coscienza /ko'ʃɛntsa/ (ant. conscienza, conscienzia) s. f. [dal lat. conscientia, der. di conscire]. - 1. a. (filos., psicol.) [conoscenza che il soggetto ha di sé stesso e del mondo esterno: c. di sé; [...] c.; agire con (o secondo) c.] ≈ ‖ anima, cuore, umanità. ● Espressioni: peso sulla coscienza → □. ▲ Locuz. prep.: in (tutta) coscienza ≈ onestamente, sinceramente. 3. [comportamento leale ed onesto] ≈ correttezza, lealtà, onestà, probità, rettitudine ...
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senso /'sɛnso/ s. m. [lat. sensus -us, der. di sentire "percepire"]. - 1. (fisiol.) [ciascuna delle distinte funzioni per cui l'organismo vivente raccoglie gli stimoli interni e esterni e li trasmette [...] a. [facoltà e capacità di valutare, discernere e sim.: essere privo di s. critico; possedere s. estetico] ≈ consapevolezza, coscienza, intuizione, sensibilità, sentimento, (lett.) sentire. b. [ogni forma di emozione, di movimento psichico e sim. dell ...
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cosciente /ko'ʃɛnte/, meno com. /koʃi'ɛnte/ agg. [dal lat. consciens -entis, part. pres. di conscire "essere consapevole"]. - 1. [di persona, che ha coscienza, con la prep. di: essere c. dei propri doveri] [...] di persona, che agisce in piena coscienza] ≈ e ↔ [COSCIENZIOSO (1)]. b. [assol., di cosa fatta con piena coscienza: una decisione, una scelta c.] ≈ consapevole, coscienzioso, diligente, responsabile, scrupoloso. ↔ incosciente, irresponsabile, leggero ...
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perdere /'pɛrdere/ [lat. perdĕre, der. di dare "dare", col pref. per-¹ indicante deviazione] (pass. rem. pèrsi o perdètti [meno com. perdéi], perdésti, pèrse o perdètte [meno com. perdé], perdémmo, perdéste, [...] , spiccare. 2. [ricavare un danno, una perdita: con te ci perdo sempre] ≈ (fam.) rimetterci, scapitarci. ↔ (fam.) guadagnarci. □ perdere coscienza (o i sensi o conoscenza) [perdere la percezione di sé in seguito a svenimento] ≈ svenire, venire meno ...
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sentire [lat. sentire] (io sènto, ecc.). - ■ v. tr. 1. a. [ricevere impressioni sensoriali e averne coscienza: s. un rumore, un odore] ≈ avvertire, percepire. b. (fam.) [prendere un assaggio di un cibo [...] qualcosa, con la prep. di del secondo arg.: sente il minimo cambiamento di temperatura] ≈ risentire (di). 5. [acquistare o avere coscienza di una realtà, un fatto e sim., intuitivamente o per indizi vari: sento che non c'è più speranza] ≈ avvertire ...
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riacquistare v. tr. [der. di acquistare, col pref. ri-]. - 1. [comprare nuovamente: ho riacquistato la macchina] ≈ ricomprare. ↔ rivendere. 2. (fig.) [acquistare di nuovo qualcosa che si era totalmente [...] riprendere, ritrovare [riferito a libertà, un bene materiale, ecc.] riscattare. ↔ perdere, riperdere. ● Espressioni: riacquistare coscienza (o conoscenza o i sensi) [riacquistare conoscenza dopo un mancamento] ≈ rianimarsi, riaversi, rinvenire, (fam ...
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subconscio /sub'kɔnʃo/ [comp. di sub- e conscio] (pl. f. -sce o -scie). - ■ agg. (psicanal.) [che non è direttamente presente alla coscienza] ≈ Ⓖ inconsapevole, inconscio, incosciente, Ⓖ involontario, [...] . ↔ Ⓖ consapevole, conscio, cosciente, Ⓖ deliberato, Ⓖ intenzionale, Ⓖ volontario. ■ s. m., solo al sing. (psicanal.) [zona dell'attività psichica di cui non si ha piena coscienza] ≈ inconscio, profondo, subcosciente, subcoscienza. ‖ Es. ↔ conscio ...
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discarico /di'skariko/ s. m. [der. di discaricare] (pl. -chi). - 1. (non com.) [lo scaricare: il d. delle merci] ≈ scaricamento, scarico. ↔ carico. 2. (fig.) [circostanza, argomento addotto per discolpare: [...] a d. della propria coscienza] ≈ difesa, discolpa, giustificazione, [di coscienza] scarico, [di coscienza] sgravio. ↔ carico. ▲ Locuz. prep.: a discarico [a sostegno dell'innocenza: testimonianza a d.] ≈ a difesa, a discolpa, a favore. ↔ a carico. ...
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peso /'peso/ s. m. [lat. pē(n)sum "penso, quantità di lana che la schiava doveva filare in un giorno"]. - 1. (fis.) [forza che agisce su qualsiasi corpo di massa non nulla posto in un campo gravitazionale]. [...] dell'essere gravato da qualcosa di pesante: avere un p. sullo stomaco] ≈ pesantezza. ↔ leggerezza. ● Espressioni: fig., peso sulla coscienza → □. b. [compito gravoso e difficile: è un p. superiore alle mie forze; il p. degli anni, del lavoro ...
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scandalo /'skandalo/ s. m. [dal lat. tardo scandălum, gr. skándalon "ostacolo, insidia"]. - 1. [offesa della coscienza e della serenità altrui, provocata da azione, fatto o parola che offra esempio di [...] dare scandalo ≈ scandalizzare; pietra dello scandalo → □. 2. (estens.) [parola, azione o fatto che offende o turba la coscienza, che presenta un'esagerazione intollerabile rispetto a una norma e sim.: sorprende che le autorità permettano un simile s ...
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Consapevolezza che il soggetto ha di sé stesso e del mondo esterno con cui è in rapporto, della propria identità e del complesso delle proprie attività interiori.
Diritto
Libertà di c. Diritto di sentire e professare opinioni e fedi religiose...
È la consapevolezza che il soggetto ha del suo oggetto, e non può separarsi da quella che il soggetto ha di sé come oggetto. Il problema della sua interpretazione filosofica viene in primo piano nella filosofia moderna, con Campanella e Cartesio;...