baudismo
s. m. Atteggiamento, comportamento, concezione dello spettacolo tipici di Pippo Baudo. ◆ [tit.] Non mi piacciono le Crociate ma basta con i «baudismi» [testo] […] Che può dire un genitore, che [...] e scazzottate. E giù il muso lungo del bravo conduttore incompreso. Chissà se il re e leader del baudismo ha la coscienza di avere ribadito la legge entropica della televisione: quella secondo cui per elevare il numero di spettatori si deve abbassare ...
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mentalismo
s. m. [der. di mentale1]. – Nel linguaggio filosofico e psicologico, ogni concezione che fa derivare il comportamento umano, e gli stessi contenuti della conoscenza, da stati o processi mentali [...] quali la «coscienza», la «motivazione», l’«intenzione» e simili, esistenti indipendentemente dal loro manifestarsi in un comportamento osservabile: sono considerate una forma di mentalismo le gnoseologie di Locke, Berkeley e Hume in quanto ...
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veemente
veemènte agg. [dal lat. vehĕmens -entis, prob. alteraz. di vē-mens «fuori di mente, fuori di coscienza» (cfr. vecors, vesanus), per raccostamento paretimologico a vehĕre «trasportare»]. – Violento, [...] impetuoso così da travolgere e trascinare via: v. turbini di vento; l’impeto v. delle onde, o della folla. Più frequente in senso astratto e con uso fig.: l’impeto, l’assalto v. delle passioni; animo agitato ...
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timorato
agg. [dal lat. tardo timoratus]. – Di solito nella locuz. t. di Dio, che ha timore di Dio e che pertanto opera in modo da non offenderlo (v. timore): è una brava figliola, t. di Dio; anche usato [...] assol., senza sostanziale diversità di sign.: una giovane t.; una coscienza t.; per quanto buona tu possa essere, timorata, rispettosa di tutti i santi comandamenti, ... (Pirandello). ◆ Avv. timorataménte, da persona timorata. ...
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vegetare
v. intr. [dal lat. vegetare «rinforzare, incoraggiare, vivificare» (der. di vegĕtus «vegeto»), e nel lat. tardo «crescere»] (io vègeto, ecc.; aus. avere). – Vivere, crescere e svilupparsi, detto [...] solo vegetativa: è rimasto gravemente ferito in quell’incidente, e ora vegeta da più di un anno immobilizzato e senza coscienza. ◆ Part. pres. e agg. vegetante, che vegeta; sostantivato al plur. (poet.), i vegetali, le piante: la notte ... suora de ...
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vegetativo
agg. [dal lat. mediev. vegetativus, der. di vegetare «vegetare»]. – 1. a. In biologia, proprio, caratteristico dei vegetali. Con sign. più specifico, in botanica, proprio di quegli organi [...] v., vegetare, riferito a persona che, per gravi lesioni del sistema nervoso centrale, sopravvive ma priva ormai di coscienza e delle capacità psichiche essenziali, e anche di autonomia nei movimenti, nell’alimentazione, ecc.: dopo quell’emorragia ...
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discrezionale
agg. [der. di discrezione, sul modello dell’ingl. discretional e del fr. discrétionnaire]. – Libero da vincoli, da speciali determinazioni: facoltà discrezionale. In partic.: potere d., [...] dalla legge; con riferimento all’attività giurisdizionale, il potere che il giudice ha di giudicare i fatti e di operare secondo la propria coscienza; atto d., quello, di natura amministrativa, derivante dall’esercizio del potere discrezionale. ...
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infracosciente
infracosciènte agg. [comp. di infra- e cosciente]. – In psicologia, di attività psichica o di sensazione che sono sotto il livello della coscienza; è in genere sinon. di subliminale. ...
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abortista
s. m. e f. [der. di aborto] (pl. m. -i). – Chi promuove, sostiene o si mostra comunque favorevole a una legislazione che consenta l’interruzione volontaria della gravidanza: essere, dichiararsi [...] a.; in funzione attributiva, movimento a., per la legalizzazione dell’aborto; medico a., che pratica l’aborto, non avvalendosi del diritto di obiezione di coscienza. ...
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noumeno
noùmeno s. m. [dal gr. (τὸ) νοούμενον «ciò che è concepito dall’intelletto», part. pres. passivo di νοέω «conoscere intellettivamente»]. – 1. Nella filosofia platonica, ciò che è pensato o pensabile [...] il fondamento, il substrato); il termine è adoperato da Kant anche in un senso più positivo per indicare il sovrasensibile, l’incondizionato, che, posto fuori di ogni esperienza, si rivelerebbe tuttavia alla ragion pratica o coscienza morale. ...
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Consapevolezza che il soggetto ha di sé stesso e del mondo esterno con cui è in rapporto, della propria identità e del complesso delle proprie attività interiori.
Diritto
Libertà di c. Diritto di sentire e professare opinioni e fedi religiose...
È la consapevolezza che il soggetto ha del suo oggetto, e non può separarsi da quella che il soggetto ha di sé come oggetto. Il problema della sua interpretazione filosofica viene in primo piano nella filosofia moderna, con Campanella e Cartesio;...