martire
màrtire s. m. e f. [dal lat. tardo (eccles.) martyr -y̆ris; gr. μάρτυς -υρος, propr. «testimone»]. – 1. Nel cristianesimo primitivo, parola che designò in un primo tempo gli apostoli, cioè i [...] di Maria Tudor, nella seconda metà del Cinquecento. 2. Per estens., nell’uso mod., chi si sacrifica volontariamente, con piena coscienza delle pene o dei pericoli cui va incontro, per un motivo religioso, un alto ideale, una generosa causa e sim.: i ...
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auscultare
v. tr. [dal lat. auscultare «ascoltare»]. – In medicina, compiere l’ascoltazione: a. i polmoni. Come sinon. di ascoltare, è usato anche nel linguaggio letter. e critico per indicare un ascoltare [...] intimo, profondo, di moti dell’animo, della coscienza e simili. ...
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decoro2
decòro2 s. m. [dal lat. decorum, uso sostantivato dell’agg. decorus: v. la voce prec.]. – 1. a. Dignità che nell’aspetto, nei modi, nell’agire, è conveniente alla condizione sociale di una persona [...] di dignità, sostenutezza, decenza e sim.: il d. della lingua, dello stile, dell’arte. b. Il sentimento della propria dignità, la coscienza di ciò che si addice e che è dovuto al proprio grado, alla propria funzione o condizione: non avere d.; persona ...
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recesso2
recèsso2 s. m. [dal lat. recessus -us, der. di recedĕre; v. recedere]. – 1. a. letter. Luogo dove ci si ritira per trovare riposo e solitudine, e, più genericam., luogo solitario, nascosto, [...] r. empie la luna (Foscolo); in usi fig.: un odio dissimulato albergava nei più profondi r. del suo animo, della sua coscienza. b. In anatomia, umana e comparata, il termine è usato per indicare depressioni, fossette, cavità a fondo cieco o formazioni ...
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diritto1
diritto1 agg. e s. m. [lat. directus, part. pass. di dirigĕre «dirigere»]. – Si alterna, nella maggior parte dei suoi sign., con la forma più pop. dritto, che ha inoltre alcuni usi proprî (v. [...] ; nelle altre, l’agg. rimane invariabile, come vero e proprio avverbio. c. fig. Giusto, onesto (più com. retto): un uomo d.; mente d.; coscienza d.; via d., la via che porta al bene, la via della virtù: Ché la d. via era smarrita (Dante); con valore ...
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schiuma
s. f. [dal longob. *skūm, incrociato con il lat. spuma, *spumŭla, *spluma (v. spuma)]. – 1. Aggregato, generalmente instabile, di bolle d’aria (o di altro gas) che si forma alla superficie di [...] , essere fuori di sé per la rabbia). 3. fig. a. ant. Scoria, impurità: Se tosto grazia resolva la schiuma Di vostra coscïenza (Dante). b. fig. La parte peggiore, la feccia, i rifiuti: la peggior s. della società; frequenta la s. dei delinquenti; lì ...
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dirittura1
dirittura1 s. f. [lat. tardo directura, der. di directus «diritto1»]. – 1. a. Direzione o movimento in linea retta: andare, venire, guardare nella d. di una persona o di un oggetto (più com. [...] sulla d. d’arrivo. 2. a. Capacità di discernere rettamente: d. di mente; giudica, vede le cose con molta dirittura. b. Coscienza del giusto e dell’onesto, rettitudine: è una persona di grande d. morale; la cui d. e la cui lealtà veggendo Giannotto ...
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fabbricare
(letter. fabricare) v. tr. [dal lat. fabricare, der. di fabrĭca (v. fabbrica)] (io fàbbrico, tu fàbbrichi, ecc.). – 1. Costruire, edificare, detto in genere di opere murarie o sim.: f. case, [...] di cenci; dinanzi alla spelonca Fabrica di sua man quasi una siepe (Ariosto); e fig., fam. o scherz.: il ragazzo era fatto con coscienza, come se ne fabbricano ancora ad Aci Trezza (Verga). 3. In usi fig. (riferibili sia al sign. 1 sia al sign. 2 ...
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sereno
seréno agg. e s. m. [dal lat. serenus, propr. «asciutto, secco», quindi «sgombro di nuvole, limpido», detto del cielo]. – 1. agg. Senza nuvole; limpido, terso, riferito propriam. al cielo e, per [...] viene attribuito: a. Tranquillo, non agitato da timori, da gravi pensieri e preoccupazioni, non sconvolto da passioni: animo s.; coscienza, mente s.; più genericam., una letizia, una gioia s., pura, senza turbamento. b. Che esprime, che denota una ...
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invito2
invito2 s. m. [der. di invitare1]. – 1. a. L’atto d’invitare una persona, di chiederle cioè d’essere nostro ospite o commensale, di venire con noi in qualche luogo, di prendere parte con noi [...] di ubbidire all’invito. b. Esortazione, stimolo, incitamento: ebbe ripetuti i. a correggersi; essere sordo agli i. della coscienza. c. Richiamo, allettamento: non resistere all’i. della bella giornata, della buona cucina, d’un bicchierino di liquore ...
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Consapevolezza che il soggetto ha di sé stesso e del mondo esterno con cui è in rapporto, della propria identità e del complesso delle proprie attività interiori.
Diritto
Libertà di c. Diritto di sentire e professare opinioni e fedi religiose...
È la consapevolezza che il soggetto ha del suo oggetto, e non può separarsi da quella che il soggetto ha di sé come oggetto. Il problema della sua interpretazione filosofica viene in primo piano nella filosofia moderna, con Campanella e Cartesio;...