sentire e professare opinioni e fedi religiose...
È la consapevolezza che il soggetto ha del suo oggetto, e non può separarsi da quella che il soggetto ha di sé come oggetto. Il problema della sua interpretazione filosofica viene in primo piano nella filosofia moderna, con Campanella e Cartesio;...